SACE ha pubblicato un nuovo working paper dal titolo “Il paradigma della nuova internazionalizzazione in Italia. Il ruolo di SACE” (che si può trovare a questo link).
Il lavoro ha come obiettivo l’individuazione delle caratteristiche di una strategia per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, considerando le peculiarità del tessuto produttivo del Paese. Partendo da un’analisi dell’evoluzione del commercio internazionale e del processo di internazionalizzazione, oggi “scelta obbligata” per una strategia di crescita dell’impresa, il documento si sofferma sui fattori abilitanti a livello macro (Sistema-Paese) e micro (struttura aziende italiane), per poi descrivere in dettaglio gli strumenti istituzionali a supporto (Export Credit Agency, ECA), l’evoluzione del loro ruolo nel tempo, con un approfondimento sull’ECA Italiana, SACE.
Il commercio internazionale ha subito trasformazioni profonde, al punto che si è affermato da tempo un nuovo paradigma della concorrenza internazionale; i processi di internazionalizzazione più attiva hanno assunto una rilevanza sempre maggiore. In tale contesto mutano i rischi assunti da un’ECA e il suo ruolo non è più quello del solo supporto all’export ma risponde alle esigenze molto più ampie e complesse di internazionalizzazione delle imprese nazionali.
Da queste premesse nasce la nuova definizione del ruolo e del target operativo di SACE.
L’obiettivo non può essere l’offerta di un sussidio competitivo, proibito a livello internazionale, ma la proposta di un servizio finanziario-assicurativo di qualità, che tenga conto che ogni azienda e ogni transazione presentano caratteristiche uniche. Occorre fare attenzione, in questa particolare fase congiunturale, a non utilizzare in modo distorsivo strumenti di promozione dell’export né si può continuare a dividere il mondo tra paesi marketable e non-marketable, come ancora avviene in termini di regolamentazione europea.
In evidenza anche il ruolo che SACE deve giocare nell’internazionalizzazione delle PMI, date le caratteristiche del nostro tessuto produttivo, diventando un vero e proprio advisor, facendo leva sulle proprie esistenti reti a livello sia domestico sia internazionale, almeno nei principali paesi emergenti. Per fare questo occorre un modello di business che non può che essere quello di un soggetto che opera a condizioni di mercato