Dopo una partenza positiva e una seduta altalenante Milano chiude sotto la parità -0,17% nonostante la buona performance del comparto bancario che ha un peso rilevante sull’indice. Lo spread Btp-bund si conferma sotto i 200 punti base e chiude in miglioramento a 297 punti. Negative anche le altre principali Borse europee. Londra -0,5%, Francoforte -0,09%, Parigi -0,04%. In controtendenza invece Madrid +0,74%.
Sui listini ha pesato il dato sul mercato del lavoro in Europa. Nell’Eurozona il tasso di disoccupazione di novembre si mantiene poco sopra quota 12%, lo stesso livello da otto mesi, così come nella Ue è fermo al 10,9% da maggio. In Italia l’Istat ha indicato nella stima provvisoria che il tasso di disoccupazione è salito a novembre al 12,7%, con un aumento di 0,2% su ottobre e di 1,4% su base annua. La disoccupazione resta sempre al livello record dal 1977, con una disoccupazione giovanile al 41,4%. Bene invece le vendite al dettaglio in Europa che a novembre salgono nell’Eurozona dell’1,4% rispetto a ottobre e dell’1,2% nella Ue.
Il Segretario al Tesoro americano, Jacob Lew, nella conferenza stampa a Berlino con il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha fatto notare che una crescita della domanda interna in Germania aiuterebbe l’economia mondiale. In Germania oggi il dato sugli ordini all’industria ha evidenziato un aumento del 2,1% sul mese, compensando completamente l’analogo calo del 2,1% registrato ad ottobre e battendo le previsioni degli economisti per un aumento dell’1,5 per cento. Secondo i dati mensili destagionalizzati gli ordini esteri di beni manifatturieri tedeschi sono aumentati del 2,2%, a novembre rispetto a ottobre, con la domanda fuori dalla Zona euro aumentata del 3,5%. Gli ordini domestici sono aumentati dell’1,9 per cento. Negli Usa, la disoccupazione cresce invece più del previsto. Il settore privato ha creato 238mila posti a dicembre secondo il sondaggio Adp, contro i 200mila previsti. Il dato ufficiale sul mercato del lavoro sarà diffuso venerdì prossimo. Wall Street si muove contrastata con il Nasdaq che cerca la strada dei rialzi (+0,20%). Sul listino tecnologico Twitter paga però il secondo downgrade a distanza di pochi giorni dopo quello di Morgan Stanley, a tagliare sono stati questa volta gli analisti di Cantor Fitzgerald che hanno portato il rating a sell da hold e il target price a 32 dollari. Monsanto apre la stagione delle trimestrali con risultati sopra le attese. I mercati guardano alle minute della Fed di questa sera e alla riunione della Bce di domani.
Il cambio euro dollaro cede lo 0,22% a 1,3586, il petrolio Wti lo 0,73% a 92,99 dollari. Giù anche l’oro, che perde lo 0,68% a 1.221 dollari l’oncia. Moody’s ha abbassato le sue previsioni di prezzo medio per l’oro e l’argento nel 2014 e oltre rispettivamente a 1100 dollari e 18 dollari l’oncia a causa del “significativo deterioramento nel prezzo spot di oro e argento a circa 1200 e 20 dollari l’oncia e i fondamentali che appaiono sfavorevoli nel corso dei prossimi due anni”. In particolare, gli analisti ritengono che l’economia mondiale dovrebbe mantenere una dinamica di fondo di crescita, i governi dovrebbero ridurre i vari programmi di sostegno e la minaccia dell’inflazione dovrebbe rimanere sottotono nella maggior parte delle principali economie.
A Piazza Affari si mettono in evidenza le banche grazie alla dinamica ancora favorevole dello spread. Intesa +2,17%, Unicredit + 1,98%, Bper +1,96%. Banco Popolare +1,31%. Unicredit +1,98% che ha beneficiato anche del giudizio positivo degli analisti di JpMorgan. Mps ha chiuso positiva in rialzo dello 0,59% ma sotto i massimi della seduta a +3%. In controtendenza Bpm che cede il 2,4%. Secondo indiscrezioni il presidente Piero Giarda punta a scippare a Siena l’attuale ad Fabrizio Viola. Ancora vendite su UnipolSai -1,9%.
Fuori dal comparto bancaripo tra i migliori titoli dle Ftse c’è Wdf +1,6%. In fondo al Ftse Mib frana il lusso con Ferragamo -5,8%, Tod’s -2,55%. Prysmian -3,45%, Pirelli -3,25%. Debole Fiat (-1,57%) all’indomani dell’allarme di Moody’s sul debito.