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Il petrolio prende il volo. Milano compra Leonardo e Tim

Leonardo

Il petrolio continua a salire, ma la seduta è interlocutoria per i mercati europei, che chiudono poco lontano dalla parità. Piazza Affari fa un altro piccolo passo avanti, +0,14%, 23.792 punti. Bene Leonardo, +1,54%; Telecom +1,48%; Ubi +1,37%; Mediobanca +1,32%; Eni +1,29%. Mentre le vendite affossano Stm, -3,36%; Italgas -1,42%; Fca -1,39%; Buzzi -1,25%; Ferragamo -1,1%. A picco Ovs, -32,1%, dopo i conti presentati ieri e soprattutto a causa della notizia che il cda ha deciso di non distribuire dividendi “in ragione dei prevedibili piani di espansione fisica e digitale, nonché delle ristrutturazioni del network”.

Clima analogo nel resto d’Europa. La piazza migliore è Parigi, che guadagna lo 0,21%, con Vivendi (+3,4%) in buona evidenza nel giorno dell’assemblea e del passaggio di testimone alla presidenza da Vicent Bollorè al figlio Yannick. La peggiore è Francoforte, -0,19%. In mezzo Londra +0,14% e Madrid +0,11%.

Wall Street si muove in calo, con Ibm in rosso anche oggi. Pesano inoltre i risultati deludenti dei conti del produttore di microchip più importante dell’Asia, Taiwan Semiconductor Manufacturing. In scia si muove al ribasso tutto il settore, con titoli come Apple e Nvidia. Nessuna sorpresa arriva invece dal superindice economico (Leading Index) che a marzo segna una crescita mensile dello 0,3%, perfettamente in linea le attese degli analisti.

Fra le materie prime il petrolio ribolle anche oggi: Brent +1,42%, 74,52 dollari al barile. Oro -0,15%, 35 euro al grammo.

In calo l’euro-dollaro, in zona 1,234, mentre nell’obbligazionario risale leggermente il rendimento del Btp 10 anni, a 1,78%, ma lo spread con il Bund tedesco scende ulteriormente a 118,10 punti base (-1,25%). Intanto Angela Merkel e Emmanule Macron concordano sulla necessità di “nuova linfa” al progetto dell’Unione in vista del Consiglio UE di giugno. Secondo la cancelliera gli Stati membri dovranno dimostrare buona volontà per trovare un compromesso, se vorranno fare passi avanti sul fronte delle riforme.

In Piazza Affari i riflettori oggi erano accesi anche su Generali +0,91%, nel giorno dell’assemblea e all’indomani dell’annuncio della vendita delle attività in Belgio. Il Ceo Philippe Donnet preannuncia un piano strategico triennale molto diverso da quello attuale, di cui sono già stati raggiunti quasi tutti gli obiettivi e che verrà presentato nell’Investor Day di novembre.

Sempre nel mirino Telecom, mentre s’infittiscono le stoccate tra Vivendi, primo azionista con il 23,9% e Elliott ,socio con il 5,4%. Per il fondo americano Vivendi ”non è l’azionista ‘principale’. E’ solo il più grande azionista” ma “i suoi interessi non sono più importanti di quelli di altri azionisti”. Serve perciò ”un consiglio unito, non uno impantanato in contenzioso con i propri revisori legali”. E il cambiamento “inizia con l’elezione di un Cda indipendente il 24 aprile”.

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Categories: Finanza e Mercati