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Il rischio Grecia, la pessima apertura di Wall Street e la recessione in Europa affondano le Borse

Crollano i listini di tutta Europa: Piazza Affari, Francoforte e Parigi accusano perdite superiori al 3% – Male le banche ma non solo – Premafin perde più del 9%: crolla tutta la galassia Ligresti – Spread in lieve risalita – Scade l’8 marzo il termine per l’adesione volontaria allo swap del debito greco: tensioni sui mercati per il timore del default

Il rischio Grecia, la pessima apertura di Wall Street e la recessione in Europa affondano le Borse

I venti ribassisti si sono trasformati nella tempesta perfetta con il Ftse Mib in caduta del 3,39%, affossato dal comparto bancario in tensione sul nuovo riallarga mento dello spread a ridosso dei 330 punti base e rendimento al 5,07%. Ma in deciso rosso finiscono anche le altre Borse europee: Francoforte -3,4%, Parigi -3,58% e Londra -1,86% dopo la pessima apertura di Wall Street (il Dow Jones – 1,07%, il Nasdaq -1,22), ancora in profondo rosso. L’euro quota a 1,3120 sul dollaro.

Diversi i nodi da sciogliere:

1) la recessione in Europa non lascia spazio a sorprese positive con il pil dell’Eurozona che è calato dello 0,3% nel quarto trimestre che conferma i dati pubblicati lo scorso 15 febbraio. L’Italia conferma il calo dello 0,7%. Fatale per la fiducia degli investitori è stata la revisione della Cina sui propri target di crescita per il 2012 al 7,5% dall’8%.

2) scade l’8 marzo il termine per l’adesione volontaria allo swap del debito greco ma Atene ha affilato le unghie dicendosi pronta a usare le clausole di azione collettiva se non verrà raggiunta la quota desiderata. Uno scenario che, nelle regole Isda, sarebbe considerato un credit event farebbe scattare il pagamento dei cds. E si moltiplicano i timori di un default incontrollato della Grecia: senza il sì della maggioranza non scatteranno gli aiuti europei. Cui si aggiunge il fronte Spagna che non ce la farà a rispettare gli obiettivi di riduzione del deficit stabilita con l’Europa

3) non aiutano le crescenti tensioni tra Israele e Iran e la minaccia della corsa del petrolio. Oggi il Wti quota in chiusura dei mercati a 105,2 dollari al barile. Sul Ftse Mib non si salva nessuno: sono tutti segni meno. Sotto pressione il comparto bancario. In forte calo tra i finanziari Bpm -5,92%, Bper -6,20% e Mps – 6,44%, la peggiore del paniere.

Salvatore Mancuso, presidente del Fondo Equinox, ha confermato il forte interesse industriale per un importante pacchetto di azioni di Mps. “Siamo sempre stati interessati. Abbiamo un progetto industriale. Il nostro lavoro e’ sempre quello di fare gli azionisti di minoranza e di condividere le strategie valorizzando la societa’ target. Ci proponiamo di stare insieme alla maggioranza in Consiglio. Non siamo azionisti finanziari”. Sul fondo Clessidra ha commentato: “Stiamo ragionando, facciamo lo stesso mestiere”, ha dichiarato a chi chiedeva se un possibile intervento del fondo di Claudio Sposito nella partita fosse da considerare contrapposto o meno. Mancuso ha poi negato di aver mai chiesto la presidenza.

Intesa cede il 4,93% e Unicredit il 5,18%. In asta di volatilità è finita Mediobanca che in chiusura affonda del 5,63%. Sul fronte azionario la Consob ha reso noto che Blackrock è risalito al 2,002% del capitale mentre il finanziere francese Bollorè, intercettato dai giornalisti al Salone di Ginevra non si sbilancia sulle sue future mosse in terra italiana, ossia Mediobanca e Generali: ”Non parlo di questioni italiane.Sono qui solo per Autolib”, ha detto.

Crolla tutta la galassia Ligresti. Premafin, sotto una raffica di sospensioni, perde il 9,39%, Fondiaria il 9,75% e Milano assicurazioni il 7,49%. L’intesa tra la holding e le banche creditrici dopo la riunione fiume di ieri sarebbe più vicina anche se alcuni istituti puntano a valutare anche l’offerta Arpe Meneguzzo mentre Mediobanca punta a stringere i tempi sul progetto industriale Unipol-Fondiaria.

L’aumento di capitale da 1 miliardo di Peugeot trascina al ribasso il comparto mentre a Ginevra si apre il Salone dell’auto. Fiat cede il 6,07%, terzo peggior titolo del Ftse Mib . In relazione a possibili collaborazioni Marchionne oggi si è detto interessato a parlare con tutti, anche con Volvo gruppo svedese alla ricerca di un partner per sviluppare una small car.

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