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Il superdollaro non si ferma più: euro sotto quota 1,08. Il Qe spinge banche e immobiliari

L’euro è sotto quota 1,08 sul dollaro – L’avvicinarsi del rialzo dei tassi Usa e il Qe rivoluzionano i mercati valutari – Il Bund tedesco accelera ma il Btp non perde colpi – Grecia: negoziato in bilico – In Borsa il Qe spinge soprattutto i titoli bancari e immobiliari: in recupero anche i media – Saipem: la partita South Stream non è finita.

Il superdollaro non si ferma più: euro sotto quota 1,08. Il Qe spinge banche e immobiliari

IL SUPERDOLLARO NON RALLENTA, EURO SOTTO 1,08. IL QE SPINGE LE BANCHE E I TITOLI IMMOBILIARI

La prospettiva del rialzo dei tassi Usa, combinata con l’avvio del Qe europeo, produce i suoi effetti sui mercati valutari, con crescenza incertezza per valute e listini emergenti. Il cross dollaro/euro è sceso sotto la barriera di 1,98 mentre stamane ci vogliono 122 yen per un dollaro, ai massimi dal 2007.

I futures segnalano una partenza debole per le Borse europee e per Wall Street. Tokyo dopo un avvio positivo, si avvia a chiudere con un ribasso inferiore al punto percentuale. Debole anche Shanghai, nonostante l’inflazione sia risalita all’1,4%. In recupero le Borse Usa dopo lo scivolone di venerdì: l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,78%, l’S&P 500 dello 0,39% e il Nasdaq dello 0,31%. Apple sale dello 0,4% dopo la presentazione al pubblico del nuovo smartwatch e di un MacBook da 12 pollici.

In evidenza anche Gm +3,07%: la casa di Detroit riacquisterà 5 miliardi di dollari di azioni proprie. La mossa dovrebbe evitare la battaglia con l’investitore Harry J. Wilson, che farà retromarcia sulla richiesta di ottenere due poltrone nel cda del colosso automobilistico di Detroit. Il Brent è risalito in serata a 58,50 dollari al barile.

PIAZZA AFFARI E’ LA BORSA MIGLIORE

La Borsa di Milano segna un nuovo rialzo: l’indice FtseMib sale dello 0,4%, ai massimi dal febbraio 2011, mentre l’All share segna il record degli ultimi cinque anni. Francoforte guadagna lo 0,27%. Nel resto d’Europa prevale il ribasso: Parigi perde lo 0,51%, Francoforte è sulla parità, Madrid -0,3%. Londra chiude a -0,34%. 

IL BUND ACCELERA, IL BTP NON PERDE COLPI

Continua la marcia del Btp decennale, sceso all’1,29% (-3 punti base), ma fa meglio il Bund tedesco, il cui rendimento scende di 6 punti base allo 0,34%: lo spread si allarga di 2 punti base a 95 punti base. L’avvio del Qe ha premiato i bond sovrani tedeschi, grazie agli acquisti della Bundesbank. Poi sono entrate in azione le banche centrali di Belgio e Francia assieme a Banca d’Italia che ieri ha precisato l’ammontare degli acquisti di qui al settembre 2016: 150 miliardi in tutto, di cui 130 a cura di via Nazionale.  

Gli acquisti di ieri si sono concentrati intorno al tratto 10 anni, poi si sono estesi alla parte più lunga della curva, fino a 25 anni”. Un istituto specialist segnala acquisti di Btp soprattutto sul tratto di curva 10-15 anni.  Sono stati acquistati anche Btp a tre anni, scadenza oggetto dell’asta del Tesoro italiano di giovedì 12. Questo potrebbe significare, secondo gli esperti, un ‘black period’, nel quale le banche centrali si astengono dagli acquisti di titoli di Stato prossimi ad essere collocati in asta, inferiore ai 3 giorni.

Cominciano in questa cornice le aste di metà mese, le prime dell’era Qe. Domani il Tesoro offrirà 6,5 miliardi di Bot 12 mesi contro 7,6 miliardi in scadenza. Giovedì toccherà ai Btp a 3 anni (da 2 a 2,5 miliardi), a 7 anni (da 2,5 a 3 miliardi) e ai Btp 30 anni (da 1,25 a 1,75 miliardi). Il Btp si è rafforzato all’1,29% (-3 punti base), ma sale di prezzo anche il Bund, il cui rendimento scende di 6 punti base allo 0,34%: lo spread si allarga di 2 punti base a 95 punti base. 

GRECIA ALLE CORDE. DOMANI NUOVO ESAME

Alla festa del Qe non partecipa la Grecia, di nuovo sotto stress. La borsa di Atene, sotto la minaccia della stretta sui prestiti europei, ha perduto il 4,18%.

“Oggi abbiamo concordato che non c’è ulteriore tempo da perdere”. Con queste parole il presidente dell’Eurogruppo Jeroem Djissembloem ha chiuso l’ennesima giornata amara per il governo greco di Alexis Tsipras. I ministri Ue hanno riservato alla delegazione greca un’accoglienza gelida. “Non ci sarà alcun esborso prima di un accordo che preveda scadenze chiare e precise sugli impegni” aveva sillabato in mattinata lo stesso Dijssembloem. E così la Grecia, per evitare una frattura drammatica (a fine mese non ci saranno nemmeno i soldi per gli stipendi) ha dovuto dirsi pronta a rifare i compiti, ovvero a modificare il piano di impegni con l’Europa.

Domani prenderanno il via a Bruxelles le discussioni tecniche tra Atene e gli esperti delle istituzioni internazionali (da non chiamarsi trojka, unica concessione alla delegazione ellenica) sull’aggiornamento della lista delle riforme che la Grecia si impegna ad adottare.

GOLDMAN ASSEGNA L’OSCAR A BPER

Giornata positiva per il comparto bancario. Alla spinta dell’avvio del Qe si è aggiunto infatti l’effetto Goldman Sachs. La banca d’investimento Usa ha premiato le banche popolari, a partire da Bper +3,65% promossa nella conviction buy list del broker con un prezzo obiettivo di 10,3 euro. Il titolo guadagna il 40% da inizio 2015.

Giudizio buy anche per Bpm (prezzo obiettivo a 1,01 euro da 0,73). Per entrambi i titoli, secondo il report, la stagione dei merger nel settore offre grosse opportunità. Al contrario Banco Popolare cede lo 0,58% dopo che Goldman ha rivisto il giudizio a “neutral” da “buy”, ritenendo che il potenziale di valore della banca in uno scenario di M&A sia invece più limitato.

Positiva anche Monte Paschi +2,1%: Goldman Sachs ha alzato il target price a 0,62 euro da 0,52 euro, la raccomandazione è Neutral. Segno più, infine, anche per Unicredit +0,4% e Intesa +0,7%. L’attesa per il dividendo ha favorito gli acquisti su Generali +1,07 a 18,93 euro. 

SAIPEM, LA PARTITA SOUTH STREAM NON E’ FINITA

Il report sul settore oil & gas di Ubs ha dato una spinta all’Eni +1,97%, a tre giorni dal cda del cane a sei zampe. Gli analisti della banca elvetica hanno alzato la raccomandazione sul titolo da neutral a buy con prezzo obiettivo che passa da 16,5 a 19 euro.

Ancor più vivaci gli acquisti su Saipem, protagonista di un balzo del 4,1% a 9,68 euro. Secondo Bloomberg, Gazprom sta continuando a sostenere alcuni dei costi legati al Southstream dopo la sospensione del progetto di realizzazione del gasdotto. Su questa base il mercato sta scommettendo sul fatto che, alla fine, il progetto non sarà cancellato, anche perché non è ancora arrivata una dichiarazione ufficiale da parte del consorzio.

Molto bene anche Tenaris +2,29%. In calo Saras -1,3%.

MAGLIA NERA A TELECOM. PIACE LA CEDOLA ATLANTA

Giornata in denaro per Atlantia +2,3% dopo l’annuncio, venerdì, del dividendo in salita a 0,80 euro. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 24,5 a 25,2 euro, confermando la raccomandazione buy. Negative le altre utilities. Enel scende dello 0,2%. Debole A2A -1,16% dopo che il presidente Giovanni Valotti, parlando nel corso di una audizione presso la commissione Attività partecipate al Comune di Milano, ha detto che l’utility deve restare una impresa a controllo pubblico.

In fondo al paniere principale Telecom Italia perde il 2,2%. L’ad Marco Patuano ha detto che il piano del governo sulla banda ultralarga non chiarisce totalmente il quadro futuro. 

PARTE IL BALLO DEL MATTONE. MEDIA IN RECUPERO

Mediobanca Securities ha risvegliato il settore media. Gli analisti hanno confermato, in occasione del Media day con i manager di Ei Towers +1,61%, Rai, Sky e Mediaset -1,30% la raccomandazione overweight sul settore. Avanzano l’Espresso +4,4%, Rcs +2,5%. Stabile Cairo Communication +0,09%.

Brillante il settore immobiliare, sull’onda del risveglio dei mutui al traino del Qe. Volano Gabetti +18,85% e Risanamento +15,3%. Molto bene anche Prelios +9,9% e Aedes +2%. Scende invece Fiera Milano -0,56%: Banca Akros ha ridotto sul titolo il rating a reduce da hold, con un target price confermato a 5,5 euro per azione.

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