X

Il valore economico dell’user loyalty: come si costruisce un business miliardario

La Something for Nothing Economy

David Carr, il media columnist del NYTimes, in un recente articolo sul quotidiano di New York ha espresso bene il paradosso economico dei nuovi media. Carr chiama questo paradosso “Something for Nothing Economy”, l’Economia del Qualcosa per Niente. Anche Jeremy Rifkin nel suo ultimo libro, dal titolo non dissimile, L’economia a margine zero (The Zero Marginal Cost Society), descrive efficacemente i meccanismi economici dominanti sulla rete, che sono veramente differenti da quelli conosciuti. Ma torniamo a Carr che ha osservato su se stesso la Something for Nothing Economy in azione:Ieri sera tardi ho messo l’occhio su un turgido grappolo d’uva rossa esposto su un chiosco di frutta per strada. Ho chiesto il prezzo: sei dollari al chilo. Una rapina! Stavo per dirglielo, ma poi mi sono trattenuto e ho pagato senza fiatare. Mi sono chiesto il motivo della mia esitazione al momento di tirar fuori i soldi e mi sono reso conto di essere, ormai, un membro del club dell’Economia del Qualcosa per Niente e anche di essermi abituato alle amenità del costo zero. Durante tutto il giorno avevo usato la suite di servizi di Google – email, contatti, documenti –, gratis. Mi ero servito dell’app gratuita HotSpot per muovermi in metropolitana fino a Brooklyn per cenare con mia figlia. Poi le mappe dell’iPhone mi avevano guidato al ristorante. Per strada avevo ascoltato la musica su una versione gratuita di Spotify. C’è stato da pagare qualcosa per la connessione, ma in generale il resto è venuto gratis. L’avvento del gratis è percepito in tutta l’economia, ma in particolare sui nuovi media e soprattutto nella musica che ha composto la colonna sonora della vita americana contemporanea.

La vow economy

Ecco la domanda che nasce. Se durante la giornata il consumatore non acquista niente dai fornitori di contenuti che cos’è che crea valore economico per i fondatori, gli azionisti e gli stakeholder delle imprese new media? Dov’è il ROI? Il paradosso è che proprio alcune di queste imprese che non vendono niente hanno una capitalizzazione immensa, strabiliante, da vera e propria “vow economy”. Se interrogate, le persone di senno, come i direttori di banca, scuotono la testa perché non trovano le parole per esprimere la loro meraviglia. La FED dice che sono valutazioni da bolla, ma che una bolla non esiste. Una proposizione che si è già sentita. Che cosa è, allora, che crea questo valore sproporzionato secondo i parametri tradizionali di stima delle attività economiche? Quali parametri sono in azione quando un’app di instant messaging come WhatApp, che fattura 400 milioni e ha 55 dipendenti, viene valutata 20 miliardi di dollari, o quando Snapchat con ricavi zero e 17 dipendenti potrebbe ricevere da Alibaba una valutazione di 10 miliardi di dollari. Un giornale finanziario come il “Financial Times”, il cui motto quanto mai azzeccato è “We Live in FINANCIAL TIMES”, si è occupato parecchio di quest’argomento e recentemente Richard Waters, che segue le società della Silicon Valley per il quotidiano di Londra, ha tirato le fila di queste riflessioni consegnandoci un articolo importante dal titolo User loyalty is the key to valuing Snapchat and Twitter. Per il lettore di “ebookextra” abbiamo tradotto in italiano questo articolo nella sua integrità. Cinque minuti di buona lettura.

Come già s’intuisce dal titolo, la chiave di volta delle valutazioni stellari di alcune imprese che operano sui nuovi media, e in particolare sul mobile, non è tanto la quantità, ma  la qualità. Non riguarda tanto la capacità di produrre risultati economici immediati o a medio termine e neppure, come generalmente creduto, la capacità di costruire una vasta audience. Il valore duraturo deriva dal sapere mantenere e accrescere nel tempo la base di utenti evitando che sia portata via dall’ultimo servizio à la page. La user loyalty è veramente il fondamento sul quale si costruisce il successo economico sui new media.Se avete intenzione di avviare una start-up nel settore dei nuovi media e volete fare sul serio, prima di partecipare agli start-up contest o agli aperitivi con gli investitori, vi suggeriamo di leggere questo articolo e fare tesoro delle indicazioni che vi sono contenute. Sempre che il vostro intento principale sia quello di creare valore, se invece è differente potete anche rilassarvi. C’è anche molto divertimento nella nuova economia.

Continua la lettura su ebookextra 

Related Post
Categories: Mondo