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Il summit europeo di Roma non convince i mercati: Borse fredde sull’impegno sulla crescita

SuperMario mette il turbo a Piazza Affari, e i quattro moschettieri schiacciano il freno. In una giornata incerta in attesa delle decisioni del summit a quattro di Roma tra Monti, Merkel, Hollande e Rajoy, le principali piazze europee si sono mosse in territorio negativo: Parigi perde lo 0,75%, Londra lo 0,95% e Francoforte cede l’1,26% appesantito anche dalla delusione dell’indice Ifo sulla fiducia delle imprese. Il Ftse Mib dopo lo spint in territorio positivo nel pomeriggio chiude in calo seppur limitando le perdite a -0,65%. Sul listino milanese pesa anche il dato sulla fiducia dei consumatori rilevato dall’Istat che scende al livello più basso dal 1996. In positivo Madrid, galvanizzata dagli imminenti aiuti alle banche e da stress test che si sono rivelati migliori dei timori. In positivo Wall Street attorno allo 0,5% per Nasdaq e Dow Jones. La moneta unica scambia attorno a quota 1,2530 e il petrolio Wti a quota 79,3 dollari al barile.

Nonostante i 130 miliardi di intesa per la crescita e l’occupazione, l’esito del vertice di Roma non ha convinto i mercati. Accordo anche sulla tassazione delle transazioni finanziarie, già sul tavolo dell’Ecofin di oggi. L’euro è irreversibile, ha detto Monti.

Lo spread Btp-bund si riporta a i livelli dell’apoertura a 421 punti base dopo un picco a 437 mentre il differenziale Bono-bund scende sotto i 480 punti base.

Lunedì tornerà ad Atene la Troika per valutare lo stato di attuazione del programma per l’adeguamento di bilancio e delle riforme economiche da esso previste. I risultati della missione non arriveranno dunque prima del vertice europeo del 28 e 29 giugno, ha Joerg Asmussen, membro tedesco del board della Bce. E dall’Eurotower è oggi arrivata una nuova mossa a favore del sistema bancario europeo: la Bce ha annunciato che allenterà le condizioni per i prestiti alle banche dell’eurozona per continuare a sostenere l’economia dell’area riducendo la soglia del rating e modificato i requisiti per alcune garanzie. La notizia è stata ben accolta dai mercati, soprattutto Madrid e Milano. Ma il copione si ripete: di fronte alle misure di Draghi giunge ancora una volta il nì della Bundesbank che critica l’iniziativa della Bce.

Corrono le banche a Madrid le prime a beneficiare della decisione della Bce, all’indomani delle stime sul fabbisogno del sistema bancario iberico che sono risultate sotto i 100 miliardi messi a disposizione dalla Ue. Il ministro delle finanze spagnolo al termine dell’Ecofin di oggi ha detto che la lettera di aiuti all’Europa arriverà lunedì. Ciò che è vitale, ha però sottolineato, è il memorandum” di accordo dove ci saranno “le cifre, le condizioni” e gli strumenti da utilizzare. Le condizioni dovrebbero prevedere un prestito a lungo termine oltre i 15 anni e a un tasso intorno al 4%. E’ ancora da definire se gli aiuti concessi ”verranno erogati cash, attraverso bond o convertibili”.

Il comparto bancario chiude invece contrastato a Piazza Affari. Unicredit –0,59% e Intesa –1,14%. L’attenzione è su Mps che in giornata accelera con un balzo superiore al 10%, per poi chiudere in rialzo del 6,23%: l’attesa è per il piano industriale che verrà presentato martedì e che indicherà anche come la banca affronterà la ricapitalizzazione chiesta dall’Eba. Tra i migliori titoli del Ftse Mib anche la Bpm + 3,47% e Mediobanca +2,55%. Oggi Unipol ha presentato l’operazione di integrazione con la galassia Fonsai che vede tra i maggiori creditori anche Mediobanca, grande regista dell’operazione di salvataggio. Unipol prevede sinergie per 345 milioni di euro e un utile al 2015 di 880 milioni. Si attende ora il verdetto Consob sull’esenzione all’Opa su Milano Assicurazioni. Sul Ftse Mib sale poi Enel 1,77% ed A2A +1,23%. In fondo al listino Saipem-3,94%, Fiat Industrial -3,61% e il lusso di Salvatore Ferragamo -3,93% e Tod’s -2,64%.

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