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Il petrolio salva la Borsa, Google crolla sul Nasdaq

FIRSTonline

Piazza Affari imbocca la via degli acquisti nel finale e chiude positiva, +0,36% (19.874 punti), nonostante la debolezza dei titoli finanziari e le incertezze sul futuro del governo e sui rapporti con Bruxelles.

Dopo l’annuncio in mattinata della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte (che parlerà fra pochi minuti), ha cambiato segno anche l’obbligazionario: lo spread, partito in quarta a 290 punti, si ferma invece in calo a 277.40 (-3,24%) e il tasso di rendimento del decennale scende a 2,58%, da 2,66% di venerdì. Il primo ministro deve dire “cose importanti” a mercati chiusi e probabilmente ciò che conta per gli investitori è che trovi una via d’uscita dall’incertezza e dai veti politici incrociati fra le forze di maggioranza, anche se questo dovesse tradursi nella fine dell’esecutivo giallo-verde.

Nell’azionario le vendite penalizzano la Juventus, -2,74%, con Maurizio Sarri che al momento sembra l’uomo più vicino alla panchina bianconera. Male Banco Bpm -1,55%; Banca Generali -1,33%; Finecobank -1,34%. Fiat Chrysler perde lo 0,75% dopo le nuove richieste arrivate dal Governo francese sulle condizioni per l’alleanza con Renault: Hiroto Saikawa, ceo di Nissan, ha aperto al negoziato per discutere una integrale revisione dell’alleanza industriale tuttora in atto tra il gruppo giapponese e Renault per includere anche Fca.

Gli acquisti si riversano su Diasorin, +4,1%, dopo la raccomandazione d’acquisto di Bofa, che ha elevato il prezzo obiettivo a 111 euro. Prysmian guadagna il 2,38%; Leonardo +2,34%. In grande spolvero i titoli petroliferi: Saipem +2,27%; Tenaris +2,61%; Eni +1,77%.  Merito, in parte, della risalita dei prezzi del greggio, anche se ora l’andamento è in rosso: Brent -0,81%, 61,49 dollari al barile; Wti -0,21%, 53,39 dollari al barile.

Il copione è simile nella altre Piazze europee, mentre Wall Street viaggia contrastata con il Nasdaq in calo a causa di Alphabet (-6,07%) e Amazon (-4%). La controllante di Google paga i rumors relativi al lancio di un’inchiesta antitrust in Usa e il dibattito infuocato sulla dimensione dei grandi gruppi tecnologici e sulla necessità potenziale di scorporarli.

Francoforte sale dello 0,56%; Parigi +0,65%; Madrid +0,2%; Londra +0,32%.

Sul fronte valutario il dollaro è ai minimi da quattro mesi e mezzo contro lo yen e al livello più basso da due mesi rispetto al franco svizzero sull’acuirsi dei timori legati alle posizioni del presidente Donald Trump sul commercio.

Anche l’euro si rafforza contro il biglietto verde, con il cambio in area 1,12, ma gli investitori restano cauti sulle prospettive della moneta unica, con i dati relativi al settore manifatturiero della zona euro in contrazione a maggio per il quarto mese di fila. La flessione del dollaro  favorisce l’oro, che sale a 1318,03dollari l’oncia (+0,96%).

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