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Il piano Mediobanca-Generali non scalda Piazza Affari. Volano Buzzi e Cementir

Segnano il passo, ma poco sotto i massimi, le Borse europee in attesa delle decisioni della Federal Reserve. A Milano l’indice Ftse Mib cede lo 0,17% poco sotto 22.400 punti mentre Madrid lascia sul terreno più di mezzo punto percentuale. In ribasso anche Francoforte -0,06%. Modesti rialzi a Parigi, Londra e Zurigo +0,13%.

L’Ocse ha confermato le stime di crescita dell’economia globale il 2017 (+3,5%) ed alzato quelle per l’anno prossimo al 3,7%. “Tuttavia – si legge nell’Outlook –  la ripresa degli investimenti delle imprese resta più debole di quanto servirebbe per sostenere una sana crescita della produttività. La crescita dei salari è stata deludente e ha mantenuto l’inflazione a bassi livelli”. L’Ocse ha anche ritoccato al rialzo le sue stime sulla crescita economica dell’Italia: l’economia italiana crescerà dell’1,4% quest’anno e dell’1,2% nel 2018 contro l’1% e lo 0,8% stimato a giugno.

Sul fronte valutario, il cross euro dollaro è in rialzo a 1,201 da 1,199 di ieri.

La nota più rilevante è l’avanzata della sterlina che guadagna lo 0,6% contro Euro: cross 0,884. Il rialzo si collega al balzo in avanti dell’inflazione britannica in agosto, al netto del costo dell’energia: 2,8% contro stime di 1,4% in forte accelerazione e ben oltre il target del 2%. Aumenta così la probabilità che la banca centrale inglese alzi presto i tassi.

In rialzo il petrolio dopo le dichiarazioni del ministro iracheno dell’Energia, secondo cui Bagdad potrebbe decidere di ridurre spontaneamente la propria produzione per sostenere il prezzo. Il Brent sale dello 0,5% a 55,4 dollari al barile, Wti a 50,3 dollari (+1%).  A Piazza Affari Eni sale dello 0,37%, Saipem +0,82%.

Sotto i riflettori il settore cemento. Dopo la vendita degli asset italiani a Italcementi (gruppo Heidelberg), Cementir schizza su del 6,24%. Equita (buy) alza il target price a 8,5 euro e Kepler Cheuvreux a 7,6 euro. In forte rialzi anche Buzzi +5,48% perché l’operazione allenta il problema della sovraccapacità produttiva in Italia.

A deprimere Piazza Affari è il calo delle Banche (Stoxx europeo -0,4%). Intesa -0,48%, Unicredit -1%, Banco Bpm -1,03%.

Scendono anche Mediobanca -0,11% e Generali -0,32% dopo le indiscrezioni sul piano di Piazzetta Cuccia di rinunciare alla vendita del 3% del Leone per trasferire la sua quota (13% di Generali) in una holding di nuova costituzione dove Mediobanca farebbe entrare altri investitori, mantenendo però una quota di almeno il 51%. Il progetto avrebbe già ottenuto l’approvazione dei due principali azionisti di Mediobanca, Unicredit (8,6% del capitale) e Vincent Bolloré (8%). Due i vantaggi: i incassare liquidità senza ridurre il ruolo di principale azionista e rischiare di deprimere le quotazioni di Generali con le vendite in Borsa.

Fiat Chrysler +0,84% ha segnato in mattinata un nuovo record storico a 14,49 euro.
Sull’andamento del titolo non pesa la novità negativa comunicata ieri sera. Il gruppo ha annunciato che richiamerà 494.000 pickup pesanti e medi Ram nel mondo a causa di una pompa dell’acqua che potrebbe surriscaldarsi e potenzialmente causare un incendio. Nell’automotive, fuori dal paniere principale, prosegue la cavalcata di Landi Renzo +5,36%: la scorsa settimana è stato pubblicato il piano industriale al 2022.

Telecom cede lo 0,50% nella mattinata. Intanto l’ex ad Flavio Cattaneo torna alla guida di Italo per guidare la compagnia ferroviaria. Assieme al top manager, fa il suo ritorno anche Luca Cordero di Montezemolo nelle vesti di presidente. I due facevano già parte del cda di Italo. 

Positivi i titoli del lusso: Luxottica  +0,17% che, come Essilornon ha inviato alla Ue alcuna proposta per ovviare alle preoccupazioni sulla concorrenza sollevate dall’Antitrust Ue sulla fusione.

Proseguono i rumors sul possibile ingresso di Alibaba in Yoox -020%. Banca Akros individua due possibilità: l’apertura di uno store all’interno del marketplace di Alibaba oppure l’azienda italiana potrbbe gestire l’intera sezione moda/lusso del sito cinese aiutando la società di Jack Ma a cancellare l’immagine di venditore di falsi.

Da segnalare tra le small/caps il rialzo di Centrale del Latte d’Italia +15,46% a 3,33 euro dopo l’aggiornamento sul fatturato al 31 agosto 2017: i ricavi netti della società hanno registrato un aumento del 90% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

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