Un decreto legge nato male, a rischio di finire peggio. Il Dl agricoltura, tenacemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, non convince il Quirinale. In queste ore ci sono contatti in corso tra gli uffici legislativi del Ministero e della Presidenza della Repubblica, ma la firma di Sergio Mattarella tarda. È un decreto che esprime la volontà di compattare azioni trasversali sotto una sola mano. Si ricorderà che su un punto decisivo del testo, quello per le installazioni dei pannelli fotovoltaici nei campi- l’agrivoltaico- c’è stato uno scontro tra Lollobrigida e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Due caratteri personali anche molto diversi: uno determinato, l’altro più accomodante. Il decreto poi è passato in Consiglio dei ministri con modifiche che ancora non soddisfano le aziende del fotovoltaico. In ballo ci sono 40 miliardi di investimenti diretti in tutte le Regioni che i campagnoli più vigorosi non vogliono.
Le obiezioni del Quirinale riguardano questo punto, ma anche altri. Lollobrigida nel provvedimento ha inserito anche l’accorpamento del Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (Sian) con l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Due strutture governative semisconosciute, ricche di poltrone e di collaboratori che tornano utili anche per scopi non strategici. Secondo il ministro in questo modo si razionalizza la spesa pubblica, maal Colle evidentemente non la pensano allo stesso modo. Altro punto sotto esame, il passaggio dei Carabineri forestali dalla Difesa al Ministero dell’Agricoltura. Nel decreto è scritto che il “Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dipende funzionalmente dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste”. Un desiderio malcelato di governare i territori non occupati dalle case ? Riconosciamo al ministro l’intenzione espressa in passato di voler combattere il bracconaggio. Ma se li comanda lui i Carabinieri forestali, piuttosto che Guido Crosetto, i fuori legge saranno catturati più in fretta ? Il Ministro dell’Agricoltura fa il pigliatutto ? È il caso di inserire queste norme in un decreto legge ? Sarebbe questa la sintesi delle osservazioni che hanno bloccato la firma del Presidente della Repubblica.
Sull’agrivoltaico, come abbiamo già raccontato, Energia Futura ha espresso forti critiche verso il nuovo decreto che consente di mettere pannelli solo se sollevati da terra. In questo modo si finisce per danneggiare tutto il sistema di produzione di elettricità. La proposta che Colidretti e Lollobrigida non accettano, sfiora il paradosso di vanificare anche altre misure avviate da questo governo. Al Quirinale non sarà sfuggita questa particolarità, che messa insieme alle altre, ha fermato il decreto nell’anticamera del Presidente della Repubblica.