Il Portogallo si prepara a diventare un paradiso fiscale per i giovani under 35. Dopo l’uscita di numerosi pensionati, scoraggiati da un regime fiscale divenuto meno favorevole, il governo di centro-destra, guidato dal premier Luís Montenegro, ha avviato un ambizioso piano che offre 10 anni di agevolazioni fiscali ai giovani che iniziano la loro carriera. L’obiettivo è duplice: fermare la crescente fuga di cervelli e incentivare gli stranieri a stabilirsi nel Paese.
Secondo l’Osservatorio dell’Emigrazione, circa 850mila giovani, pari al 30% della fascia di età tra i 15 e i 39 anni, hanno lasciato il Portogallo, attratti da opportunità lavorative all’estero. Le ragioni principali di questa emigrazione includono l’aumento vertiginoso dei costi degli affitti, i salari bassi e le condizioni lavorative inadeguate. Attualmente, il salario minimo mensile è di 870 euro, mentre il salario medio mensile si attesta sui 1.640 euro, tra i più bassi in Europa.
La necessità di rivedere le politiche fiscali è diventata evidente quando il governo ha fatto marcia indietro su misure precedenti che avevano provocato malcontento sociale, tra cui la proposta di un tetto del 15% sull’imposta sul reddito per i giovani tra i 18 e i 35 anni. La nuova legge, ora più favorevole, è stata concepita per ottenere il supporto dei socialisti in Parlamento e per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini.
Meno tasse per i giovani: il piano del Portogallo
La nuova legge, parte integrante del bilancio 2025, prevede un’agevolazione fiscale che azzera le tasse per il primo anno di lavoro per i giovani che guadagnano fino a 28mila euro. Successivamente, i giovani beneficeranno di sconti sulle imposte: il 75% dal secondo al quarto anno, il 50% dal quinto al settimo e infine il 25% dall’ottavo al decimo anno. Secondo il governo, potrebbero beneficiare di questa iniziativa tra i 350.000 e 400.000 giovani e costerà circa 645 milioni di euro nel 2025, rispetto a un miliardo per il tetto proposto.
In aggiunta alle agevolazioni fiscali, la legge finanziaria prevede altre misure economiche significative, come la riduzione dell’aliquota sulle società e l’aumento della spesa pubblica per migliorare gli stipendi degli insegnanti, dei lavoratori della sanità e della polizia. Il governo sta anche cercando di facilitare l’acquisto della prima casa per i giovani, eliminando alcune tasse municipali, imposte di bollo e commissioni. Montenegro ha dichiarato che ridurre l’imposta sul reddito personale sarà un “principio fondamentale” della politica del governo.
Tuttavia, la mancanza di alloggi accessibili continua a essere un problema cruciale. Negli ultimi anni, le politiche adottate dal Portogallo per recuperare dalla crisi finanziaria del 2008 e attrarre investimenti esteri hanno sollevato numerose proteste, evidenziando le difficoltà economiche di molti cittadini.
Il nuovo piano è davvero sostenibile?
Alcuni sostengono che il piano non apporterà reali benefici, dato che le misure si applicano anche agli stranieri, aumentando la competizione nel mercato del lavoro. La nuova legge è concepita per ottenere il supporto dei socialisti in Parlamento e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini, ma il futuro delle nuove regole è incerto.
Il bilancio sarà approvato solo se i socialisti di opposizione si asterranno o se il partito di estrema destra Chega lo supporterà, ma nessuno di questi scenari è garantito. Un eventuale fallimento nell’approvare il bilancio porterebbe al collasso del governo di Montenegro, salito al potere ad aprile dopo tre elezioni anticipate in tre anni. Il voto parlamentare sul bilancio è previsto per il 31 ottobre.