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Il petrolio trascina le Borse: +12,8% per Piazza Affari nel 2017

Petrolio più forte degli hacker per i mercati: ieri Borse ai massimi malgrado le minacce informatiche e i soliti scivoloni di Trump – Piazza Affari è nel 2017 la seconda Borsa europea dietro a Madrid – Npl: Bankitalia ottimista, Bce un po’ meno

Il petrolio trascina le Borse: +12,8% per Piazza Affari nel 2017

Petrolio, ma non solo. L’accordo tra Russia ed Arabia Saudita sui livelli di produzione del greggio per il 2018 ha fornito ai mercati l’energia necessaria per un nuovo, straordinario balzo in avanti che si accompagna però a più di un dubbio sulla tenuta della crescita. Ieri, giornata di record storici per le Borse, Ford ha annunciato il taglio del dieci per cento della forza lavoro in Nord America ed in Asia per contrastare la discesa degli utili. Ma la barca va, a dispetto degli hackere dei nuovi inciampi di Donald Trump, reo di aver rivelato la scorsa settimana al ministro degli Esteri russo Lavrov informazioni sull’Isis in arrivo da un Paese alleato, mettendo così a rischio, secondo il Washington Post, la fonte.

Intanto perde forza la minaccia Wanna Cry, il software malandrino che ha messo in crisi venerdì 300.000 sistemi informatici in oltre 150 Paesi. Ma si profilano nuovi virus, ancor più pericolosi, in grado di sfruttare i “buchi” del sistema operativo Microsoft. E si fa strada l’ipotesi che il Capo dei Pirati sia il cattivo numero uno: la Corea del Nord. Secondo Symantec esistono grandi affinità tra Wanna Cry e precedenti incursioni contro la Sony (colpevole di aver prodotto un film comico in cui si ridicolizzava Kim), e le banche centrali del Bangladesh e della Polonia attribuite a Pyongyang. Intanto l’Europa, fino a poche settimane fa potenziale area di crisi, appare oggi l’isola felice su cui far convergere i capitali delusi dalla mancata rivoluzione di Trump.

TOKYO SFIORA I 20 MILA PUNTI. INDIA A NUOVI MASSIMI

In questa cornice un po’ surreale e un po’ pericolosa, continua la corsa del Toro. Tokyo si avvia stamane a chiudere a un passo dal muro dei 20 mila punti. L’indice Nikkei (+0,5%) è salito a 19.973,27 punti, ai massimi dal 1° dicembre 2015, per poi rallentare a 19,901.

Stamattina le Borse della Cina sono in lieve calo, mentre si avvia alla conclusione il summit dei 29 capi di Stato (presente il premier Paolo Gentiloni) in cui Pechino ha presentato il suo colossale piano quinquennale da 78 miliardi di dollari. Hong Kong perde lo 0,2% e Shanghai lo 0,3%. Nuovi massimi storici anche per il mercato azionario dell’India: indice BSE Sensex +0,4%.

MORGAN STANLEY FRENA TESLA. SYMANTE VOLA GRAZIE AGLI HACKERS

Anche a Wall Street il principale propellente del Toro è stato il petrolio. Ma conta anche il contributo dell’eccellente bilancio delle trimestrali (il75$ ha battuto le stime) e la spinta del settore tecnologia. In chiusura Nasdaq (+0,46% a 6.149,67) e Standard & Poor’s 500 (+0,48% a 2.402,32) hanno segnato nuovi record assoluti. L’indice Dow Jones è salito dello 0,41%. In grande evidenza Symantec (+3,15%), leader dei sistemi di sicurezza nel cyberspazio.

Da rilevare il calo di Tesla (-2,75%). È l’effetto del giudizio di Adam Jonas, l’analista di Morgan Stanley finora entusiasta sostenitore dell’azienda dell’auto elettrica. Jonas ha deciso di tagliare la raccomandazione da Overweight a Equal-weight. Prezzo obiettivo invariato a 305 dollari, inferiore al livello attuale dei corsi (315,88 dollari).
Jonas è preoccupato della velocità in cui il gruppo continua a bruciare cassa. In particolare, per quest’anno Morgan Stanley stima perdite a livello operativo per 3,1 miliardi, sopra ai 2,3 miliardi di dollari indicati previsti. L’analista, poi, si aspetta l’assalto al gruppo dai big tech come Alphabet e Apple, che stanno sperimentando sistemi di guida autonoma.

PETROLIO, RUSSIA E ARABIA RICORRONO AL MONITO DI DRAGHI

Il rialzo del prezzo del petrolio è stato l’elemento più importante della giornata. Il Brent è salito del 2,4% (52 dollari al barile), il Wti a 48,85. Il ministro dell’Energia saudita Khalid Al Falih e il collega russo Alexander Novak hanno fatto ricorso al “do whatever it takes” lanciato da Mario Draghi a difesa dell’euro per annunciare non solo il prolungamento fino a marzo 2018 dell’accordo sui tetti alla produzione, ma anche l’impegno ad eliminare le eccedenze delle scorte che condizionano il mercato. 

Sostenuti dal movimento della materia prima, i titoli del settore sono saliti un po’ ovunque. Chevron chiude in rialzo dell’1,2%. Exxon +0,88%. A Piazza Affari Eni ha guadagnato lo 0,7%, Saipem +1,4%, Tenaris+2,1%.

UE, MACRON E MERKEL APRONO ALLE RIFORME DEI TRATTATI

Giornata importante per la politica dell’Eurozona. Angela Merkel, dopo la netta affermazione elettorale domenica in Nord Reno Wastfalia, è più che mai favorita alle elezioni del prossimo autunno. Emmanuel Macron, prima di partire alla volta di Berlino per la sua prima missione ufficiale da presidente, ha nominato premier il moderato Edouard Philippe, sindaco di Le Havre, già portavoce di Alain Juppé.

“Vogliamo sviluppare una road map per l’Europa: serve meno burocrazia e più protezione per i cittadini”, ha detto nella conferenza stampa seguita all’incontro con la cancelliera. “Dal punto di vista tedesco – ha detto Angela Merkel – è possibile cambiare i trattati se serve”.

MILANO +12,8% NEL 2017. OGGI IL PIL DEL PRIMO TRIMESTRE

Chiusura positiva per le Borse europee, che nell’ultima parte delle contrattazioni hanno ricevuto la spinta del buon andamento di Wall Street. Stamattina alle 10 viene pubblicata la lettura preliminare del Pil italiano del primo trimestre: gli economisti si aspettano un incremento dello 0,2% rispetto agli ultimi tre mesi del 2016. 

Milano è stata la Borsa migliore con un rialzo dello 0,6% dell’indice FtseMib a quota 21.704 punti. Piazza Affari ha così consolidato il secondo posto in Europa nel 2017 con una performance del 12,8%, dietro soltanto alla Borsa spagnola (+17.1%). Un rialzo dello 0,2% (+11,3 % dal primo gennaio) è stato sufficiente a Francoforte per stabilire un nuovo massimo storico dell’indice Dax a 12.807 punti. Parigi e Londra +0,2%.

A marzo, in Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.260,3 miliardi, in aumento di 20,1 miliardi rispetto al mese precedente. Sale l’inflazione: l’indice dei prezzi al consumo ha registrato una variazione dello 0,4% su mese e dell’1,9% su anno (rivisto da +0,3%, +1,8%).

BTP ITALIA RACCOGLIE 1,615 MILIARDI NEL PRIMO GIORNO

È terminata con sottoscrizioni per 1,615 miliardi di euro la prima giornata di collocamento riservata agli investitori retail del nuovo Btp Italia maggio 2023 indicizzato all’inflazione nazionale, che offre una cedola minima garantita di 0,45%. L’ufficio studi Unicredit prevede una raccolta tra 6 e 8 miliardi, buona ma non eccellente.

Lo scorso ottobre, nel primo giorno di offerta la raccolta per il titolo (durata 8 anni, cedola minima garantita di 0,35%) fu di 1,2 miliardi. In complesso, il collocamento retail si chiuse con sottoscrizioni per 2,2 miliardi più di 3 miliardi sottoscritti dagli investitori istituzionali.

La responsabile della gestione del debito pubblico, Maria Cannata, ha inoltre confermato che il Tesoro effettuerà un’altra emissione di Btp Italia in autunno, in coincidenza con il maxi-rimborso del titolo emesso nel 2013 per oltre 22 miliardi e in scadenza il 12 novembre prossimo.

In lieve calo sul secondario i Btp lunghi, in sintonia con l’analogo movimento del Bund: spread invariato a 186 punti, rendimento del decennale 2,276% (-0,206%).

ATLANTIA (+2,4%) APRE LA STRADA AI RIALZI

Fra le blue chip di Piazza Affari il miglior rialzo è di Atlantia, che guadagna il 2,4% dopo avere annunciato ufficialmente l’Opa sul 100% della spagnola Abertis a 16,5 euro per azione, per un controvalore totale di 16,3 miliardi di euro. Il prezzo dell’offerta è in linea con le attese degli analisti. I soci del conglomerato spagnolo hanno la possibilità di optare per un’alternativa che prevede il pagamento mediante azioni speciali Atlantia di nuova emissione, sulla base di un rapporto di concambio di 0,697 azioni della società italiana per ogni azione Abertis, determinato sulla base di un valore per azione di Atlantia pari a 24,2 euro. Le nuove azioni non saranno quotate e non possono essere vendute fino al 15 febbraio del 2019: a quel punto si convertiranno automaticamente in azioni ordinarie.

L’offerta ha l’obiettivo di creare il leader mondiale nella gestione delle infrastrutture di trasporto con un portafoglio di asset diversificato in 19 Paesi con 14.095 km di autostrade e 60 milioni di passeggeri negli aeroporti di Roma e Nizza. Il nuovo gruppo sarà il principale operatore di autostrade nel mondo con un Ebitda di 6,6 miliardi di euro e investimenti per 2,4 miliardi di euro (dati 2016, pro forma).

NPL: BANKITALIA OTTIMISTA, LA BCE MENO. CORRE BPER

Sul tema dei non performing loans arrivano note positive da Banca d’Italia. “Con la ripresa economica il problema dei crediti deteriorati si sta gradualmente ridimensionando”. È quanto ha affermato il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento al seminario istituzionale sulle tematiche legate ai “Non performing loans” alla Camera dei Deputati. Tanto per chiarire la portata del problema, Panetta ha fatto presente che i crediti a sofferenza, a fine dello scorso anno, ammontavano a 81 miliardi, il 4,4% dei prestiti totali assistiti da garanzie reali per 92 e personali per altri 36 miliardi. Per i vertici della Banca d’Italia bisogna procedere con cautela, senza fretta, nella cessione degli Npl, per evitare di provocare traumi al sistema. Diversa l’opinione dei funzionari della Bce presenti all’evento, tra cui la responsabile della vigilanza Daniele Nouy, che hanno ribadito che il problema deve essere risolto velocemente, senza alcun indugio.

L’indice dei bancari italiani segna +0,5%, tutto sommato in linea con l’indice europeo a metà seduta. Rimbalza Bper Banca (+2,7%), seguita da Banco Bpm (+1,3%). Unicredit (+0,4%) e Intesa (+0,5%) sono in linea con l’indice. Credem +0,6% dopo il balzo in apertura sull’onda del giudizio di Deutsche Bank, che ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo a 6,7 da 5,8 euro.

Fra le assicurazioni, su Generali +0,6%, Unipol-1%. Poco mosse Enel (+0,1%) e Telecom Italia (-0,1%). Positiva Fiat Chrysler (+1,5%), avanzano Prysmian (+1,1%) e StM (+1%). 

ESPRINET E FINCANTIERI LE MAGLIE NERE

A2A – 0,4% nel giorno dell’assemblea che ha dato l’ok al bilancio 2016. “Nel nostro piano industriale abbiamo previsto una crescita nel mercato del Gas. Siamo interessati a valutare possibili partecipazioni a gare e operazioni di M&A” in questo ambito, ha affermato Valerio Camerano, nel corso della conferenza stampa al termine dell’assemblea. 

Per Fincantieri (-4,7%) prosegue il ribasso di venerdì. Kepler Cheuvreux ha declassato il titolo a “hold”, alzando però il prezzo obiettivo a 90 centesimi. Giudizio negativo anche da parte di Banca Imi.

Esprinet è la peggiore del listino. Il primo trimestre – chiuso con un utile netto in calo a 2,8 milioni (-34%) e ricavi netti in crescita del 21% a 745,5 milioni – soffre di uno scenario competitivo ancora difficile. Anche l’assenza di un outlook per il 2017 sembra indicare una visibilità relativamente bassa. Fra le mid e small sap si mettono in evidenza Falck Renewables (+4,3%) e Retelit (+3,1%).

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