Vigilantes privati sulle navi contro gli assalti dei pirati. E’ quanto prevede la risoluzione approvata all’unanimità in commissione Difesa al Senato. Secondo l’Osservatorio sulla pirateria istituito dall’International Martime Bureau, l’anno scoro si sono registrati 445 assalti, con la cattura di 53 navi e il sequestro di 1.181 operatori marittimi. Quest’anno gli attacchi hanno già raggiunto quota 243. In termini economici, l’aumento del rischio connesso ad attacchi pirateschi e la diffusa insicurezza per i traffici marittimi ha comportato per la comunità mondiale una perdita complessiva oscillante tra i 13 e i 16 miliardi di dollari. Un fenomeno dalle dimensioni umane ed economiche preooccupanti, che vede esposta pesantemente anche la nostra flotta.
La priateria infesta soprattutto i mari dell’Asia sudorientale e dell’America meridioanle, ma anche il tratto di mare del Golfo di Aden e quello antistante le coste della Somalia. La risoluzione approvata oggi impegna il Governo a proseguire e rafforzare la propria azione a fianco dei partner internazionali , ad attivarsi in sede Onu e Nato e a individuare “urgentemente soluzioni legislative”. Il provvedimento dovrebbe prevedere l’impiego a bordo delle navi battenti bandiera italiana di team armati della Marina militare, con onere a carico degli armatori che ne facciano richiesta. Inoltre l’armatore dovrebbe essere comunque autorizzato, se lo vuole o se lo preferisce, ad avvalersi di sicurezza privata “finalizzata alla deterrenza e all’autodifesa di fronte alla minaccia piratesca”.