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Il Sole 24 Ore in crisi: Squinzi e metà cda si dimettono

Il presidente Giorgio Squinzi e altri quattro consiglieri si sono dimessi stamattina dal Cda dopo la burrascosa riunione di ieri che ha portata alla luce una grave perdita di 49,8 milioni di euro nel primo semestre e messo in forse la stessa continuità aziendale che solo la disponibilità dell’azionista di controllo a un aumento di capitale ha per ora scongiurato – Le dimissioni di Squinzi e di metà Cda sono un segno di dissenso verso la linea della massima pulizia e trasparenza rappresentata dall’ad Del Torchio e sostenuta dal presidente di Confindustria, Boccia

Il Sole 24 Ore  in crisi: Squinzi e metà cda si dimettono

Il presidente del Sole 24 Ore, Giorgio Squinzi, s’è dimesso stamattina insieme ad altri quattro amministratori dal cda della società editrice che pubblica il giornale economico della Confindustria dopo la burrascosa riunione del vertice aziendale di ieri che ha portato alla luce una nuova perdita monstre di 49,8 milioni nei primi sei mesi del 2016 che fanno salire a oltre 200 milioni il rosso degli ultimi anni.

Insieme a Squinzi, che si era autonominato presidente del Sole negli ultimi mesi della sua  presidenza in  Confindustria, si sono dimessi i consiglieri Carlo Pesenti, Claudia Parzani, Livia Pomodoro e Mauro Chiassarini. 

Se ne vanno così 5 degli 11 consiglieri del cda del Sole, che toccherà a un’assemblea straordinaria rinnovare.

Le dimissioni vanno considerate come un segno di aperto dissenso verso la linea del rigore e della massima trasparenza rappresentata dall’ad Gabriele Del Torchio, caldeggiata dalla Consob e sostenuta dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

Di fronte alla gravità dei conti, che mettono in discussione la stessa continuità aziendale dopo la disastrosa gestione dell’ex ad Donatella Treu e che rischiano di portare il giornale al fallimento in assenza di rilevanti iniezioni di capitale, l’azionista Confindustria ha manifestato, attraverso Boccia, la sua disponibilità”a valutare positivamente un eventuale aumento di capitale”, probabilmente attraverso la partecipazione della controllata Luiss.

Al Sole e in Confindustria la situazione resta tuttavia carica di tensione e nei prossimi giorni non si escludono altri colpi di scena.

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