Venti di crisi sul governo Monti dopo la decisione del Pdl, manifestata sia al Senato che alla Camera con il rifiuto di votare la fiducia, di uscire dalla maggioranza e di attestarsi su una linea di astensione. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha convocato per domattina il segretario del Pdl Angelino Alfano e si appresta ad avviare una consultazione informale tra i partiti per valutare il da farsi, Il presidente della Repubblica si è comunque pronunciato nettamente contro una fine convulsa e precipitosa della legislatura. E’ probabile che si avvicino le elezioni politiche generali per febbraio.
Ad accendere la miccia sono state in mattinata le parole del ministro Corrado Passera, che ha giudicato negativamente il ritorno in campo di Berlusconi, che vuole nuovamente candidarsi a premier. Il Cavaliere è deciso a ripresentare la propria candidatura alla guida del Paese nelle prossime elezioni e questo passo – oltre ad annullare le primarie nel Pdl e a mortificare il segretario Alfano – è all’origine delle turbolenze politiche che si proiettano anche sul Governo. Nel Pdl gli ex ministri Pisanu e Frattini si sono però apertamente dissociati confermando la propria fiducia al governo Monti. Bersani ha confermato la lealtà del Pd a Monti fino alla fine della legislatura.
Berlusconi vuole difendere il Porcellum sbarrando la strada a ogni riforma elettorale, si oppone al provvedimento del Governo sull’incandidabilità dei condannati e sfida Monti sulla politica economica, malgrado l’abbia appoggiato fino a ieri.
L’incertezza politica pesa sui mercati: la Borsa italiana è subito scesa in territorio negativo e lo spread è tornato a salire attorno a quota 330. Speriamo che la fine rovinosa della legislatura non guasti quanto di buono l’Italia ha fatto sotto il governo Monti recuperando credibilità sia sui mercati che sul piano internazionale.