DRAGHI ACCENDE LA RIPRESA DELLE BORSE
MILANO +3,4%, SI RESTRINGE LO SPREAD
Qualche falco avrà storto il naso. Mario Draghi, però, ha subito segnato la sua stagione alla Bce con un gesto coraggioso, sensato e di sicuro appeal nei confronti del mercato finanziario. La Bce ha infatti tagliato il tasso di riferimento dell’euro di 25 punti base portandolo all’1,25%, suscitando l’immediata reazione delle Borse europee, già in balia delle notizie altalenanti in arrivo dalla Grecia. Milano corre al rialzo, l’indice Ftse-Mib guadagna il 3,29% a quota 15.775. Bene anche Francoforte e Parigi +2,3%, Madrid +2%. Londra +0,7%. In rialzo, seppur frazionale, pure Wall Street, dopo la decisione della Fed di mantenere invariati i tassi: l’indice Dow Jones sale dello 0,4%, l’S&P avanza dello 0,2%, il Nasdaq è invariato. Le richieste settimanali dei sussidi per la disoccupazione sono scese a 379mila dalle 402mila della settimana precedente e contro attese per 400mila. Bene anche il dato preliminare sulla produttività non agricola di ottore, salita del 3,1%, di poco sopra le stime a +2% e in forte recupero rispetto al calo dello 0,7% del trimestre precedente. Al contrario, a ottobre l’indice Ism dei servizi è sceso a quota 52,9, attestandosi a un livello più basso delle attese degli economisti, che indicavano quota 53,5.
L’euro ha recuperato terreno rispetto ai minimi di stamattina ed è ora in parità con la chiusura di ieri sera a 1,374 contro il dollaro. Il petrolio sale dello 0,5% a 93 dollari al barile. Infine, fari puntati sul G20, in corso a Cannes, e sugli sviluppi della crisi del debito nella zona euro, mentre in Grecia si allontana il rischio referendum, ovvero la prospettiva di un default disordinato, con effetti pesanti sull’intera stabilità della valuta unica. A questo si aggiunga la reazione euforica dei listini alla notizia che la Banca d’Inghilterra (Boe) ha preso le distanze sui nuovi requisiti di capitale. Intanto i Grandi hanno preso atto del messaggio di Silvio Berlusconi che ha assicurato che, utilizzando l’arma della fiducia, fra 10-15 giorni tutte le misure contenute nel dl stabilita’ e nel maxiemendamento saranno determinate e definite. Il rasserenamento dell’orizzonte ateniese, dove gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione ripetono che la Grecia resterà nell’euro e non c’è alternativa agli aiuti della Ue, fa bene anche ai nostri Btp: il rendimento scende al 6,12% (-6 punti base) e lo spread con il Bund si è ridotto a 424 punti base.
BANCHE IN RIPRESA (SALVO BPM)
TENARIS +14% SORPRENDE I LISTINI
A Piazza Affari le banche risollevano la testa dopo la grande paura: Unicredit +4,58%, Ubi +5,22%, Intesa +3,68%, MontePaschi +2,4%, Banco Popolare +2%. In grande spolvero la Bper che vola in rialzo del 7,4%. Positive anche le assicurazioni: Generali +1,68%, Fondiaria-Sai +4,45%. L’eccezione negativa, al solito, è la BPM -2,3% le cui azioni, a quota 0,3900, si avvicinano pericolosamente al prezzo d’offerta dei titoli di nuova emissione (0,30). Eccezionale la corsa di Tenaris che vola dopo i risultati sopra le attese: il titolo segna un rialzo del 14%. Eni sale del 2,68% dopo le notizie positive sul riavvio anticipato della produzione in Libia. StM avanza del 7,30%. Grande sprint anche per Fiat +5,5% che aveva aperto la giornata sotto del 2,4%; Fiat Industrial +6,5%, Pirelli +3,5%. Corre in rialzo Finmeccanica +9% che recupera la caduta di ieri. La controllata Ansaldo sale dell’1% Enel +3,8%, Telecom Italia +2.08%.