Si scalda subito l’attività dei mercati dopo la pausa festiva. Il presidente americano Donald Trump ha deciso di non rinnovare, all’inizio di maggio, le esenzioni per l’import del greggio di Teheran a Cina, Giappone, Turchia, India e Corea del Sud. Il provvedimento tocca anche l’Italia. Lo ha annunciato la Casa Bianca, spiegando che la decisione “mira ad azzerare l’export di petrolio iraniano, negando al regime la sua principale fonte di entrate”.
OIL AI MASSIMI, ENI SOTTO I RIFLETTORI
La mossa ha fatto schizzare il prezzo del petrolio, volato a massimi da sei mesi. Al Nymex il Wti avanza del 2,81%, a 65,80 dollari al barile; il Brent guadagna il 3,21%, a 74,28 dollari al barile; in precedenza era arrivato a +3,3%, ai massimi da novembre.
A Wall Street l’indice energy è salito del 2,1% grazie al rialzo del greggio. Il rublo stamane è ai massimi da più di un anno.
In ribasso stamane anche le Borse cinesi, Shanghai -0,4%: già venerdì il mercato è stato spaventato dall’intenzione di mettere di nuovo nel mirino le banche ombra, azione di pulizia cui il mercato guarda con sospetto.
In lieve rialzo le altre piazze asiatiche.
PIOGGIA DI CEDOLE, IN ATTESA DEL BONUS MAGNETI MARELLI
Vendemmia di dividendi oggi in Piazza Affari. Staccheranno la cedola una quindicina di titoli, tra cui non poche società del paniere principale. Da segnalare in particolare il ritorno al dividendo di Fiat Chrysler, con un rendimento decisamente interessante, anche perché il gruppo staccherà nei prossimi mesi anche una cedola straordinaria legata alla cessione di Magneti Marelli.
Cedola in arrivo anche per altre società: oltre alla già citata Fca (0,65, ovvero il 4,42%, destinato a salire al 13,3% se si tiene conto della cedola straordinaria legata a Magneti Marelli), arriveranno i dividendi di Campari (0,05 euro), Cnh Industrial (0,18 euro), Fineco Bank (0,303 euro), Ferrari (1,03 euro), Recordati (0,47euro) e Unicredit (0,27 euro).
In settimana si terranno i Cda di Eni e Stm. Riflettori sull’assemblea di Salini Impregilo di mercoledì.
POCO MOSSA WALL STREET, DOMANI TEST PER BOEING
Non meno intenso il calendario delle altre piazze, a partire da Wall Street, da oggi al centro della campagna trimestrali.
Nell’attesa, indici quasi piatti: Dow Jones-0,18%, S&P 500 +0,10%, Nasdaq +0,22%.
Ad aprire le ostilità è stata ieri Tesla (-3,7%) che presenta oggi nella sua sede di Palo Alto i nuovi sistemi di guida autonoma per le proprie auto. Ma l’avvenimento è stato preceduto dall’incendio di una Model 3 parcheggiata a Shanghai e dal “sell” di Ellinghost.
Sotto la lente mercoledì i conti di Boeing: due azionisti istituzionali si accingono a chiedere le dimissioni del board dopo le conseguenze sui conti e sugli ordinativi degli incidenti al 737 Max.
Grande attesa per i profitti di Amazon: si profilano numeri record sia per l’e-commerce che per l’attività sul cloud. In passerella, numerosi i conti dei Big. Oggi tocca a Microsoft, seguita in settimana, tra gli altri, anche da Lockheed, Coca-Cola, Twitter, eBay, Harley Davidson, Ford, At&t, Caterpillar, Microsoft, Visa, Facebook, Intel, Starbucks, Exxon e Chevron.
OGGI IL SALVA-ROMA, VENERDÌ IL PIL USA
Sul fronte dell’economia in Italia, salvo sorprese, oggi dovrebbe essere approvato il decreto Crescita, rimasto appeso a lungo alle norme sui rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche e al Salva-Roma. Per entrambi i provvedimenti sembra sia stato raggiunto l’accordo tra Lega e Cinque Stelle. Il dissesto di Roma verrà evitato estendendo le agevolazioni anche agli altri Comuni nelle stesse condizioni.
Sotto la lente degli analisti una serie di dati macro tra cui, venerdì, l’annuncio dei conti del Pil americano del primo trimestre. Si prevede una crescita attorno al 2,1%, condizionata dall’effetto della lunga serrata dell’amministrazione pubblica anche la Casa Bianca scommette sul 3%. Ma a marzo la congiuntura ha ripreso a pieno regime grazie al rally dei consumi, ai massimi da 18 mesi. Da seguire in Usa anche i dati sull’attività edilizia e sulla fiducia dei consumatori.
In Europa i dati più rilevante riguarda l’Ifo, l’indice della fiducia tedesca.
FED, RINUNCIA UN CANDIDATO DI TRUMP
Entra nel vivo la partita dei nuovi vertici delle banche centrali più potenti importanti. In Usa si profila un aspro duello tra i candidati di Donald Trump per la Fed ed un’agguerrita opposizione del Congresso, compresi non pochi repubblicani. Herman Cain, già della “pizza del Padrino”, si è ritirato dalla gara per il no di molti repubblicani. Trump ne ha preso atto.
Nell’Eurozona sono ormai partite le manovre in vista della nomina del successore di Mario Draghi. Intanto si muove il quadro degli altri istituti.
In settimana si riuniranno i vertici della Bank of Japan (non sono previste modifiche ai tassi), della Bank of Canada (tassi invariati all’1,75%, nonostante la frenata dell’economia), della Banca centrale svedese (costo del denaro a -0,25%, occhio all’inflazione) e di Russia ed Ucraina (anche qui tassi invariati al 7,75% per Mosca). L’attenzione è rivolta alla Turchia, in preda alla crisi della valuta. La Banca centrale non ha margini per abbassare la guardia: tassi al 24% nonostante l’ira di Erdogan.
SI VOTA IN SPAGNA. DUELLO PER MODI IN INDIA
Settimana ricca anche di incontri diplomatici di appuntamenti elettorali dopo le festività. Nell’agenda geopolitica spiccano le elezioni generali di domenica in Spagna, primo test di un grande Paese in attesa del voto europeo del 26 maggio.
Si voterà anche nell’Uttar Pradesh, uno degli appuntamenti chiave dell’interminabile stagione elettorale indiana: a confronto Smriti Irani, il braccio destro del primo ministro Modi, e lo sfidante Rahul Gandhi, leader del partito del Congresso.
Riflettori accesi sulla visita di Shinzo Abe a Bruxelles, in occasione del vertice con la Ue. Non si parlerà solo di commercio, ma anche di proprietà intellettuale e di accordi sull’ambiente. Il premier giapponese proseguirà poi alla volta di Washington per incontrarsi venerdì con Donald Trump: oltre che di commerci si parlerà di Corea del Nord. Intanto Kim, il dittatore coreano, s’incontrerà per la prima volta con Vladimir Putin, che proseguirà da Vladovostok alla volta della Cina, dove parteciperà al Forum sulla Via della Seta, presieduto da Xi Jingping.
La settimana si chiuderà con l’esibizione della potenza navale di Pechino: le manovre militari nel mar Giallo, uno dei punti più caldi nella contesa per il controllo delle rotte commerciali, coinvolgeranno al fianco della flotta cinese osservatori di più di Sessanta Paesi. den1 \lsdunhi