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Il rischio sovrano contagia Francia e Spagna e porta i loro spread al record: giù tutte le Borse

Chiudono pesanti le Borse europee: il Ftse Mib perde il l’1,43% a 15.198,31 punti, il Dax cede l’1,06%, il Cac l’1,60% l’Ibex lo 0,4% e il Ftse 100 l’1,49%.

La pressione sui listini di una giornata volatile già dalla mattinata si era leggermente allentata nel primo pomeriggio. In Italia il discorso di Mario Monti al Senato ha aiutato il Ftse Mib a ridurre le perdite mentre dagli Usa arrivavano positivi dati macroeconomici sui sussidi di disoccupazione e sulle costruzioni di case e licenze edilizie.

Non abbastanza però per far invertire la tendenza degli umori degli investitori che guardano preoccupati all’aumento degli spread in tutta l’area Euro. Soprattutto dopo il crollo del Philadelphia Fed index che misura la previsione sugli affari negli Stati Uniti. L’indice a novembre si è attestato a 3,6 punti molto al di sotto di ottobre (8,7) e delle attese (8,0) a causa soprattutto della componente nuovi ordini.

Wall Street che ha aperto debole, viaggia ancora in rosso con il Dow Jones in calo dello 0,25% e il Nasdaq dell’1,35%. Ieri i listini Usa erano stati colpiti dall’avvertimento di Fitch: l’outlook delle banche statunitensi potrebbe peggiorare se la crisi della zona euro non dovesse risolversi tempestivamente. E oggi l’agenzia di rating ha emesso il suo primo giudizio sul nuovo governo Monti:  il governo Monti dimostrerà la sua credibilità nel portare avanti le riforme economiche, fiscali e strutturali e ha il potenziale per rimanere in carica fino alle elezioni del 2013. Ma ha anche sottolineato che è possibile che l’Italia sia già scivolata in recessione.

SPREAD IN TENSIONE IN FRANCIA E SPAGNA
AIUTI DALLA BCE “TRAMITE” L’FMI

Mentre lo spread tra i Btp e i bund scende sotto la soglia dei 500 punti a 494 (il rendimento al 6,83%), il capro espiatorio Italia fa posto tra i sorvegliati speciali a Spagna e Francia.

Oggi si è infatti registrato il record per lo spread tra i titoli decennali di Francia e Germania che ha sfondato la soglia dei 200 punti, livello mai raggiunto dalla nascita dell’euro (per poi rientare a 180 punti). Nel frattempo anche la Spagna sta raggiungendo la zona cesarini, ossia del salvataggio, con il differenziale a quota 499 punti (poi ristertto a 480) e tasso di interesse al 7% quando mancano tre giorni dalle elezioni politiche di domenica.

Dagli operatori emergono nuovi acquisti anche oggi di Titoli di Stato italiani da parte della Bce mentre continua l’opposizone della Germania: il ministro dell’Economia tedesco Philipp Roesler ha criticato stamani il continuo acquisto di bond dei Paesi deboli dell’eurozona, come l’Italia, da parte della Banca centrale europea. E anche la Merkel è tornata a ribadire il no tedesco a fare della Bce il prestatore di ultima istanza. La Merkel vuole però introdurre in agenda già per dicembre il tema di un ”cambiamento limitato dei trattati” europei.

Ma secondo indiscrezioni di stampa l’Fmi avrebbe discusso con alcuni funzionari Ue l’idea che la Bce possa fornire un salvataggio indiretto anche a Paesi di grandi dimensioni fornendo finanziamenti al Fmi stesso e aggirando così gli ostacoli di restrizione che le impediscono di finanziare direttamente gli Stati. Nonostante le tensioni l’euro recupera in area 1,352 sul dollaro. Il petrolio Wti ritraccia 100,5 dollari al barile.

DEBOLI LE BANCHE
CROLLANO FONDIARIA E FINMECCANICA

A Piazza Affari in rosso le banche, dopo una giornata di ribassi per tutto il comparto in Europa. In Francia Bnp Paribas cala del 4,62%, il gruppo ha annunciato 1.700 licenziamenti. Un’ondata di tagli sta infatti investendo il settore: a inizio settimana Unicredit ha annunciato nel piano triennale 5.200 esuberi. Piazza Cordusio chiude in leggero calo dello 0,67%. Intesa Sanpaolo, dove si è aperta la successione al Ceo Corrado Passera chiamato da Monti al Ministero dello Sviluppo e Infrastrutture, chiude in calo del 2,94%, Ubi dello 0,34%, Bpm -0,03%. Fondiaria Sai (6,48%) è ancora colpita dal downgrade di S&P.

Sul fronte societario cade Finmeccanica -4,12%: secondo indiscrezioni l’amministratore delegato, Giuseppe Orsi, avrebbe bloccato lo scorporo immobiliare rinunciando ad un incasso di circa 300 milioni di euro. Male anche Buzzi Unicem -5,89% e A2A (-3,41%) che risente del taglio di Exane a underperform e del target price a 0,85 euro. Secondo fonti la municipalizzata ha convocato per il prossimo 29 novembre il Consiglio di Gestione e di Sorveglianza assieme per esaminare la situazione delle trattative su Edison.

Tra i titoli migliori salgono Luxottica (+1,11%) dopo la sigla di una lettera di intenti con il gruppo Armani. Chiude invece in ribasso Safilo (-2,23%) nonostante abbia beneficiato nella seduta dell’upgrade di Citigroup a buy da neutral. In evidenza anche Ansaldo Sts (+0,63%) che ieri ha annunciato di aver iniziato il programma di acquisto di azioni proprie, ed Enel Green Power (+0,79%) e Impregilo (+0,38%).

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