Mai commentare i risultati elettorali prima di conoscerli davvero ma mentre scende la sera sull’Election Day, è già possibile tirare le prime conclusioni che si vanno ormai delirando con una ragionevole certezza.
Partiamo dal referendum: il Sì al taglio secco dei parlamentari ha vinto la consultazione con gli elettori ma non è un trionfo perché solo due mesi nessuno avrebbe mai immaginato che il fronte del No potesse raccogliere il 30,4% malgrado tutte principali forze politiche di maggioranza (Cinque Stelle e Pd) e di opposizione (Lega e Fratelli d’Italia) fossero ufficialmente schierate per il Sì. Ma, come era facile prevedere, chi si intesta la vittoria del referendum è solo il Movimento Cinque Stelle che ha promosso la controversa riduzione dei parlamentari fin dall’inizio. Gli altri – Pd e opposizioni – si renderanno presto conto di aver portato l’acqua ma di non raccogliere il dividendo politico.
Il risultato del referendum lascia indenne il Governo (Conte si era alla fine pronunciato per il Sì) la cui sorte dipenderà in realtà dalla capacità o meno di gestire con successo il Recovery Fund.
In realtà la vera cifra politica è legata alle elezioni regionali e in particolare dall’esito del voto in Toscana, in Puglia e al derby Zaia-Lega in Veneto.
Non solo le proiezioni ma le prime 500 sezioni scrutinate su quasi 4.000 indicano che in Toscana il centrosinistra con Giani è al 47,8% con 6 punti percentuali di vantaggio sulla leghista Ceccardi al 41,4%. Il che lascia presumere che ormai l’esito finale accorderà la vittoria al Centrosinistra. Zingaretti per il Pd e Renzi per Italia Viva potranno quindi tirare un bel sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di un ribaltone leghista.
Anche in Puglia la sfida tra Emiliano e Fitto volge al termine. Qui lo scrutinio procede con maggiore lentezza (25 sezioni su 4.026 alle 19:08) e lo spoglio assegna grosso modo le stesse percentuali ai due sfidanti ma le proiezioni, al contrario, accreditano uno scatto del governatore uscente (46,8% contro il 38% di Fitto) con uno scarto di 8 punti percentuali .
Per ora nessuna sorpresa in Liguria e Marche, dove il centrodestra ha ormai vinto, e in Campania, dove per il centrosinistra di De Luca più che una vittoria è un plebiscito.
La competizione elettorale si chiude quindi con un 3 a 3 contro le previsioni eccessivamente ottimiste del Centrodestra che puntava sul 4 a 2. Ma nel centrodestra il dato più intrigante è quello del Veneto dove è ormai chiaro il trionfo del Governatore uscente, il leghista Luca Zaiache con la sua lista si avvia a prendere più voti della lista della Lega. Un vero e proprio smacco per Salvini, che ha fallito la conquista della Toscana e rischia di vedere appannata la sua leadership proprio a vantaggio del Governatore Zaia.
Aggiornato alle 19:19 di lunedì 21 settembre 2020