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Il petrolio affossa tutte le Borse: si salva solo il lusso

FIRSTonline

Il petrolio arretra, Wall Street apre negativa e i listini europei si fermano in rosso, con Milano in calo dello 0,97%, a 20.810 punti. In Piazza Affari brillano solo i titoli del lusso e Mediaset. Crollano i titoli legati all’oro nero; le banche perdono quota nel pomeriggio e chiudono negative. Lo spread invece continua a migliorare. Il confronto fra decennale italiano e tedesco cala di un altro 0,48%, a 165.20 punti e il rendimento del Btp scende all‘1,92%.

Deboli anche le altre piazze continentali: Madrid -0,84%, Francoforte -0,58%, Parigi -0,32%. Londra arretra dello 0,68%, con il colosso bancario Barclays e quattro suoi ex dirigenti incriminati per concorso in frode e assistenza finanziaria illegale, riguardo a fondi ricevuti dalla Qatar Holdingche nel 2008, che permisero a Barclays di superare la crisi finanziaria senza chiedere il salvataggio pubblico. La sterlina s’indebolisce verso le principali monete. L’euro recupera lo 0,71% contro la valuta britannica (0,8813), ma perde terreno contro il dollaro -0,22%, 1.1124.

Wall Street si mantiene in territorio negativo, dopo i record raggiunti ieri da Dow Jones e S&P 500. Exxon e Chevron lasciano sul terreno oltre un punto percentuale, con il paniere dell’energia dell’S&P in calo dell’1,9%. Il petrolio continua la sua corsa al ribasso, a causa delle preoccupazioni sull’aumento della produzione negli Stati Uniti (domani il dato sulle scorte settimanali), in Libia e in Nigeria. Il Brent perde il 2,62%, 45,68 dollari al barile; Wti -2,59%. 43,28 dollari.

Anche a Milano vanno a picco i titoli legati al petrolio: Tenaris -3,22%; Eni -2,01%; Saipem -1,94%. Giornata di vendite su Leonardo -3,32% e Buzzi -1,67%. 

Tendenzialmente negativi i titoli finanziari. Fra le banche il calo più vistoso è quello di Bper -2,57%. Oggi Questio Capital Management ha firmato l’accordo per l’acquisto, tramite il Fondo Atlante 2, di crediti deteriorati di Nuova Carife del valore nominale lordo di 343 milioni di euro, a un prezzo medio pari a circa il 19%. Operazione che rende possibile la cessione di Nuova Carife alla banca modenese. 

Deboli le due big, Intesa -0,39% e Unicredit -0,89%. Sul salvataggio delle banche venete il presidente di Unicredit, Giuseppe Vita sottolinea: “se c’è una soluzione di sistema siamo disponibili a partecipare”. Il colosso ci sta, a patto che la strada scelta “coinvolga la grandissima parte delle banche italiane. Se adesso si torna a una soluzione a due, no!”. 

Fuori dal paniere principale arretra Banca Carige -3,57%. Giù Banca Mediolanum -1,75% e Mediobanca -1,93%. La moda resta effervescente tutta la giornata, sorretta da una serie di dati incoraggianti per il settore: Moncler +2,03%; Ferragamo +1,77%; Ynap +1,46% e, fuori dal Fste Mib, Cucinelli +4,61%.

Giornata di acquisti per il titolo Mediaset, +1,69%, che ha rilevato l’11,1% di Premium dalla spagnola Telefonica. Inoltre Vivendi ieri, in Agcom, avrebbe presentato il piano per adeguarsi alle norme del Tusmar, congelando i diritti di voto nel Biscione eccedenti la quota del 10%. Nell’automotive guadagna Fiat +0,59%, perdono Ferrari -0,44%; in calo Brembo -1,7%. 

Fuori dal Ftse Mib svetta il Sole 24 ore +6,47%, grazie all’accettazione di un’offerta per la cessione di una quota dell’Area Formazione ed Eventi, uno dei punti previsti dal piano di rafforzamento patrimoniale.

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