Il giudizio dei mercati sulle proposte di Tsipras, ma non solo. I mercati si avviano ad affrontare una settimana “calda” sul fronte geopolitico, dominato dall’emergenza Ucraina. Per l’Italia l’appuntamento clou sarà il giudizio di Moody’s sul rating Italia, da cui potrebbero arrivare finalmente note confortanti per il 2015, anno “fertile” per dirla con Matteo Renzi. Il verdetto sarà annunciato venerdì, quando verrà anche comunicato il dato del Pil italiano del quarto trimestre 2014.
Sui lavori del G20 finanziario, in corso in Turchia, piomba un nuovo segnale d’inquietudine: le difficoltà dell’economia di Pechino. L’avanzo commerciale cinese a gennaio (60 miliardi di dollari) non è il risultato della crescita dell’export (-3,33%) bensì del tracollo dell’import (-19,9%) di materie prime, che conferma della frenata dell’industria. Precipitano gli acquisti di petrolio (-41,8%), minerali di ferro ( -50.3%) e soprattutto di carbone (- 61,8%).
Frenano stamane le Borse asiatiche e l’Australia, entrambe sotto di quasi un punto percentuale. Fanno eccezione Tokyo, in lieve rialzo grazie allo yen debole, e Shanghai (+0,2%). In ribasso i futures sull’apertura dei mercati europei. Sale ancora il petrolio (Brent +0,9% a 58,33 ollari il barile), poco mosso l’euro a 1,1320, comunque vicini ai minimi (1,1289).
ATENE CHIEDE UNA MORATORIA. E RIAPRE LA TV DI STATO
Sarà soprattutto la settimana della Grecia. Mercoledì il ministro delle Finanze greco Iannis Varoufakis chiederà all’Eurogruppo un “accordo ponte” fino alla presentazione di un piano complessivo sulle riforme e sul debito. Ieri il premier Alexis Tsipras ha illustrato in Parlamento il suo programma: no a trattative con la Trojka, richiesta di un “prestito ponte” per arrivare all’estate senza estendere l’attuale programma di finanziamento, in scadenza a fine mese, per trovare nel frattempo un nuovo accordo complessivo evitando il default. “Nonostante le difficoltà, è possibile”. Difficile che i partner Ue accettino, viste le prime mosse del governo: stop alle privatizzazioni, riapertura della tv pubblica, riassunzione dei dipendenti pubblici licenziati e assistenza sanitaria gratuita a tutti.
ASTE TESORO. IL BTP PROVA IL SORPASSO SULLA SPAGNA
Sabato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha rivisto al rialzo le stime: il nostro Paese, grazie anche all’immissione di liquidità del QE (130 miliardi da marzo a metà 2016), salirà dello 0,5% nel 2015 e dell’1,5% nel 2016. E’ un’ottima premessa per le aste di metà mese del Tesoro. Si comincia Mercoledì 11 con l’offerta di 7 miliardi di Btp a 12 mesi (contro 8 miliardi in scadenza). Giovedì sarà la volta dei Btp3 (i quantitativo saranno comunicato domani).
L’obiettivo della settimana è ambizioso: affiancare e sorpassare al ribasso i rendimenti dei Bonos spagnoli: solo 8 pb dividono i titoli di Madrid da quelli di Roma. Venerdì il decennale italiano è stato trattato all’1,577%, poco sopra il minimo storico. Lo spread è a quota 120. Curiosità, infine, per il collocamento stamane dei titoli a 6 mesi tedeschi: un’occasione per capire quale prezzo siano disposti a pagare, a tre settimane dall’avvio del Q, gli operatori per parcheggiare a tassi negativi la propria liquidità.
GLI ETF, DOPO IL QE, PUNTANO SULL’EUROPA
I mercati dell’Eurozona, grazie al Qe, si trovano nei panni per loro inconsueti di locomotiva dei listini. La conferma arriva dai dati di Blackrock sugli Etf: a gennaio sono affluiti sui prodotti dedicati all’Europa 14 miliardi contro 18 miliardi di disinvestimenti dai mercati Usa. Il dato aiuta a capire perché le Borse europee hanno limitato i danni di fronte alla voragine greca. L’indice Eurostoxx 600 (+1,7% in settimana) venerdì ha toccato i massimi da sette anni e mezzo.
A Milano l’indice Ftse Mib è salito dell’1,3% in linea con gli altri listini europei: Francoforte +1,42%, Londra +1,52%, Madrid +1,63% e Parigi +1,88%. Da inizio anno il rialzo del listino principale di Piazza Affari è pari al 9,2%. Il rimbalzo del petrolio, con il WTI che si porta a 51,6 dollari il barile (in rialzo del 17%) ha favorito la ripresa delle Borse Usa. La spinta decisiva, venerdì, è arrivata dai dati, più brillanti del previsto, dei nuovi posti di lavoro: +257 mila unità. L’indice S& P in settimana è salito del 3,5%.
CREDITO IN MOVIMENTO TRA POPOLARI SPA E BAD BANK
Riflettori concentrati in settimana sul sistema bancario. Ignazio Visco, intervenendo sabato al convegno Forex, ha ribadito l’appoggio della Banca d’Italia alla riforma del sistema delle banche popolari. Grandi passi in avanti anche per il tema della bad bank (o operazione sofferenze) attraverso l’istituzione di un veicolo non bancario cui conferire titoli cartolarizzati, con un “sacrificio” diviso tra banche e mano pubblica, da collocare poi sul mercato.
E’ in questa realtà in movimento che s’inquadra la settimana dedicata ai conti del sistema bancario. Si comincia stamane con i dati del primo semestre di Mediobanca. Domani toccherà ad Intesa, Bpm e Bper. Mercoledì sarà la volta di Ubi, Unicredit e Banco Popolare. Il calendario prevede anche i conti di UnipolSai (martedì 10). Tra le note rilevanti della passata settimana spicca il ritorno di interesse sulle Popolari: Il Banco Popolare e la Popolare dell’Emilia Romagna hanno guadagnato rispettivamente l’11,7% e il 10,7%.
TELECOM: PROVE DI RIMBALZO, IN ATTESA DI METROWEB
Prove di recupero per Telecom Italia, uno dei titoli peggiori del listino nella scorsa settimana: – 6,8% dopo la ritirata della Findim di Marco Fossati, scesa sotto il 2% con la motivazione che “la nostra quota non è più strategica”. Pesa anche la perdita di appeal speculativo del dossier Brasile dopo che Marco Patuano ha annunciato che la società si concentrerà sulla sola Tim Brasil, senza velleità di accordo con Oì.
La partita più rilevante, però, riguarda Metroweb: F2i ha fatto sapere che la scelta del partner di minoranza è imminente. Sul fronte delle torri, dopo l’esclusiva concessa da Wind alla spagnola Abertis, gli operatori attendono la contromossa di Ei-Towers: Gli analisti di Equita scrivono che “Ei Towers si potrebbe ora focalizzare sull’opportunità di una trattativa Ei Towers-Rai Way”. Il titolo della matricola di Piazza Affari è salito del 4,8%. Ma non sembra tempo di accordi tra una controllata del Tesoro e una società nell’orbita di Mediaset.
LA RISCOSSA DI SAIPEM , PIRELLI DA’ I NUMERI
Settimana all’insegna del recupero per i titoli petroliferi in sintonia con la ripresa del prezzo del greggio. Il titolo migliore è stato Saipem (+9,2%). Nel caso della società di oil equipment il rimbalzo è stato motivato, oltre che dagli infimi prezzi toccati dal titolo, dalle nuove commesse siglate a Kashagan (1,8 miliardi di euro).
Tra i temi della settimana anche il cda di Pirelli, convocato per mercoledì. Una nuova occasione per afre il punto sullo stato di salute dell’automotive italiano. Il Financial Times stamane rileva che la ripresa di gennaio del mercato dell’auto è il primo segnale concreto della ripresa, pur fragile, dell’economia italiana.