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Il rally di Telecom Italia e Mps riduce il rosso della Borsa

FIRSTonline

Dopo l’entrata in scena di Cdp non si placa l’appetito su Telecom, +6,94% (+12,5% in due giorni con scambi che hanno riguardato il  3,5% del capitale) e Milano contiene le perdite a -0,17%, 22.929 punti, chiudendo leggermente meglio delle altre piazze europee, Francoforte -0,52%; Parigi -0,35%; Londra -0,22%.

Wall Street apre stonata e accelera al ribasso nelle prime ore di scambi, in attesa delle parole del governatore Jerome Powell, alle 19.30 italiane. Ma alla fine chiude in profondo rosso. Pesa la retorica sui dazi fra Usa e Cina, rinverdita ieri sera da Donald Trump a mercati chiusi, mentre si acuiscono le tensioni con Mosca, per le sanzioni Usa nei confronti di 24 russi, inclusi dirigenti di governo, sette oligarchi e 14 entità, in risposta alle interferenze elettorali nelle presidenziali. Sono in digestione inoltre i dati americani sul lavoro di marzo, quando sono stati creati meno posti del previsto (103.000 contro i 178.000 previsti) e i salari orari sono cresciuti più delle stime su base mensile (+0,3%, atteso +0,2%) ma in linea su base annuale (+2,7%).

Il dollaro s’indebolisce e l’euro recupera quota 1,227 (+0,27%). Petrolio in discesa, con il Brent a 67,33 dollari al barile (-1,46%). Più attraente l’oro, a 34,91 euro al grammo (+0,17%).

I titoli di Stato italiani risultano stabili, con il Btp 10 anni che mostra un rendimento dell‘1,79%. Lo spread con il Bund però è in ripresa a 129.20 punti base (+3,44%).

In Piazza Affari una pioggia di acquisti si riversa anche oggi su Telecom, dopo la decisione di Cdp di entrare nel capitale fino al 5% e lo scontro Vivendi-Elliott. Tim risulta anche il titolo più scambiato. Sempre in denaro Moncler, +1,15%. Bene le utility: Snam +1,22%; A2a 1,21%: Italgas +1,05%.

Fra le blue chip peggiori figurano alcuni titoli reduci dall’ottima performance della vigilia: Cnh -3,47%; Buzzi -2,05%; Tenaris -1,99%. Pecora nera è Prysmian -4,37%; male anche Finecobank -3,32%. Fiat cede lo 0,92%, in linea con il settore auto, debole in tutta Europa e particolarmente sensibile al tema dazi. Secondo Moody’s il prospettato scorporo di Magneti Marelli, annunciato da Fca ieri, è negativo per il profilo creditizio del gruppo, anche se non avrà un impatto sul rating.

Deboli le banche principali, con l’eccezione di Ubi +0,9%, che starebbe valutando un’operazione di cartolarizzazione con assistenza pubblica (Gacs) per una cifra complessiva compresa tra i 3 e i 4 miliardi. Fuori dal Ftse Mib segnano grandi rialzi Mps +5,55% e Creval +4,33%. Quest’ultima ha stretto un accordo con Algebris per la cessione di un portafoglio di crediti non performing a un prezzo superiore al 43% del valore lordo di libro che ammonta a oltre 245 milioni.

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