Galoppa Piazza Affari accelerando nel finale fino al +2,44%. Scende, anzi precipita l’euro a 1,146 sul dollaro da 1,161 della chiusura, nuovo minimo degli ultimi 12 anni. La valuta unica si deprezza anche sul franco a 0,988 (-1%).
Intanto il Btp decennale tratta all’1,57% (-11 punti base), lo spread con il Bund scende a 110 punti base, sui minimi dal maggio del 2010 dopo oscillazioni da brivido.
Il differenziale Spagna-Germania scende sotto quota 100 punti base a 97 per la prima volta dal 2010. Ecco le prime, rilevanti conseguenze della rivoluzione della Bce. La reazione principale riguarda il comparto dei titoli bancari.
Nel listino italiano hanno accelerato i bancari principale destinatario dell’operazione. Unicredit sale del 3,7%, Intesa del 2,1%, MontePaschi del 3,31%. Tra le popolari, Banca Popolare dell’Emilia Romagna +4,73%, Banca Popolare di Milano+3,06%, Ubi Banca +1,9%, Pop. Etruria +13,31%.
Tra gli assicurativi, si mette in luce Cattolica (+8,66%). Generali +1,78% ed UnipolSai +3,24%. Cala il petrolio, l’Eni sale del 2,23%. Saipem +4,37%, è il miglior titolo dell’indice Eurostoxx 600. Tenaris +2,2%.
Il petrolio tipo Brent tratta a 49 dollari il barile, in calo dello 0,4%. Enel avanza il 3,35%, sostenuta dalla promozione di Rbc a Outperform da Sector Perform. Avanzano anche Mediaset (+2,41%) e StM (+2,25%).
Tra i pochi perdenti della giornata il settore lusso: Salvatore Ferragamo perde lo 0,95% dopo che Société Générale ha tagliato il giudizio a Sell. Tod’s -1,64%.