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Il taglio delle tasse di Trump fa sognare i mercati

Oggi la Casa Bianca illustra la riforma fiscale che ridurrà dal 39 al 15% le tasse sulle imprese e garantirà sconti fiscali anche ai redditi medi – Nasdaq oltre i 6 mila punti base – Al via i conti di Fca e Stm – Fermento nel lusso – La crisi Alitalia colpisce Atlantia ma risparmia le banche

Il taglio delle tasse di Trump fa sognare i mercati

Un taglio della corporate tax dal 39,6 al 15% esteso anche ai business più modesti, compresi quelli a gestione familiare. Una riduzione delle imposte per il rimpatrio degli utili registrati oltre confine e una serie di deduzioni fiscali per i redditi medi. Questi i principi della riforma fiscale di Donald Trump che sarà illustrata oggi al Congresso dal segretario al Tesoro Stephen Mnuchin in vista di un iter parlamentare che si annuncia complesso anche perché per ora mancano indicazioni precise sui tagli alla spesa e al reperimento delle nuove entrate. Non si parla più della border tax, ovvero dell’imposta sulle importazioni, così come il presidente ha rinunciato ad insistere sul finanziamento del muro con il Messico, evitando così il rischio della mancata approvazione del bilancio federale entro venerdì , cosa che potrebbe provocare l’allontanamento temporaneo di centinaia di migliaia di dipendenti pubblici.

I punti interrogativi restano, ma Trump potrà comunque festeggiare sabato i primi 100 giorni alla Casa Bianca con l’applauso di Wall Street, che ha salutato con ovvio entusiasmo le minori tasse sulle società.

IL NASDAQ ABBATTE IL MURO DEI 6 MILA PUNTI

Martedì gli indici hanno chiuso ai massimi della giornata. Spicca il nuovo rally del Nasdaq (+0,7%) che ha infranto il muro dei 6 mila punti chiudendo a quota 6.025,49. Ancora più robusto il rialzo del Dow Jones (+1,12%). L’S&P 500 sale dello 0,61%. Nuovo massimo anche per il Russell 2000, il listino delle Pmi.

Alla spinta al rialzo hanno contribuito gli ottimi risultati di alcuni Big, a partire da Caterpillar (+7,9%) e McDonald’s (+5,6%).

Recupera il petrolio: Wti in rialzo di 33 cent a 49,56 dollari, Brent a 52,2 dollari al barile. A Piazza Affari Eni -0,4%, Tenaris -0,1%. In forte rialzo Saipem (+3%) nonostante Mediobanca e Ubs abbiano abbassato il target price. Gli acquisti sono legati alla probabile partecipazione della società ai lavori per la costruzione della linea ferroviaria Mosca/Kazan.

Positivi stamane anche i listini asiatici, in rialzo per il quinto giorno consecutivo. A Tokyo l’indice Topix sale dello 0,7%, Hong Kong +0,4%. Avanza anche Sidney (+0,8%) sotto la spinta di Bhp Billiton, che ha messo in vendita le attività di shale oil in Usa, sotto la pressione delle richieste di Elliott capital, i fondo activist di Pual Songer (il finanziatore della cordata cinese nel Milan).

Mantiene i guadagni l’euro a 1,09355 sul dollaro.

A MILANO (+0,6%) PROSEGUE L’EFFETTO MACRON

L’attesa del direttorio della Bce di domani ha in parte frenato nel Vecchio Continente la spinta del voto francese. Ne ha risentito il mercato del debito mentre l’azionario ha tratto beneficio dai conti delle aziende, in larga misura positivi.

A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso la seduta a +0,59% a 20.805 punti, consolidando il balzo della vigilia (+4,77%). Più cauti gli atri mercati europei: Parigi +0,17%, Londra +0,15%, Madrid +0,15% e Francoforte +0,1%. 

DOMANI LA BCE: NOVITÀ SOLO A GIUGNO. OGGI L’ASTA BOT

Passata l’euforia per l’affermazione di Emmanuel Macron, il mercato dei titoli di Stato ha invertito la rotta nell’attesa delle indicazioni di Mario Draghi. Secondo Reuters, che cita tre fonti vicine ai vertici di Francoforte che “hanno tratto un profondo sospiro di sollievo dopo il voto francese”, la Bce sta valutato “un aggiustamento del messaggio di politica monetaria” ma domani, in attesa del ballottaggio del 7 maggio, non ci saranno cambi di rotta. Le novità arriveranno semmai l’8 giugno nella riunione di Tallinn in Estonia quando sarà disponibile l’aggiornamento delle stime trimestrali su crescita e inflazione.

Il premio di rendimento tra decennale italiano e tedesco si porta a 189, lontano dai 202 di venerdì sera. Allarga di tre centesimi da ieri sera la forbice Francia/Germania a 45 punti base, e di un paio di tick anche lo spread Italia/Spagna a 61.

Riprendono dopo la pausa festiva le aste del Tesoro. Oggi saranno offerti 6 miliardi di Bot a sei mesi, importo identico a quello in scadenza. Sul mercato grigio di Mts il Buono 31 ottobre 2017 viaggia a fine seduta al rendimento di -0,305% da -0,294% del collocamento di fine marzo.

ALITALIA PESA SU ATLANTIA (-2,38%), PER ORA RISPARMIA LE BANCHE

Dopo l’esito negativo del referendum tra i dipendenti, il Cda di Alitalia ha deciso l’avvio delle “procedure previste dalla legge”. Marzano ha convocato un’assemblea per il 2 maggio. L’azienda, che aveva chiesto circa 1.700 esuberi e il taglio delle retribuzioni del personale navigante, fa sapere che “data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione, il Consiglio ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci al fine di deliberare sulle stesse”.

La cosa più plausibile, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, “è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione”.

Le prime stime messe a punto dagli esperti dicono che l’amministrazione controllata costerà alle casse pubbliche, compresa la spesa per gli ammortizzatori sociali, circa un miliardo di euro in sei mesi, che andranno a sommarsi ai 7,4 miliardi di fondi pubblici utilizzati tra il 2007 e il 2014.

La crisi della compagnia ha pesato su Atlantia (-2,38%), una delle peggiori blue chips di ieri. La società è indirettamente coinvolta nel problema perché controlla Aeroporti di Roma. Intanto, in attesa degli sviluppi delle trattative con Abertis, Ubs ha abbassato stamattina il giudizio a Neutral, dal precedente Buy. 

I problemi della compagnia di bandiera non hanno per ora pesato sull’andamento delle grandi banche azioniste della compagnia. Sale sia Unicredit (+2,4%) che Intesa (+2%). Frena il settore (indice del comparto -0,2%) ma non mancano i titoli in rialzo: Mediobanca +1,5%, Banco Bpm +3%, Ubi +2,8% dopo l’inizio della copertura di Ubs con un buy.

Nel risparmio gestito hanno corso Azimut (+1,9%) e Anima (+3,1%). 

APPLE SPINGE STM (+4,3%). CATERPILLAR TRASCINA CNH

Si profila una giornata intensa per le società di Piazza Affari. Oggi si riunirà il Cda di FiatChrysler-0,10%. ll consensus si aspetta ricavi a 27 miliardi, in aumento dell’1,6% rispetto al primo trimestre 2016. A frenare la crescita del fatturato dovrebbe essere stata la flessione del mercato statunitense, mentre l’Europa ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 14,6% . Sempre in base al consensus, l’Ebit adjusted è previsto in crescita del 7,3% a 1,48 miliardi (dagli 1,3 miliardi nel primo trimestre 2016) e l’utile netto del 29,7% a 620 milioni di euro (da 478 milioni). Cresce anche l’indebitamento netto industriale, atteso in aumento rispetto a fine 2016 di 1,3 miliardi a 5,9 miliardi a causa dell’incremento del capitale circolante. Buon rialzo di Cnh Industrial (+2,6%) che beneficia dei risultati di Caterpillar superiori alle attese: a Wall Street il primo costruttore al mondo di scavatori e macchine per l’edilizia guadagna il 6%. 

In serata usciranno anche i conti di Stm, ieri in ascesa del 4,3% sulle ali dei buoni risultati della concorrente austriaca Ams, fornitrice di Apple, in rialzo del 19%. La società, quotata a Zurigo, ha avvertito che dovrà rivedere al rialzo la previsione di lungo periodo sui ricavi, stimati ora in crescita del 30% di media annua nel periodo 2016-2019.

GUCCI SPINGE I PROFITTI KERING. LVMH STRINGE SU DIOR

Le ammiraglie francesi del lusso hanno impresso un’andatura positiva al settore. A Parigi, Christian Dior è salita dell’11,09% dopo l’arrivo di un’offerta da parte della controllante Lvmh, in rialzo a sua volta del 3,9%. Il colosso del Lusso controllato da Bernard Arnault offre 172 euro per azione più carta Hermes, quest’ultima calata del 5%.

Kering (+1,21%) ha chiuso il primo trimestre battendo le attese grazie a un’accelerazione del rilancio di Gucci, che rappresenta oltre il 60% degli utili del gruppo: le vendite segnano nei primi tre mesi un incremento del 48,3%. A Piazza Affari salgono Ferragamo (+1,3%) e Yoox (+1,8%).

VIVENDI SPINGE TELECOM. RECORD PER FINCANTIERI

Nel giorno dell’assemblea di Vivendi, in cui è stato ribadito che il gruppo è diventato primo azionista di Telecom Italia “con una prospettiva di lungo termine”, il titolo della società di tlc italiana ha chiuso in rialzo dell’1,4%. Kepler Chevreux ha alzato il target a 1,10 euro da 1,05. Mediaset +0,7%. 

Giornata negativa per le utility: Enel chiude in ribasso dello 0,4%, Terna -1,6%, Snam -2,2%.

Prosegue il rally di Fincantieri (+4%) che ha aggiornato il record storico a 0,924 euro.

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