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Il rallentamento della crescita mondiale affossa le banche e le Borse

Il taglio delle stime di crescita dell’economia mondiale e il pessimo andamento delle vendite in Usa zavorrano le Borse. Wall Street apre male e condiziona i listini europei, tra i quali spicca in negativo la piazza di Londra – All’inizio del pomeriggio Milano perde l’1,3% – Male soprattutto i petroliferi.

Il rallentamento della crescita mondiale affossa le banche e le Borse

Grande volatilità oggi sui mercati. Nel primo pomeriggio le Borse europee hanno di nuovo accelerato al ribasso: Milano è arrivata a cedere l’1,47%, Parigi l’1,7% e Francoforte l’1,43%. Va peggio di tutti Londra (-2,25%), appesantita dai titoli delle aziende minerarie a loro volta penalizzate dalla debolezza dei prezzi delle materie prime. 

A deprimere i mercati è stata in primo luogo la Banca Mondiale, che ha ribassato le stime di crescita dell’economia mondiale per quest’anno dal 3,4% previsto nello scorso giugno al 3%. Le previsioni per i prossimi due anni non sono molto più rosee: nel 2016 il Pil globale crescerà del 3,3% contro il 3,5% stimato a giugno e nel 2017 si andrà incontro a un nuovo rallentamento, con un aumento stimato al 3,2%. 

Valutazioni che hanno spinto ulteriormente al ribasso il greggio: il Brent è scambiato a 47,61 dollari al barile, mentre il Wti viaggia a quota 45,68. 

L’ennesimo calo ha influito anche su Piazza Affari, dove i titoli legati al petrolio viaggiano in fondo al listino: Prysmian -3,02%, Tenaris -2,70%, Eni -2,3%, Saipem -0,9%. Fra gli ultimi del Ftse Mib anche Buzzi Unicem (-3,96%) e Telecom Italia (-2,65%). 

A frenare gli entusiasmi ha contribuito oggi anche il dato della produzione industriale dell’Eurozona, che a novembre  è calata dello 0,4% su base annua.

Intanto, l’avvocatura della Corte di Giustizia europea ha dato ragione a Mario Draghi: il programma di acquisti Omt non viola il trattato, come da ricorso della Bundesbank. Cade così l’ultimo ostacolo, politico più che giuridico, al varo del piano di acquisti di titoli di Stato da parte della Bce. 

La notizia ha dato slancio al mercato dei Bond (con lo spread Btp-Bund a quota 129 punti base) e ha contribuito a far scendere ulteriormente l’euro, che (in attesa del Qe) viene scambiata oggi a 1,1775 dollari (ieri 1,1782) e a 137,48 (ieri 139,56).

Quanto agli Stati Uniti, Wall Street ha aperto ni ribasso dopo la delusione sui prezzi alle importazioni, scesi del 2,5% a dicembre, e sulle vendite al dettaglio, calate dello 0,9%. Nei primi scambi, Dow Jones -1,17% a 17.437 punti, Nasdaq -1% a 4.618 punti e S&P 500 -1,10% a 2.006 punti.

Sul fronte dei conti, hanno pubblicato le trimestrali oggi JP Morgan, che non ha soddisfatto le attese, sia Wells Fargo, che invece ha registrato un utile in linea con quanto pronosticato dagli analisti.

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