Sull’Ilva “l’accordo è fatto e per noi per essere valido deve essere approvato dai lavoratori con il referendum”. Lo ha annunciato la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David, al termine della riunione fiume, iniziata nel pomeriggio di mercoledì e proseguita fino all’alba. La firma definitiva è arrivata all’inizio del pomeriggio e il documento finale non prevede alcun esubero.
“Gli assunti sono tutti – ha aggiunto – si parte da 10.700, che è molto vicino al numero di lavoratori che oggi sono dentro, e c’è l’impegno di assumere tutti gli altri fino al 2023 senza nessuna penalizzazione su salario e diritti: era quello che avevamo chiesto”. Contemporaneamente parte anche un piano di incentivi alle uscite volontarie e l’azienda “si è impegnata ad assumere tutti gli altri che restano in carico all’Ilva senza penalizzazioni e con l’articolo 18”. Molto migliorato anche il piano ambientale, “che porta all’accelerazione delle coperture dei parchi e a un limite fortissimo delle emissioni. Se Ilva vuole produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio lo deve fare senza aumentare di nulla le emissioni che ci sono”. Quanto all’esito delle assemblee dei lavoratori, “siamo fiduciosi”, ha detto ancora la sindacalista.
Di Maio ha spiegato che grazie all’intesa non si annulla la gara per l’aggiudicazione deIl’Ilva. Gara che, argomenta, “non aveva la possibilità di tutelare l’interesse pubblico concreto e attuale. L’accordo fa sì che l’interesse pubblico concreto e attuale non si realizzi per l’eliminazione della gara”.
Il ministro ha sottolineato che i lavoratori saranno assunti con l’Art.18. “Da quello che si è ottenuto al tavolo stanotte, già possiamo dire che non ci sarà il Jobs Act nell’azienda, che i lavoratori saranno assunti con l’articolo 18, che ci saranno 10.700 assunzioni come base di partenza e che non ci saranno esuberi: tutti riceveranno una proposta di lavoro da Mittal”.
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“Sono molto soddisfatto per la chiusura della vertenza Ilva, dopo una lunga e complessa trattativa. Tutti assunti nei prossimi tre anni e nessun esubero: complimenti al collega Di Maio. Ha fatto meglio di chi l’ha preceduto. Dalle parole ai fatti”. Questo il commento del vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
“Di Maio ha fatto un lavoro veramente egregio – ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – è stato molto sapiente il percorso che abbiamo costruito, abbiamo acquisito il parere dell’Anac e dell’Avvocatura dello Stato, sono emerse irregolarità evidenti, ma l’annullamento della gara non è così semplice. Non basta un vizio formale occorre dimostrare che attraverso quell’annullamento si realizza meglio l’interesse pubblico. I dati che sono stati” resi noti “sono di assoluta eccellenza”.
L’intesa arriva in extremis dopo i colpi di scena degli ultimi mesi. A giugno era stato prorogato di tre mesi il commissariamento, mentre a luglio il governo gialloverde – con il nuovo titolare del ministero dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio – aveva chiesto di fare luce sulla regolarità della gara prima ad Anac e poi all’Avvocatura di Stato.
Il 15 settembre terminerà la gestione straordinaria e i nuovi proprietari dell’Ilva – gli anglo-indiani di ArcelorMittal, che si erano aggiudicati la gara pubblica del giugno 2017 – dovrebbero entrare in possesso degli stabilimenti.
Domani, venerdì 7, sarebbero scaduti gli ulteriori 15 giorni di tempo che Di Maio si era dato per decidere se la gara con cui era stata assegnata ad Am Investco (la cordata guidata da ArcelorMittal) sarebbe rimasta valida. Uno scoglio che ora sembra superato, al punto che perfino l’ex titolare dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, si è congratulato con Di Maio per aver cambiato idea:
Una grande giornata per #ILVA,per l’industria italiana e per Taranto.Finalmente possono partire gli investimenti ambientali e industriali.Complimenti a aziende e sindacati e complimenti non formali a @luigidimaio che ha saputo cambiare idea e finalmente imboccare la strada giusta
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 6 settembre 2018