La moneta giapponese si avvicina di nuovo a quota 100 contro dollaro e, segnando 99.4, spinge la borsa di Tokyo che registra un balzo del 2,5%. Anche Shanghai è positiva: l’indice PMI dei servizi ha registrato solo un leggero regresso (da 54.1 a 53.9) e si mantiene senza difficoltà nel corridoio di espansione (sopra quota 50).
Per il quarto giorno consecutivo l’indice regionale Msci Asia Pacific sale, e a metà giornata guadagna l’1,4%, al livello più alto da un mese a questa parte. Le società produttrici di materie prime registrano progressi, in linea con l’aumento dell’1,4% registrato ieri dall’indice dei metalli industriali elaborato dal London Metal Exchange. La sensazione è che, dopo i timori legati al rallentamento cinese e al ritiro dello stimolo monetario della Fed, i mercati emergenti stiano riprendendo sicurezza.
L’euro è leggermente calato sotto quota 1,32 contro dollaro e il dollaro australiano si è rafforzato, di seguito alla decisione della Reserve Bank di lasciare immutato il tasso-guida al livello del 2.50%.
Nel mercato dell’oro le posizioni nette dei ‘money managers’ sono lunghe, probabilmente contando su una ‘corsa all’oro’ in caso di apertura delle ostilità contro la Siria. Ma per adesso il metallo giallo si mantiene sotto quota 1400, a 1392 $/oncia. Il petrolio è poco variato, a 106.7 WTI (114.2 Brent).