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Il petrolio risale, gli energetici risorgono e Piazza Affari limita i danni

RIMBALZO DEL PETROLIO, L’ENI RECUPERA. ALTALENA DELLE BANCHE, GIU’ MEDIASET

Il rimbalzo del greggio favorisce la timida riscossa dei listini europei. A Milano l’indice Ftse Mib -0,17% limita i danni. Non fa altrettanto il Dax di Francoforte, che perde lo -0,76%. La ripresa è legata alle buone notizie sul fronte Volkswagen +6%: le auto “incriminate” per emissioni CO2 oltre norme sono solo 36.100. Parigi -0,95%. In terreno positivo Londra -0,14% e Madrid -0,02%. L’euro torna a sfiorare 1,10 nei confronti del dollaro.

Il mini rally del petrolio è cominciato a New York: il greggio si riavvicina ai 39 dollari al barile, dopo il dato sulle scorte settimanali americane, che si sono attestate a sorpresa in ribasso per la prima volta in undici settimane: il greggio Wti rimbalza a 38,77 dollari, a 41,24 il brent. Eni chiude a +0,72% dopo esser arrivato a guadagnare il 2,5%, Saipem +1,76% (massimo +2,6%), Tenaris +1,2%.

A Piazza Affari, Enel è in rialzo dell0 0,95%. Entro la fine dell’anno dovrebbe concludersi ufficialmente la vendita della controllata Slovenske Elektrarne, ha detto l’a.d. Francesco Starace. Enel Green Power +0,84%.

La Borsa americana si muove in modesto rialzo: l’indice S&P500 guadagna lo 0,2% dopo due sedute consecutive in calo. Dow Jones +0,4%, debole il Nasdaq -0,1%. Wall Street avanza sull’onda dell’ultimo matrimonio tra giganti: DuPontDow Chemical salgono entrambe dell’11% sull’onda della notizia, riportata dal Wall Street Journal, dei negoziati per la fusione e successivo spin off in tre dei business nella chimica, di base, in quella fine e nel pharma. Dall’operazione potrebbe nascere un colosso da 120 miliardi di dollari di capitalizzazione, secondo gruppo al mondo della chimica dietro alla tedesca Basf

Yahoo sale del 2%. La società ha di nuovo cambiato idea sul destino della quota che possiede in Alibaba: la partecipazione non sarà venduta e non sarà scorporata, a causa delle incertezze sul trattamento fiscale dell’operazione.  

Ancora turbolento il comparto bancario. Sulle montagne russe Monte Paschi -1,1% in chiusura dopo aver subito in mattinata una sospensione per eccesso di ribasso. La quota di Btg Pactual si è ridotta sotto l’1%. Chiude in lieve ribasso Intesa -0,64%. La banca ha collocato un bond decennale da 1,25 miliardi di euro. Unicredit +0%, Ubi Banca +0%, Banca Popolare di Milano -2,38%.

Il salvataggio delle quattro banche già commissariate (Banca Marche, Carife, Cassa di Chieti e Pop. Etruria) è costato 2,35 miliardi, ovvero più di metà degli utili 2015, attorno ai 4 miliardi, stimati per il sistema. Lo ha detto alla Camera il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini.

Xavier Niel, ad di Iliad e proprietario tra azioni ed opzioni del 15,1% di Telecom Italia -1,72% ha discusso le prospettive del gruppo con altri stakeholder, azionisti, manager e componenti del cda anche a proposito di “eventuali transazioni strategiche”. Lo dice un filing alla Sec che porta la data dell’8 dicembre, firmato dallo stesso Niel.

Mediaset è la peggiore blue chip con un calo del 3,04%. Tra le società dell’industria, StM +0%, Finmeccanica -0,68%, CNH Industrial -1,66%. Nel lusso: scende Yoox -0,75%, declassata da Deutsche Bank a Hold da Buy, sale invece Ferragamo +0,68%. 

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