Altro che rivincita. Il Real Madrid umilia la Juventus e, a meno di clamorosi colpi di scena, la sbatte fuori dalla Champions League già ai quarti di finale. Lo 0-3 di Torino infatti lascia pochi dubbi su chi si qualificherà alle semifinali, inoltre apre tutta una serie di discussioni sulla reale consistenza della squadra di Allegri, bastonata oltre ogni ragionevole aspettativa da un avversario sì forte ma non tanto da umiliarla in questo modo senza scatenare polemiche.
Certo, con un Ronaldo del genere gli equilibri sono per forza di cose sbilanciati, su questo non c’è dubbio: CR7 ha regalato una serata da leggenda, una di quelle destinate a restare sui libri della storia pallonara, non a caso lo Stadium, da sempre poco tenero nei suoi confronti, lo ha omaggiato con una standing ovation che parla da sola.
Il punto quindi non è la sconfitta ma le modalità della stessa, che poco si addicono a chi lotta per conquistare il settimo scudetto consecutivo (con ottime probabilità di riuscita) ed è reduce da due finali di Champions in tre anni.
“Quando giochi contro certi giocatori devi avere la fortuna di trovarli in una serata no, invece non hanno sbagliato un colpo – ha sospirato Allegri – Avevamo pensato di attaccarli e provare a segnare, del resto è impensabile giocare due gare contro il Real e non prendere nemmeno un gol. Purtroppo però loro sono stati perfetti e quando Ronaldo è in queste condizioni è come partire da 0-1 o 0-2”.
E in effetti è stato proprio così: neanche il tempo di cominciare e il portoghese ha battuto Buffon con un esterno destro tanto pregevole quanto letale, portando così il Madrid in vantaggio (3’). Bellissima la giocata ma evidenti le colpe della difesa bianconera, che prima ha permesso a Isco di crossare indisturbato, poi ha lasciato CR7 completamente libero di calciare verso la porta.
La reazione sembrava però essere di quelle giuste, tanto che Navas salvava su Higuain dando l’illusione di un pari imminente, poco dopo però Kroos stampava la palla sulla traversa lasciando presagire un secondo tempo di stampo blanco. E la ripresa, in effetti, cominciava proprio con Ronaldo vicino allo 0-2 (diagonale fuori di un soffio), fino al momento destinato a lasciare il mondo a bocca aperta: rovesciata da film su cross di Carvajal, Buffon immobile e Stadium in piedi ad applaudire (64’).
La Juve accusava il colpo, anzi andava proprio ko. Dybala, già ammonito nel primo tempo per simulazione, si faceva espellere per un fallo su Carvajal, Marcelo trovava lo 0-3 dopo un azione da playstation (72’), Kovacic stampava sulla traversa la palla del poker. Sarebbe stato troppo umiliante ma la botta resta, eccome se resta: e a questo punto, salvo colpi di scena che entrerebbero di diritto sul podio calcistico di sempre, la Champions resterà solo un sogno.
Lo scontro incrociato tra Italia e Spagna proseguirà anche stasera, con la Roma attesa dalla difficilissima trasferta di Barcellona (ore 20.45). Al Camp Nou andrà in scena un quarto di finale che, per molti, sembra essere scontato ma guai a fasciarsi la testa prima del tempo: del resto i giallorossi erano sfavoriti sin dal girone e invece hanno finito per vincerlo e arrivare sin qui.
“Vogliamo continuare a sognare, non siamo arrivati a questo punto per caso – ha spiegato con una punta di orgoglio Di Francesco – Siamo qui con grande umiltà nel preparare questa gara contro una squadra abituata a sfide del genere, il nostro desiderio è fare qualcosa di straordinario pur sapendo di affrontare i più forti del mondo. Ripeto, se la Roma è arrivata qui è perché qualcosa l’ha dimostrato”.
Testa alta e petto in fuori, senza però dimenticarsi di rispettare il grande Barça. I catalani stanno vivendo una stagione strepitosa (Liga quasi conquistata e finale di Coppa del Re) con il solito grande Leo Messi e sognano di strappare la Champions all’odiato Real, ragion per cui vogliono aggredire la Roma e chiudere la pratica già questa sera.
“Sarà solo il campo a dirci se siamo favoriti – ha glissato Valverde – Si gioca in 180’ e questi sono solo i primi 90, è tutto aperto anche perché loro hanno giocatori molto pericolosi. Siamo pronti a vivere questa sfida, vogliamo arrivare in semifinale di Champions”.
Di Francesco arriva al Camp Nou senza Under ma con un Nainggolan in più: il belga ha recuperato dal problema che lo aveva messo ko a Bologna ed è pronto a scendere in campo dall’inizio. Il 4-3-3 giallorosso vedrà dunque Alisson in porta, Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov in difesa, Nainggolan, De Rossi e Strootman a centrocampo, El Shaarawy, Dzeko e Perotti in attacco.
Valverde risponderà con il consueto 4-4-2 “asimmetrico” visto nelle ultime settimane con Ter Stegen tra i pali, Sergi Roberto, Piqué, Untiti e Jordi Alba nel reparto arretrato, Paulinho, Rakitic, Busquets e Iniesta in mediana a supporto della coppia gol Suarez-Messi.