I numeri della crescita dicono picche, ma le Borse sono ottimiste nel giorno del vertice dei leader europei, con al centro le misure economiche contro la crisi da pandemia. Piazza Affari chiude in maglia rosa, +1,47% e oltrepassa 17mila punti. Merito di Atlantia, +8,04%, ma anche delle banche, che festeggiano la decisione della Bce di accettare, come garanzia (a fronte della liquidità fornita agli istituti di credito) titoli che a seguito di un downgrade non avessero più il rating d’investimento ritenuto essenziale finora. Una mossa che anticipa le eventuali decisioni di venerdì sera di S&P sul rating dell’Italia. La scelta di Eurotower favorisce la discesa dello spread fra decennale italiano e tedesco, che arretra a 241 punti base (-3,95%), con il rendimento del Btp che scende a 1,98%.
Un andamento giornaliero rassicurante, se non fosse per i dati dell’economia reale travolti dal Covid 19: -8% il Pil e un rapporto debito/Pil al 155%, scrive il Corriere. Ne discuterà il governo che deve approvare un Def che prevede un nuovo ulteriore scostamento del deficit fino a 55 miliardi per finanziare il prossimo decreto aprile.
La seduta si chiude in verde anche per Francoforte +0,87%; Parigi +0,89%; Madrid +0,32%; Londra +0,94%.
A dare manforte ai listini europei nel pomeriggio è Wall Street, che parte intonata e si muove in rialzo grazie alla ripresa dei prezzi del petrolio e a un nuovo pacchetto di stimoli da 484 miliardi di dollari, che dovrebbe essere votato dalla Camera.
Dopo lo shock di inizio settimana, il petrolio si apprezza per il secondo giorno anche a seguito delle tensioni fra Stati Uniti e Iran. Il contratto giugno 2020 del greggio texano risale del 30,1% a 17,93 dollari al barile, mentre il Brent cresce del 10% a 22,42 dollari al barile.
In una situazione di grande incertezza, paura e confusione come quella indotta dalla pandemia, gli acquisti sono incoraggiati anche dal progressivo avvio di una Fase 2 nei vari paesi, mentre passano in secondo piano i dati macro scoraggianti dall’una all’altra sponda dell’Atlantico. In particolare ci sono altre 4,427 milioni di persone che la scorsa settimana hanno fatto richiesta per i sussidi di disoccupazione negli Usa, per un totale di oltre 26,45 milioni da quando sono state imposte le misure restrittive. L’attività nel settore manifatturiero statunitense ha continuato a perdere terreno ad aprile, seppur meno di quanto atteso dagli analisti. La lettura flash dell’indice manifatturiero Pmi, redatto da Markit, è scivolata a 36,9 punti, dai 48,5 punti della lettura definitiva di marzo.
Notizie analoghe erano giunte in mattinata dalla zona euro: secondo i dati diffusi da Markit l’Indice Pmi manifatturiero è sceso in aprile a 33,6 dal 44,5 di marzo. Il Pmi per il settore dei servizi si è attestato a 11,7 dal 26,4 di marzo. L’indice composito ha toccato il minimo storico: 13,5 dal 29,7 del mese precedente, al minimo storico.
L’euro aveva accusato il colpo, ma al momento risulta stabile contro il dollaro e scambia a 1,0814.
L’oro è in progresso a 1752,20 dollari l’oncia.
In Piazza Affari la seduta di oggi è spettacolare per Atlantia, spinta dalle nuove indiscrezioni di una soluzione più vicina sulla questione Autostrade, con la minaccia della revoca della concessione che si allontana sempre di più. Secondo un quotidiano la valutazione di Aspi sarebbe fra 8-10 miliardi.
In orbita anche Mediobanca, +6,37%, in un comparto ben intonato, a partire dalle big, Intesa +3,45%; Unicredit +2,71%.
In alta classifica Cnh +5,87%; Finecobank +5,48%; Stm +4,73%. Recupera Leonardo +4,7%. Fra i petroliferi in evidenza Tenaris +3,97%. Più arretrata ma positiva Saipem +1,53%, dopo i risultati del trimestre annunciati stamani prima dell’apertura dei mercati.
Le prese di profitto mandando in rosso Diasorin -3,58%, anche se fra i minori Triboo si apprezza del 7,86%, sulla spinta della notizia dell’avvio della commercializzazione e la distribuzione dei test sierologici per il Covid-19 prodotti dalla casa farmaceutica cinese Sobc Outdo Biotech.
In calo le utility, Italgas -2,48%, Snam -1,43%. Terna, -0,74%; Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha designato Valentina Bosetti e l’attuale AD di Acea Stefano Donnarumma rispettivamente come presidente e amministratore delegato di Terna. Lo comunica la stessa Cdp in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione della partecipata all’ordine del giorno dell’assemblea degli azionisti convocata per il 18 maggio.
Frazionali guadagni per Exor +0,91% e Gedi +0,22%, nel giorno del closing dell’acquisto da parte di Exor del 48,8% del capitale sociale di Gedi da Cir e Mercurio (famiglia Perrone). È di oggi inoltre la notizia che Carlo Verdelli non è più il direttore di Repubblica, testata del gruppo Gedi. In pole position per la sostituzione ci sarebbe Maurizio Molinari, attualmente direttore de La Stampa.