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Il terremoto Conte scuote il mercato: le mosse delle big

Partiamo subito da un presupposto: quella che ci apprestiamo a concludere non è stata una settimana “normale”. Il terremoto Conte ha letteralmente stravolto il calcio italiano, inteso come mercato e gerarchie. In molti infatti (juventini compresi) pensano che l’addio del tecnico abbia indebolito parecchio la dominatrice degli ultimi tre campionati e bramano il trono con occhi avidi. Ma siamo sicuri che bastino un Conte in meno e un Allegri in più per colmare un gap del genere? Cerchiamo di scoprirlo squadra per squadra, andando ad analizzare mosse fatte e future delle big italiane. 

JUVENTUS

Mamma mia che bufera! Alzi la mano chi, appena una settimana fa, avrebbe immaginato una Juventus senza Conte… E invece è successo e al suo posto c’è già un nuovo allenatore, quel Massimiliano Allegri accolto malissimo dalla piazza bianconera. Il popolo gli rimprovera un passato milanista e, più in generale, un carattere molto più soft rispetto a Conte, ma il tecnico livornese sembra deciso a conquistare tutti gli scettici. In effetti, a dispetto delle dichiarazioni ufficiali (“non cambierò un sistema di gioco che ha portato tre scudetti”), Allegri sta stravolgendo il mondo Juve in tutti i suoi aspetti, a cominciare dal mercato. Basta cercare attaccanti esterni (e infatti Iturbe è andato alla Roma), via con la caccia al trequartista. Candreva, Pastore, Sneijder, eccoli qui i nomi accostati alla Signora nelle ultime 72 ore. E poi il colpo Pereyra, preso dall’Udinese in prestito con diritto di riscatto fissato a 12 milioni. Un bell’affare non c’è che dire, anche perché l’argentino piaceva all’Inter. Allegri ha però dato l’ok definitivo inducendo Marotta all’accelerata finale, proprio come per Morata ed Evra. Paradossalmente insomma il mercato bianconero sta andando meglio ora che non c’è più Conte. Che sia solo un caso?

ROMA

La vera vincente della settimana. I giallorossi hanno soffiato Iturbe alla Juventus potenziando così un attacco già fortissimo e ora, almeno potenzialmente, atomico. Acquisto importante anche se piuttosto costoso (28 milioni), che candida la Roma ad essere una serissima pretendente allo scudetto. “Sono molto felice che la società mi abbia supportato – ha ammesso un Garcia raggiante come non mai. – Giocatori come Iturbe, Ashley Cole ed Emanuelson ci permetteranno di competere in Italia e in Europa”. Sulla carta è proprio così e i giallorossi, anche alla luce dell’ottima stagione scorsa, fanno paura a tutti. Attenzione però al mercato in uscita, l’unica variabile che potrebbe creare problemi alla sponda romanista del Tevere. I big di Garcia che fanno gola alle grandi d’Europa sono tanti, in particolare Benatia. Il difensore piace a Manchester City, Chelsea e Bayern Monaco: una sua partenza destabilizzerebbe una difesa quasi impenetrabile costringendo poi Sabatini a trovare un sostituto all’altezza. Al momento però il rischio non è poi così alto. E il popolo giallorosso gongola…

NAPOLI

“Non abbiamo paura degli obiettivi, saremo competitivi”. Così tuonò Rafa Benitez all’inaugurazione della stagione 2014/15 del Napoli. Una presa di posizione netta che avrà sicuramente tranquillizzato il popolo azzurro, un po’ preoccupato dal mercato portato avanti da De Laurentiis e Bigon. Fin qui infatti nessun colpo particolare ad eccezione dello spagnolo Michu, preso dallo Swansea per dare un ulteriore ricambio in attacco. Difesa e centrocampo però sono sostanzialmente gli stessi dello scorso anno, il che lascia qualche perplessità sulla competitività del Napoli. “La strada è quella giusta – ha tranquillizzato Benitez. – Stiamo cercando altri giocatori per migliorare la rosa”. A breve in effetti dovrebbero arrivare novità soprattutto in mediana, vero e proprio tallone d’Achille della squadra: Inler e Jorginho danno qualità ma manca l’interdizione, visto che né Behrami né Dzemaili sono ritenuti all’altezza. I nomi caldi sono quelli di Lucas Leiva e Kramer, il primo vecchio pallino di Benitez dai tempi del Liverpool, il secondo messosi in luce nella trionfale cavalcata brasiliana della Germania. Basteranno per colmare il gap con Juventus e Roma? Probabilmente no, ecco perché il popolo azzurro sogna il colpo di coda di De Laurentiis. Chiamasi regalo per lo scudetto.

INTER

Lavori in corso in casa nerazzurra, tanto che ad oggi riesce difficile capire dove potrà arrivare questa squadra. Il mercato procede a rilento ma le responsabilità non sono certo di Ausilio, costretto a trattare giocatori con una disponibilità economica pari allo zero. Questioni di budget, risicato all’osso per scelta di Thohir ma anche, se non soprattutto, come conseguenza di un bilancio da sistemare. Ecco perché, licenziamento dopo licenziamento (sono già 30 i dipendenti lasciati a casa, senza contare tutti quelli spostati di ruolo), l’Inter di Moratti è sempre più un ricordo tanto che lo stesso potrebbe presto lasciare la carica di presidente onorario. Insomma, la situazione è ancora in divenire ma intanto il progetto prosegue agli ordini di Mazzarri. Il tecnico può già essere soddisfatto per gli acquisti ricevuti finora: M’Vila e Dodò potrebbero davvero essere funzionali alle sue idee di calcio. Però non bastano, non per puntare davvero a qualcosa di importante. In casa Inter lo sanno tutti e cercheranno di ovviare alle mancanze acquistando un altro difensore (con Rolando proseguono le trattative), un centrocampista (probabilmente Medel) e un attaccante (il sogno sarebbe uno tra Jovetic e Lamela). Il tutto però all’insegna di un budget low cost. Eh sì, i tempi di Moratti sono davvero lontani…

MILAN

Discorso simile a quello fatto per i cugini, tranne che per quanto riguarda la rivoluzione societaria. Seppur per ragioni diverse il mercato del Milan stenta a decollare proprio come quello dell’Inter e i tifosi osservano con preoccupazione il passare dei giorni. Dopo Alex e Menez, a cui va aggiunto il riscatto di Rami, non sono arrivati altri acquisti. Anche il fronte cessioni poi latita: Kakà a parte sono ancora tutti lì. E proprio questo sembra essere il vero problema di Galliani. Per poter comprare nuovi giocatori l’ad deve prima vendere gli “indesiderati”, ma la missione è tutt’altro che facile. Emblematico il caso di Robinho, sul mercato da almeno due anni e alla fine sempre rimasto sul groppone. Questa volta però il brasiliano dovrebbe partire davvero (destinazione Orlando con tappa intermedia al Santos) e allora sì che si concretizzerebbe l’assalto al famoso esterno d’attacco. Bisogna fare in fretta però, perché altrimenti il rischio di vedere i propri obiettivi accasati altrove (vedi Iturbe) diventerebbe sempre più alto. Galliani non sembra preoccupato, il che induce a pensare che in fondo il Milan sappia già come e quando muoversi. La priorità ora sembra essere legata a Criscito, uno che rinforzerebbe ulteriormente una difesa già potenziata dall’arrivo di Alex e dalla conferma di Rami. Prima le fondamenta, poi gli oggetti di design. Il nuovo Milan appare sempre più a immagine e somiglianza di Inzaghi e questa, per i tifosi rossoneri, non può che essere una buona notizia.

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