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Il vaccino spaventa l’Europa, l’America pensa alle vacanze

Photo by Toa Heftiba on Unsplash

L’Europa resta in attesa, gli Usa, grazie ai soldi in arrivo dagli stimoli di Biden, vanno in vacanza. A Wall Street ieri hanno brillato i titoli delle compagnie aeree e del turismo, a conferma che agli occhi del mercato il peggio è passato. L’indice Airlines è balzato su del 4%, ai massimi dell’anno, intanto Delta Airlines, Jet Blue e Southwest Airlines annunciavano un forte rimbalzo delle prenotazioni. E l’euforia ha contagiato anche il mondo delle crociere (Carnival +5%) così come quello dei resort di lusso. Insomma, davvero un altro mondo rispetto al Vecchio Continente, paralizzato dallo stop, seppur temporaneo, al vaccino di AstraZeneca maturato in un’atmosfera caotica, fatta apposta per diffondere la sfiducia in una popolazione stressata dai messaggi contrastanti. Le cifre, per ora, dicono che su oltre 17 milioni di persone vaccinate in Europa e Regno Unito, gli episodi di trombosi sono 15 e sono 22 quelli di embolia polmonare. Il giudizio dell’Ema è atteso per giovedì: forse, il condizionale è d’obbligo, sarà decisivo. 

IL BRASILE SCAMBIA I VACCINI CON IL 5G DI HUAWEI

I vaccini sono sempre di più il fattore decisivo per le scelte economiche e politiche. Esemplare al proposito lo scambio tra Cina e Brasile. Il ministro carioca delle Comunicazioni, in vista in Cina, ha implorato Pechino di inviare nuove dosi per affrontare la malattia. In cambio la Cina ha chiesto ed ottenuto il via libera a Huawei per la rete brasiliana 5G.

  • Le borse dell’Asia Pacifico scelgono la via dell’ottimismo: salgono i listini azionari, i rendimenti delle obbligazioni scendono.
  •  Nikkei di Tokyo +0,5%, Hang Seng di Hong Kong +0,6%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,7%, S&P ASX 200 di Sidney +0,8%.
  • Il bond governativo a dieci anni dell’Australia tratta a 1,68%, da 1,78% del giorno prima. Il governo ha fatto sapere che non prevede limiti all’utilizzo di AstraZeneca. 

S&P E DOW JONES AI MASSIMI, ELON MUSK SUI NOMINA TECHNOKING

  • Il Treasury Note degli Stati Uniti è a 1,59%, poco sotto i massimi del mese a 1,62%.
    Lunedì sera a Wall Street, il Dow Jones e l’S&P500 hanno toccato i nuovi massimi della storia: Il Nasdaq +1,05% sta recuperando posizioni dopo il tonfo legato al balzo delle obbligazioni.
  • I mercati guardano con fiducia alle decisioni della Fed. Dall’aggiornamento delle stime sull’economia dovrebbero emergere numeri record sulle prospettive di crescita, ma la banca centrale non sembra disposta ad azionare il freno anzitempo. JP Morgan scrive che non è ancora arrivato il momento di vendere i titoli saliti di più nelle ultime settimane, quelli legati al ciclo economico, anche se il rialzo dei tassi di mercato dovrebbe proseguire.
  • Nel dopoborsa c’è stato il balzo di Fintech Acquisition, una Spac (veicolo speciale) che  sta per fondersi con eToro, la piattaforma di trading online rivale di Robinhood dedicata ai trader decisi a giocare in Borsa gli incentivi ricevuti dal governo.
  • Elon Musk riesce comunque a far parlare di sé: il numero uno di Tesla +2% ha fatto approvare al consiglio un cambio dello statuto: d’ora in poi Musk sarà il TechnoKing di Tesla. 
  • Il petrolio WTI è in calo dell’1%.
  • L’oro tratta a 1.735 dollari l’oncia, in lieve rialzo.

EUROPA, TORO IN SALUTE ANCHE SE (PER ORA) NON SI VACCINA

Il future dell’indice EuroStoxx 50 sale dello 0,2%, malgrado la sospensione della somministrazione del vaccino Astrazeneca. Germania, Francia e l’Italia. E a seguire buona parte della Ue, per ultimo il Portogallo. L’Europa comunitaria, in ordine sparso, ha deciso di sospendere la distribuzione del vaccino di AstraZeneca già al centro di feroci polemiche per i ritardi nelle forniture alla comunità di Bruxelles. Al fermo prudenziale si è arrivati dopo una giornata spesa invano dalle autorità, sia politiche che sanitarie, per rassicurare l’opinione pubblica. Ma alla fine ha prevalso la cautela: nessuno, dall’Olanda alla Danimarca passando per la Germania reduce dal Ko inflitto domenica dagli elettori ad Angela Merkel, se l’è sentita di firmare una cambiale in bianco a favore del vaccino del gruppo anglo-svedese accusato (senza alcuna evidenza scientifica, pare) di aver provocato la morte per trombosi di cinque pazienti. Si è così determinata una doppia frattura: da una parte Regno Unito e Stati Uniti, ove la campagna vaccinale accelera al ritmo oltre Oceano di tre milioni di dosi al giorno. Dall’altra l’Europa continentale che, pessima sorpresa, rischia di rinviare l’affondo finale contro il Covid-19.

PIAZZA AFFARI +0,11% E’ L’UNICA A CHIUDERE CON IL SEGNO PIÙ

  • Piazza Affari +0,11% a quota 24.139 punti chiude con un modesto guadagno una seduta a due volti: robusto rialzo in mattinata con un balzo dell’indice attorno a 24.400 punti, frenata dopo le decisioni su AstraZeneca.   
  • In rosso, seppur pallido, gli altri mercati che ripiegano dai massimi dopo la notizia che Francia e Germania interromperanno la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca in attesa della valutazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) prevista per oggi: Francoforte cede lo 0,22%, Madrid -0,05%, Londra -0,17%. 

IL CDA CACCIA IL CEO DI DANONE

  • A Parigi – 0,18% i -0,18%, Danone guadagna il 2,89%, dopo che il cda ha deciso di estromettere il presidente e amministratore delegato Emmanuel Faber sotto la pressione degli azionisti.
  • Volkswagen prevede di tagliare fino a 5mila posti di lavoro in Germania attraverso misure di prepensionamento. L’azienda automobilistica ha dichiarato che punta a costruire fino a 6 mega impianti per la costruzione di batterie di veicoli elettrici.

Mercato obbligazionario positivo sulla scia degli annunci della Bce che giovedì scorso aveva anticipato l’accelerazione degli acquisti sul mercato sia nell’ambito del programma Pepp che del Qe.

TIENE IL BTP: SPREAD A 93, RENDIMENTO 0,60% 

I dati di lunedì riflettono già la decisione: gli acquisti sul Pepp hanno superato i 19,3 miliardi, più della media precedente (17-18 miliardi). 

Lo spread tra Btp e Bund è rimasto stabile poco sotto i 100 punti base (93 in chiusura). Il rendimento del decennale si ferma a 0,6%.   

UTILITY, TERNA GUIDA LA CORSA VERSO L’INDICE CLEAN ENERGY 

In Piazza Affari è stata la giornata delle utility. In testa alla corsa spicca Terna +4,69% assieme a Falck Renewables +6,6% e ad Erg +3,5%. Brillano anche Hera +1,54% e Snam +1,18%. In controtendenza Enel -0,9%, dopo l’annuncio dell’Opa volontaria fino al 10% della cilena Enel Americas. L’interesse si è scatenato nella prospettiva di entrare nello S&P Global Clean Energy Index. Lunedì infatti è partita la consultazione per la scelta dei nuovi titoli per ampliare l’indice dai 30 membri attuali fino a 100. Le modifiche saranno operative da venerdì.

LEONARDO DÀ IL VIA ALL’IPO DI DRS, DB DÀ LA CARICA A STELLANTIS 

A sostenere l’indice contribuiscono gli exploit di due blue chips: 

  • Leonardo si apprezza del 4,17%, dopo l’annuncio dell’ipo sulla quota di minoranza della controllata statunitense Drs destinata alla quotazione a Wall Street.
  • Stellantis +2,14$ nel giorno in cui gli azionisti, compresa Exor, incassano il dividendo legato alla cessione di Faurecia. Il titolo balza in testa al comparto automotive grazie al report di Deutsche Bank che ha avviato la copertura con un Buy, target 20 euro. Anche Jp Morgan ha aumentato il prezzo obiettivo a 29 da 18. Ferrari +1%.

WEBUILD VOLA, ASTALDI SPROFONDA

  • Fuori dal paniere principale Webuild sale del 3,15%, mentre Astaldi cede il 18,15% dopo che è stato reso noto il rapporto di concambio nell’ integrazione tra le due società. Il progetto di scissione prevede 203 ordinarie Webuild per ogni 1.000 Astaldi. La fusione renderà possibile massimizzare le sinergie fra i due gruppi, eliminando il conflitto d’interesse con l’azionista di minoranza Astaldi. Se si confrontano i due valori di mercato dei titoli, il rapporto di concambio favorisce Webuild” e questo spiega l’andamento diametralmente opposto dei due titoli in Borsa.

PROMOSSE ENI E GENERALI, UN ALTRO RINVIO PER ATLANTIA

Tra i Big da segnalare ancora:

TIM -0,6% ha toccato nuovi massimi da 11 mesi prima di arretrare.

Generali +0,5%. SocGen rafforza il Buy portando il target a 19,50 euro.

Eni +0,3%. HSBC alza il giudizio a Buy, target price a 12,3 euro.

Atlantia +0,1%, non ha in programma il pagamento di un dividendo speciale nel caso la prevista vendita di Autostrade per l’Italia vada a buon fine, dando la priorità alla riduzione del debito. Le trattative per la cessione di Aspi sono state prorogate al 27 marzo.

IN ROSSO LE BANCHE, SCIVOLA NEXI

Nel resto del listino avanza Diasorin sull’onda dell’acquisto di GenMark Diagnostics ad opera di Roche: l’operazione riconosce un premio del 30% sui prezzi di chiusura di venerdì. 

Viaggiano in ordine sparso i peggiori: Tenaris perde il 2,48%, Nexi il 2,56%.  Negativi tutti i bancari, a cominciare da Fineco -1,67%.

TIP, IL PATRIMONIO DEI SOCI OLTRE IL MILIARDO

Nel resto del listino:

  • Dai conti 2020 emerge che Tamburi investment Partners ha raggiunto un patrimonio dei soci pari a 1,07 miliardi di euro. 
  • Triboo +2%, ha ampliato la collaborazione con il Gruppo Alibaba in Italia. La controllata East Media affiancherà le piccole e medie imprese verso la digitalizzazione ed internazionalizzazione  sulla piattaforma Alibaba.com.
  • Dopo i conti in rialzo Reply +5,03% e Fiera Milano +3,47%.Male invece Biesse -4,20%.
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