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Ilva: 5 nuovi indagati e operai in sciopero

Ci sono almeno altri cinque indagati nell’inchiesta sull’Ilva di Taranto, oltre a quelli indicati nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite ieri. E’ quanto si apprende da fonti giudiziarie. Nel mirino dei magistrati, fra gli altri, don Marco Gerardo, segretario dell’ex arcivescovo di Taranto monsignor Benigno Luigi Papa, e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. Iscritto nel registro degli indagati anche il nome dell’ispettore di polizia Cataldo De Michele, in servizio presso la Digos di Taranto, con l’accusa di rivelazione del segreto d’ufficio.

Intanto l’Ilva ha avviato al Tribunale del Riesame il ricorso contro l’ultimo intervento della magistratura, spiegando che fino al pronunciamento gli impianti di Taranto rimarranno chiusi, come stabilito dal Cda dell’azienda. “Spero in un pronunciamento rapido, entro pochi giorni”, ha detto all’Ansa il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante.

“Non mi aspettavo un intervento della magistratura di questo tipo: che vi fosse una produzione era risaputo a tutti”, ha aggiunto in riferimento ai provvedimenti di ieri, tra i quali il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati con divieto di commercializzazione. 

Dopo l’annuncio della chiusura dell’Ilva come conseguenza delle decisioni del Gip, il presidente del Consiglio Mario Monti ha convocato un vertice per giovedì prossimo alle 15 a palazzo Chigi. Oltre al Premier, secondo quanto si apprende, saranno presenti per il Governo i ministri Passera, Clini e Balduzzi. Sono state convocate anche le parti sociali e gli amministratori locali pugliesi.

“Il Governo ha avuto grande attenzione e dall’incontro di giovedì spero vengano passi avanti”. Il titolare dell’Ambiente, Corrado Clini, ha rivelato che il governo è al lavoro su un provvedimento ad hoc per risolvere la situazione. Si tratterà quasi certamente di un decreto e sarà pronto in tempo per l’incontro di giovedì. 

Sul fronte dei lavoratori, dopo la proclamazione dello sciopero gli uffici della direzione dell’Ilva di Taranto sono stati occupati da alcune centinaia di operai. Una delegazione di una decina di persone è poi riuscita a salire al primo piano della palazzina per parlare con il direttore dello stabilimento. Lo sciopero è stato proclamato da Fim Fiom e Uilm.

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