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Iliad lancia la sfida su cellulari e fisso: in Italia entro fine anno

Iliad prepara lo sbarco in Italia entro fine anno e lancia la sfida a Tim, Vodafone e Wind-3. Il gruppo arriva con progetti bellicosi e conta di essere in utile ben prima di avere una quota del 10% del mercato. Inoltre potrebbe entrare anche nel fisso e per questa ragione ha avviato già colloqui “con Enel ed altri”. A dirlo a Radiocor è il patron di Iliad-Free, Xavier Niel,  a margine della conferenza stampa di presentazione dei conti 2016 del gruppo francese.

Iliad ha adottato in Francia una politica commerciale aggressiva, prezzi stracciati e ha chiuso il 2016 con un utile netto pari a 402,7 milioni di euro, in crescita del 20,2% rispetto ai 335 milioni del 2015. Il fatturato si attesta a 4,722 miliardi, in progressione del 7% rispetto al 2015 mentre l’ebitda è pari a 1,676 miliardi, in crescita del 12,5%. Cinque anni dopo l’ingresso del gruppo sul mercato mobile in Francia, Iliad è diventato uno dei principali operatori tlc con oltre 19 milioni di abbonati.

Con questi numeri, l’operatore francese è pronto a lanciare la sfida in Italia e punta a rivoluzionare il mercato italiano che “in termini di valore ha dimensioni uguali a quelle del mercato francese, anche se ci sono 6 milioni di abitanti in meno”. Quindi, “voi pagate già – afferma Xavier Niel – il 10% più dei francesi. Penso che possiamo fare qualcosa. Abbiamo abbastanza volontà per sbarcare su questo mercato per cambiare le cose e fare qualcosa di diverso”, spiega Niel. “Siete in un mercato in cui si inganna molto il consumatore, con piccoli trucchi che fanno si’ che il consumatore italiano sia maltrattato. Siamo in grado di creare un operatore che sia amato dalla popolazione, che rispetti le persone che abitano in Italia. Gli operatori che sono in Italia oggi lo fanno ben poco”, aggiunge il ‘patron’ di Iliad. L’obiettivo è “avere dei consumatori italiani contenti, così guadagniamo dei soldi”. Il gruppo francese ha “grandi ambizioni” sulla quota di mercato italiano della telefonia mobile. In Francia – dice Niel – “puntiamo al 25%. In Italia ci sono tre operatori che hanno più o meno le stesse dimensioni. Abbiamo il diritto di avere un po’ di ambizione e di cercare di cambiare questo mercato per il bene dei consumatori, allora faremo buoni numeri anche in Italia. Ma non diamo cifre”.

Comunque, “siamo più ambiziosi di una quota del 10-15%” su cui è corsa voce, sottolinea Niel, indicando che il break even sarà raggiunto in tempi brevi e il gruppo sarà in utile in Italia “ben prima di avere una quota di mercato del 10%, significativamente meno. Siamo una società diversa che gestisce le cose in modo diverso. Funzioniamo in modo diverso e questo ci permette di essere redditizi prima degli altri”.

Niel, che è fondatore e principale azionista di Iliad, spiega anche che sono in corso discussioni con “tutti gli operatori di antenne” in Italia, tra cui Cellnex. “E’ normale avere discussioni con tutti gli operatori di antenne. A loro conviene avere dei ricavi”. Se poi le cose andranno bene con il mobile, “entreremo anche nel fisso. Abbiamo discussioni con Enel e altri”, spiega Niel.

Last but not least: i contatti con Vincent Bolloré. “Siamo praticamente vicini di casa e parliamo di vari argomenti. Anche del mercato italiano, ma senza temi precisi”, dice Niel in proposito. Il patron di Free ricorda di essere stato anche azionista di Telecom Italia. “Ma adesso – aggiunge – non ho più un’azione. Sarebbe duro avere titoli Telecom Italia e creare qualcosa proprio davanti a loro”.

Iliad ha chiuso il 2016 con un utile netto pari a 402,7 milioni di euro, in crescita del 20,2% rispetto ai 335 milioni del 2015. Il fatturato si attesta a 4,722 miliardi, in progressione del 7% rispetto al 2015 mentre l’ebitda è pari a 1,676 miliardi, in crescita del 12,5%. Cinque anni dopo l’ingresso del gruppo sul mercato mobile in Francia, Iliad è diventato uno dei principali operatori tlc con oltre 19 milioni di abbonati.

 
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