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Il petrolio pesa sulle Borse, a Milano giù Saipem e Mps

FIRSTonline

La delusione per le trimestrali di alcune blue chips assieme al calo del petrolio contribuisce al ribasso dei listini europei. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib arretra dello 0,31% attorno a 17.100 punti. Più pesante il calo di Parigi (-0,8%), Francoforte (-1%) e Londra (-0,9%). Madrid perde lo 0,09%.

In caduta le materie prime: Antofagasta perde il 6,6%. La società ha annunciato di vedere la produzione di rame per l’intero anno nella parte bassa delle guidance, e di attendersi un calo nel 2017.

Male anche il petrolio. Il Brent perde l’1,3% a 50,1 dollari al barile, Wti a 49,2 dollari (-1,3%). Le quotazioni del greggio sono influenzate dalle dichiarazioni di Putin che ha detto che la Russia non intende tagliare la produzione. Anche all’interno dell’Opec pare molto lontano un accordo per la determinazione di nuove quote produttive.

Tenaris scende del 2,6%, Total -1,5%, Bp -2%. Fa peggio Saipem, in ribasso del 6,5% dopo i risultati trimestrali che pure sono positivi, Eni perde lo 0,8%. 

Dollaro in lieve calo nei confronti dell’euro a 1,092, da 1,088 di ieri. Il rendimento del Btp a 10 anni è salito a 1,42% da 1,38%. Il rendimento del Btp a 10 anni è salito a 1,42% da 1,38% di ieri.

Tra i titoli migliori Fiat Chrysler, +2,7% dopo i buoni risultati del terzo trimestre: l’Ebit è stato pari a 1,5 miliardi di euro, superiore al consensus degli analisti che si aspettava 1,3 miliardi di euro. Il management ha alzato gli obiettivi dell’intero 2016, indicando per l’Ebit un target di 5,8 miliardi. Scende Cnh Industrial (-1,5%).

In calo in tutta Europa i titoli delle costruzioni dopo i risultati deludenti del gruppo francese Vinci (-1,8%). A Milano Buzzi perde l’1%, Salini Impregilo -1%.

Ancora grande volatilità a Milano su Monte Paschi. Il titolo è stato ripetutamente sospeso in asta di volatilità e tornato agli scambi perde terreno, con volumi già superiori a 120 milioni di pezzi. Dopo una momentanea risalita in terreno positivo, il titolo lascia sul terreno il 4%. 

Scettica la stampa internazionale, a partire dal Financial Times, che nota l’estrema volatilità delle azioni: “Il problema diventa la generazione di utili”, che poggia su una crescita dei prestiti che appare “ottimistica”. Per il Wall Street Journal la banca “se tutto va bene potrebbe cominciare a dare dividendi in quattro o cinque anni”. Secondo Repubblica, il fondo di investimento londinese Attestor Capital ha investito 1 miliardo nei bond subordinati di Monte dei Paschi e avrebbe già deciso che li convertirà in azioni. 

Unicredit perde lo 0,4%, Intesa -0,2%. Positive Banco Popolare (+0,7%), e Pop.Emilia (+0,5%). Banca Mediolanum perde l’1%: la Bce ha reiterato la richiesta, avanzata due anni fa dalla Banca d’Italia, che Fininvest riduca la sua quota dall’attuale 30% a meno del 9,9%, perché il proprietario Silvio Berlusconi ha perso i requisiti di onorabilità (condannato in via definitiva per frode fiscale).

Da segnalare infine il forte ribasso di Yoox (-4,8%), nella giornata in cui a Parigi Kering, la holding che possiede Gucci, vola in rialzo dell’8% grazie ai buoni risultati. La società online, molto legata al mercato inglese, annuncerà i dati del terzo trimestre il prossimo 11 novembre.

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