Le Borse europee rallentano a fine mattina. A Milano indice FtseMib azzera quasi il rialzo a 0,01%, a 23.763 punti, dopo aver toccato nuovi massimi da gennaio a 23.822. Meglio Parigi (+0,2%) e Londra (+0,1%), sostenuta dal rally delle commodity. Piatte Francoforte e Madrid.
Il rendimento del Btp a dieci anni è sceso a 1,72%. Il differenziale con il Bund tedesco è a 116 punti base, sui minimi dall’agosto del 2016. L’Italia guadagna posizioni anche sulla Spagna, il differenziale tra Bono e BTP, sulla scadenza 10 anni, è a 49 punti base.
L’attenzione degli investitori torna sugli utili, con titoli come la svizzera Abb (+4%) e la francese Schneider (+2%) a dare il maggior sostegno allo Stoxx 600. Un altro titolo positivo è Publicis (+5,1%) dopo dati migliori del previsto.
Unilever cede l’1,3% dopo numeri in linea con le attese nell’assemblea che dovrà ratificare lo spostamento della sede da Londra a Rotterdam.
Il petrolio a 74,2 dollari il barile, in rialzo dello 0,8%, ieri ha guadagnato il 2,6%. Domani si riunirà il Joint Technical Committee meet a Jeddah, in Arabia Saudita. La riunione, a cui partecipano sia Paesi Opec che non-Opec, potrebbe porre le basi per nuovi target di produzione. Ogni raccomandazione sarà poi ratificata alla riunione di giugno.
Saipem sale dell’1%, Tenaris +1,2%. A seguire Eni (+0,5%).
A Piazza Affari Generali avanza dello 0,6% nel giorno dell’assemblea. L’ad Philippe Donnet ha annunciato che la compagnia sta lavorando alla preparazione nel nuovo piano industriale, che sarà presentata il prossimo 21 novembre a Milano presso la nuova sede nel complesso di Citylife: sarà “una strategia molto diversa, basata sull’ulteriore ottimizzazione finanziaria, sull’espansione profittevole e su una profonda trasformazione”.
In luce anche Telecom Italia (+1,7%). In vista dell’assemblea del 24 aprile i toni si fanno più concitati. Il fondo Elliot stamattina ha risposto alle ultime dichiarazioni di Vivendi criticandone fortemente la gestione della società di tlc. Tra le altre cose, Elliott ha accusato i francesi di aver fallito “anche nel caso Mediaset “. In un’intervista al Sole 24 Ore il Ceo Amos Genish dice che l’unico asset che il gruppo potrebbe cedere è Sparkle, mentre tutto il resto, compresi Inwit e Brasile, è strategico. Per quanto riguarda la fusione della rete Tim con Open Fiber l’AD sottolinea che dipende dal valore del business. “Noi siamo sempre favorevoli al consolidamento, siamo aperti a discuterne”.
Dall’assemblea di Vivendi arriva il commento di Vincent Bolloré. “Gli investimenti in Italia sollevano critiche- dice – Ma è alla fine della fiera che si contano gli animali. È successo la stessa cosa quando ho investito in Mediobanca. Il mio gruppo ha guadagnato molto e ha contribuito alla stabilità di Mediobanca e anche di Generali. Penso che faccia parte delle cose della vita: bisogna essere coraggiosi’.
Nel paniere principale, Stm -1,6%, Buzzi -1% e Recordati+0,5%.
Tracollo di Ovs: -23,80% a 3,80 euro. La società ha registrato per l’anno fiscale che si è chiuso il 31 gennaio scorso un utile netto rettificato in aumento del 16% a 106,5 milioni di euro. Una nota spiega che il cda ha proposto di non distribuire dividendi “in ragione dei prevedibili piani di espansione fisica e digitale, nonché delle ristrutturazioni del network”.
Perde colpi anche Trevi (-5%).