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Il Vomero degli artisti in mostra a Bari

Alla Pinacoteca “Corrado Giaquinto” opere di Guido Di Renzo, Giuseppe Casciaro e dei maggiori artisti
che animarono la Ita culturale della collina napoletana. Poi devastata dal sacco edilizio.

Il Vomero degli artisti in mostra a Bari

La collina napoletana del Vomero non è un buon esempio di tutela ambientale e paesaggistica. Sebbene di fondazione remota, allo splendore di fine Ottocento, alle belle alberate arterie centrali e ville liberty, negli anni sessanta del Novecento è stata il simbolo dello scempio urbanistico di Napoli. La sua storia, tuttavia, è legata alla vita culturale della città e a tanti richiami. Di  artisti, letterati, pittori che vi abitarono per il clima, la salubrità e la quiete collinare assai distante  dal “ ventre “ descritto da Matilde Serao. Il reticolo di strade, al tempo progettate sull’esempio della Parigi del barone Haussmann, ancora oggi portano  i nomi di uomini di cultura e di ingegno.

Un interessante punto di incontro di questa  tormentata parte di Napoli, il senso di una testimonianza artistica vissuta in un perimetro urbano vivace , è la Mostra “Incanto partenopeo. Guido Di Renzo, Giuseppe Casciaro e la comunità artistica del Vomero nella prima metà del Novecento”. Mostra che sarà allestita a Bari, nelle sale del Museo e Pinacoteca d’Arte Medievale e Moderna “Corrado Giaquinto” e resterà aperta sino al 1° dicembre prossimo. L’allestimento nasce dalla donazione alla Pinacoteca di 172 opere di Guido Di Renzo – abruzzese di nascita, ma morto a Napoli nel 1956 – allievo del pittore salentino Giuseppe Casciaro. Casciaro fu un punto di riferimento stabile per decine di intellettuali trasformando la casa di via Luca Giordanoin un cenacolo di valore. Nell’anticipazione della Mostra si ricorda che Di Renzo formatosi nella città  partenopea partecipò a molti eventi, riscuotendo successi e riconoscimenti. I più importanti furono sicuramente l’acquisto di suoi lavori da parte del re Vittorio Emanuele III e del Comune di Napoli.

A Bari saranno esposte anche sculture di Di Renzo in una sorta di confronto con  le opere di Casciaro e in una cornice d’epoca della comunità artistica vomerese.  Le sale esporranno anche lavori diVincenzo Ciardo, Attilio Pratella, Luca Postiglione, Giuseppe Aprea, Francesco Galante, Tello Torelli, Filippo Cifariello e Francesco De Matteis. Un condensato di impegno e creatività della  Napoli della prima metà del Novecento. Tutto intorno ad una collina che per oltre un secolo è  stata vissuta come luogo dello spirito, dell’ immaginazione e del ritrovo intellettuale. Schiacciata poi dall’ossessione  urbanistica e più ancora dalla voglia di destinare questa parte alta della città a spazio privilegiato della media borghesia delle professioni e degli affari. Un progettodisastroso e nefasto con più padri che ha violentato l’antico borgo, sostituito molte antiche e nobili costruzioni liberty con tonnellate di cemento armato e sbalorditivi pilastroni. Un concentrato abnorme di oltre 50mila abitanti , con una densità abitativa tra le più alte d’Italia, ma per molti ancora segno distintivo di napoletanitá. Viene difficile immaginare oggi, inquesto perimetro di 2 km quadrati , quei fermenti che animarono la vita culturale cui si richiama la Mostra di Bari e soprattutto la presenza al Vomero per l’ ambiente sano, di artisti di qualità.

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