Il Pdl si spacca sul Governo ed è scissione. Al termine di una giornata drammatica e a poche ore dal Consiglio nazionale del Pdl che darà vita a Forza Italia, i lealisti rifiutano l’ultima proposta di mediazione di Angelino Alfano che proponeva di separare la decadenza da parlamentare di Silvio Berlusconi dalle sorti del Governo e il partito si spacca clamorosamente.
Di fronte al rifiuto di Fitto e dei lealisti sul Governo, Alfano ha preso atto e ha dato il via libera alla scissione: “Mai avrei pensato di arrivare a questo ma non possiamo aderire a una Forza Italia in mano agli estremisti” ha detto Alfano che ha annunciato la formazione di gruppi autonomi in Parlamento che si chiameranno “Nuovo centrodestra”, pur restando amici di Berlusconi.
Secondo i primi calcoli, con Alfano ci sono 23 deputati e 37 senatori (il che mette al riparo il governo Letta). Fa rumore la mossa di Schifani che si è dimesso da capogruppo al Senato e si è avvicinato ad Alfano.
“Non è più il partito del ’94” ha sostenuto Alfano riunendo i suoi a due passi da Palazzo Grazioli e aggiungendo: “Saremo attaccati, ma non avremo paura. Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Ma questa non è la Forza Italia che abbiamo conosciuto nel ’94”.
Del resto Silvio Berlusconi aveva aperto la strada alla divisione dicendo nel pomeriggio di ieri che “Forza Italia è la casa di tutti ma chi non condivide i nostri valori vada via”. Furiosa la reazione alla scissione di Raffaele Fitto, il capo dei lealisti che parla della rottura come di “un atto gravissimo contro il Cavaliere”. Ma sono stati proprio i falchi a convincere Berlusconi a rifiutare l’accordo sul Governo che ha aperto la strada alla spaccatura.
Stamattina, al teatro Orione di Roma, il Consiglio nazionale per la nascita di Forza Italia con la kermesse di Berlusconi.