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Il sistema finanziario europeo nella prospettiva post-Covid in un libro di Cesarini e Beccalli: recensione

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Quali risposte sono state fornite in termini di politica economica e di regolamentazione a un evento così pervasivamente catastrofico come il Covid-19? In quale misura e con quali modalità il sistema bancario ha reagito a questo tipo di shock esterno? E, infine, come calare queste complesse problematiche in uno scenario dominato dalla sfida delle due transizioni, tecnologica e climatica? 

Sono questi alcuni dei principali interrogativi che hanno animato le riflessioni e i dibattiti di quest’ultimo biennio, da quando ormai si è completato il processo di diffusione della pandemia da Covid-19, fornendo risposte, spesso, parziali, quando non condizionate dal particolare punto di osservazione prescelto.

“Il sistema finanziario europeo nella prospettiva post-Covid”

Un rilievo critico al quale sembra sfuggire questo libro per il quadro sistematico offerto al lettore dai diversi contributi accolti. Il volume collettaneo, curato da Francesco Cesarini, emerito della Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie ed Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Elena Beccalli, preside di quella Facoltà, in virtù di un approccio interdisciplinare tra il giuridico e l’economico, di una solida dotazione di ricerche empiriche di cui beneficiano alcuni dei contributi e del supporto delle esperienze professionali ed operative maturate sul campo dai diversi autori, risulta, infatti, proporsi all’attenzione dei lettori per le convincenti ed autorevoli indicazioni, fornite in un’ottica evolutiva dei sistemi finanziari, nazionale ed europeo.

Preceduti dall’acuta ed esplicativa (del significato e del valore del libro) Introduzione di Giorgio Gobbi, direttore della sede milanese della Banca d’Italia, seguono 7 interessanti e ben articolati contributi.

Il contributo di Visco (Bankitalia)

Si comincia da quello del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che illustra i principali aspetti sfidanti che attendono il sistema finanziario nello scenario caratterizzato dalla doppia transizione, prima ricordata e dai relativi rischi connessi. Le sue considerazioni sfociano, da un lato, nella necessità di sviluppare all’interno delle singole realtà organizzative finanziarie presidi in grado di misurare, monitorare e gestire i rischi finanziari legati al cambiamento climatico con una regolamentazione che risulti allargata al settore della finanza non bancaria; dall’altro, nell’importanza strategica di cogliere, finalmente, a livello di Unione Europea, l’obiettivo, già da tempo delineato, di un efficace e funzionale mercato dei capitali.

I contributi di Maccarone, Urbani e Lionzo

Il successivo contributo di Salvatore Maccarone, presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, presenta spunti originali sul ruolo di questo strumento in un mondo bancario, quale quello italiano, caratterizzato dal fenomeno di una graduale, inarrestabile concentrazione.

Procedendo nella lettura, si trovano, poi, due saggi ben costruiti, scritti da Alberto Urbani, docente presso il Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e da Andrea Lionzo, docente presso la Facoltà di Scienza Bancarie Finanziarie ed Assicurative dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dedicati, il primo alle moratorie introdotte a seguito della pandemia, con un’interessante valutazione del loro impatto sulle politiche di bilancio bancarie; l’altro al ruolo esercitato dalle garanzie pubbliche dei finanziamenti bancari e all’opportunità di tenere conto dei possibili contraccolpi sul sistema imprese, una volta che sarà cessata la fase emergenziale.

Il contributo dedicato alla biodiversità bancaria

Il contributo a firma plurima (Rosa Cocozza e Domenico Curcio, docenti presso il Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università Federico II di Napoli, Michele Modina, docente del Dipartimento di Economia dell’Università del Molise) dedicato alla biodiversità bancaria, affronta con un’analisi compiuta le tipicità del mondo del credito cooperativo, la sua funzione cruciale di prossimità del territorio e la necessità di un’adeguata applicazione del criterio di proporzionalità. Considerazioni, che si pongono nella prospettiva di tutelare l’esistenza nel nostro Paese di questo importante segmento bancario.

I contributi di Siri e Lucantoni

La parte finale del libro è occupata da due stimolanti e originali contributi che trattano, rispettivamente, la prospettiva dell’accesso al mercato dei capitali nell’ottica del Listing Act Europeo e i nuovi connotati tipologici dell’abuso di mercato nel contesto pandemico.

Il primo, di Michele Siri, Jean Monnet Professor on EU Financial and Insurance Markets Regulation dell’Università di Genova, offre al lettore un’attenta riflessione sui fattori normativi e regolamentari che possono incidere sull’incentivo alla quotazione borsistica delle imprese, in particolare di quelle piccole e medie, non di rado, condizionate nei loro comportamenti dal timore della perdita del controllo societario. Una ricognizione, sicuramente, utile nel processo di espansione di un mercato, quale quello italiano, purtroppo asfittico, se paragonato a quello dei principali competitors europei. 

Il secondo contributo di Paola Lucantoni, docente del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Tor Vergata, partendo dall’originaria configurazione dell’abuso di mercato, sviluppa stimolanti considerazioni sugli aspetti. sia del rafforzamento degli obblighi di protezione dell’intermediario nella regolazione negoziale con il cliente, sia dell’introduzione di adeguate regole di governo finanziario per l’intermediario e per l’Autorità di Vigilanza. Ne risulta un quadro, che sembra essere caratterizzato dalla formazione di una cornice di “paternalismo libertario”, verso cui si sta muovendo il diritto regolatorio interno ed eurounitario. Una prospettiva, certamente, suggestiva da valutare nell’ottica di una più efficace tutela dell’integrità dei mercati e dei singoli investitori.

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Categories: Finanza e Mercati