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Il petrolio affonda Wall Street e minaccia le Borse europee. Scintille a Milano per le Popolari

Futures negativi sui listini europei dopo il tracollo di Wall Street per il nuovo calo del petrolio e i nuovi ribassi asiatici – Goldman Sachs, Amazon e Ford in profondo rosso – A Piazza Affari però tengono banco i progetti di nozze tra le Popolari con Bpm ago della bilancia – Frena di nuovo il lusso anche se Della Valle è fiducioso sulla Cina.

Il petrolio affonda Wall Street e minaccia le Borse europee. Scintille a Milano per le Popolari

Il tentativo di rimbalzo delle Borse è fallito. Nell’ultima ora di scambi, gli indici di Wall Street hanno rotto soglie psicologiche importanti: l’indice S&P 500 (-2,5%) è sceso sotto quota 1.900 per la prima volta da settembre. Il Dow Jones ha perduto il 2,21%. Peggio ha fatto il Nasdaq (-3,41%) così come l’indice Russell 2000, il listino dedicato alle piccole e medie imprese. 

Molti i cali attorno al 4%, tra cui Goldman Sachs e vari tecnologici. Giù del 5% anche Ford, che pure distribuirà un dividendo straordinario di 1 miliardo di dollari. Giù anche Amazon (-5,8%). Stasera, a mercati chiusi, daranno i risultati JP Morgan e Intel. 

IL BEIGE BOOK: MODESTA LA CRESCITA USA 

A favorire la frana sono stati due fattori in particolare. 

1) L’aumento inaspettato delle scorte di greggio settimanali Usa, salite a sorpresa di 234 mila barili, ha causato una repentina inversione di rotta del prezzo del petrolio. Sia il Brent che il Wri sono scesi sotto i 30 dollari per la prima volta dal 2004. 

2) Gli effetti del calo del petrolio e la debolezza della Cina cominciano a farsi sentire anche sulla locomotiva Usa. Dal Beige Book, il rapporto sullo stato di salute dell’economia americana, emerge che l’attività è cresciuta “ad un ritmo modesto”. Di fronte a questi dati è assai probabile che la Fed rinunci ad aumenti dei tassi nel prossimo futuro.

TOKYO PERDE IL 4%. NEGATIVI I FUTURES EUROPEI

L’onda del ribasso Usa si è abbattuta stamane sui listini asiatici. A Tokyo l’indice Nikkei è sotto del 4% ad un’ora dalla chiusura. Perdite pesanti anche a Sidney e Hong Kong. In ribasso anche la Borsa di Giakarta (-1,2%), a pochi passi dallo Stock Exchange c’è stato un conflitto a fuoco (sei i morti) con un gruppo di terroristi. A Sidney è in corso un’operazione di polizia dentro l’Opera House, il simbolo cittadino.

In questa cornice sembra destinato a rientrare il recupero dei listini europei. Meteo Borsa segnala una partenza in deciso ribasso: Londra -104 punti a 5856; Parigi -79 a 4312; Francoforte -168 pb a 9.792. 

Ieri la Borsa di Miano (+0,8%) ha chiuso la seduta in buon rialzo, ma nettamente sotto i massimi della giornata (+1,8%) dopo i primi sentori dell’inversione di tendenza americana. Anche le altre Borse europee hanno ridimensionato nel finale i progressi: Parigi ha chiuso a +0,3%, negativa Francoforte (-0,2%).

Brillante la risposta dei mercati alla prima asta del Tesoro del 2016: sono stati collocati Btp a tre, sette e 15 anni per l’ammontare massimo dell’offerta di 6,75 miliardi. Particolarmente buona la domanda per il titolo a 3 anni, sceso a un rendimento prossimo allo zero (0,02%), nuovo minimo storico. 

BPM-POPOLARE VICINE AL TRAGUARDO, MA UBI NON DEMORDE 

Il listino di Milano è andato meglio delle altre Borse europee grazie all’andamento del settore bancario. In grande evidenza soprattutto le Popolari: il mercato è convinto che le prime aggregazioni siano ormai vicine. Fra le migliori ci sono Banca Popolare di Milano (+5,60%) e Banco Popolare (+4,2%), promessi sposi alla pari. Vola anche la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che guadagna il 3%. 

Ma non sono esclusi colpi di scena: i vertici di Ubi Banca, secondo Reuters, hanno incontrato gli advisor per fare il punto della situazione, Secondo una fonte ci sarebbe stato anche un incontro tra i vertici della popolare milanese e il gruppo guidato da Victor Massiah.

Denaro anche su Banca Intesa (-1,8%) e Mediobanca, premiata dagli analisti di Hammer Partners con l’upgrade a buy. Al contrario la stessa Hammer Partners ha deciso di tagliare il giudizio a neutral da buy a Unicredit (+0,2%). Mediobanca Securities ha invece confermato la raccomandazione Outperform, aggiustando il target a 6,60 euro da 7,0 euro.

In ripresa Monte Paschi (+1,8%) e Carige (+ 1,3%). Giornata negativa per il risparmio gestito con Anima che arretra del 3,6%, Azimut -2,2%. 

FRENA IL LUSSO, DELLA VALLE OTTIMISTA SULLA CINA

Ha avuto breve durata la fiammata del lusso. Ieri, dopo il rimbalzo di martedì, il settore è stato investito dalle prese di beneficio. Pesante Moncler (-2,7%), male anche Tod’s (-2,3%) nel giorno dell’assemblea che ha dato via libera all’aumento di capitale a servizio dell’acquisto di Roger Vivier

Nel corso del meeting il presidente Diego Della Valle si è detto soddisfatto dell’andamento del gruppo e sulle sue prospettive. L’imprenditore si è detto ottimista anche sulla Cina: le attese sono per un miglioramento del mercato, quanto meno nella seconda parte dell’anno. Barclays ha confermato la raccomandazione Underweight, limando il prezzo obiettivo a 72 euro da 75 euro.

Arretra anche Yoox Net-à-Porter (-2%) sotto la spinta negativa della concorrente tedesca Zalando (-5%) alla Borsa di Francoforte. E’ stato il peggior titolo dell’Eurostoxx 600. In discesa anche Ferragamo (-1,4%).

EFFETTO BUYBACK SU PIAGGIO

Nel comparto auto pesa la battuta d’arresto di Ford Motors (-5%), nonostante la notizia della distribuzione di un dividendo straordinario per un miliardo di dollari. In Europa frena Bmw (-2,6%). In lettera anche Fiat Chrysler e Ferrari (-1,1%).

Da notare la performance di Piaggio, che, dopo otto ribassi consecutivi, balza su del 6% dai minimi dell’estate 2013, portandosi a 2,066 euro. E’ l’effetto del buy back a un prezzo medio di 2,07 euro. Banca Akros indica un target a 2,7 sulla possibile ripresa.

BALZO DI SARAS, UN BOND PER TELECOM 

La caduta serale del prezzo del greggio non ha colpito più di tanto i petroliferi prima della chiusura di Piazza Affari. A Milano Eni è salita dell’1,1%, Tenaris +0,6%, a Parigi Total +1,5%. Balzo in avanti di Saras (+8%) sulla spinta della raccomandazione di Ubs: è stato il secondo miglior titolo di Piazza Affari dopo Digital Bros (+18%). Enel guadagna l’1,5%. 

Telecom Italia chiude invariata. In serata la società ha prezzato una nuova obbligazione, il cui importo è di 750 milioni di euro a fronte di richieste per oltre due miliardi. L’obbligazione, che stacca una cedola di 3,625%, paga un premio di 305 punti base sul midswap, corrispondente a un rendimento di 3,679%.

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