L’ottimismo delle Borse sfida anche la tragedia greca. Nonostante l’ultimatum alla Grecia sia slittato, per l’ennesima volta, al prossimo Eurogruppo, ad Atene continuano gli incontri fra il Governo e la trojka europea, in mezzo a voci (da confermare) su un accordo vicino tra l’Esecutivo ellenico e i tre partiti che lo sostengono. In ogni caso il mercato non è caduto in depressione di fronte al rischio di un default che fa meno paura.
L’euro comunque è debole, scambiato stamattina a 1,304 contro il dollaro, da 1,315 della chiusura di venerdì.
Al contrario, dopo una partenza negativa, il Btp si è ripreso: il rendimento è ridisceso al 5,60%, sui livelli di chiusura di venerdì, e lo spread con il Bund si è ridotto a 372 punti (391 stamattina).
In Piazza Affari l’indice Ftse Mib risulta in calo dello 0,51%, Londra perde lo 0,3%, Parigi -0,9%, Francoforte -0,5. Scendono, per effetto della sindrome di Atene, le banche un po’ in tutta Europa: Deutsche Bank -2,4%, Crédit Suisse -2,4%, fa peggio Société Générale -2,9% .
Stesso copione in Piazza Affari con l’eccezione del Banco Popolare + 4,1%, che ha annunciato che ricomprerà sul mercato proprie obbligazioni per un ammontare massimo di 4 miliardi di euro. L’operazione favorirà il rafforzamento patrimoniale e dovrebbe comportare anche una plusvalenza. In calo invece Unicredit -0,4%, Intesa -0,9%, Ubi -1,6%.
Fondiaria-Sai, già sospesa per eccesso di rialzo, scambia ora con un guadagno del 18%, davanti ad Unipol + 14%.
Soffrono i titoli industriali: Finmeccanica -2%, StM -1,3%, Tenaris -2,8% e Prysmian -0,9%. Forte calo anche per Buzzi -3,2%, dopo che la controllata tedesca Dyckerhoff ha detto che i ricavi nel 2012 non saliranno. Mediobanca ha tagliato il giudizio.
In calo anche Fiat -2% su cui pende il giudizio di Standard & Poor’s . L’agenzia di rating ha messo la casa automobilistica in creditwatch negativo per un possibile declassamento del rating. Va peggio Fiat Industrial -3,5%, Pirelli perde lo -0,7%.