Il Senato ha approvato il disegno di legge recante modifiche allo statuto del Fondo monetario internazionale. Presentato a palazzo Madama alla fine di maggio su iniziativa del ministro dell’Economia, il provvedimento è stato di fatti l’ultimo a essere licenziato dall’Aula, e passerà quindi all’attenzione della Camera alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Lo snello disegno di legge approvato (appena 7 articoli di un solo comma ciascuno) stabilisce che “il Governo è autorizzato a provvedere all’aumento della quota di partecipazione dell’Italia al Fondo stesso da 7.882,3 milioni di diritti speciali di prelievo a 15.070 milioni di diritti speciali di prelievo”.
Per i versamenti che serviranno per l’innalzamento previsto della quota, si autorizza il ministro dell’Economia “ad avvalersi della Banca d’Italia, concedendo a tale Istituto le garanzie per ogni eventuale rischio connesso con i versamenti da esso effettuati o che venissero effettuati, a valere sulle sue disponibilità, in nome e per conto dello Stato”. Il dispositivo normativo non nasconde la possibilità di “eventuali oneri” legati alla copertura finanziaria per l’aumento della quota di partecipazione, perciò a questi possibili oneri “si provvede con imputazione nell’ambito del programma ‘Incentivi alle imprese per interventi di sostegno’ della missione ‘Competitività e sviluppo delle imprese’ dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2011 e corrispondenti per gli anni successivi”.
Il provvedimento approderà quindi alla Camera agli inizi di settembre nelle commissioni, per poi essere votato in ultima istanza dall’Aula di Montecitorio. Qui ancora non è calendarizzato, ma se dovesse seguire lo stesso iter del Senato, sarà assegnato in sede referente alla commissione Affari esteri, che riceverà poi i pareri delle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Finanze.