In vista delle ultime due settimane di calciomercato, proviamo a fare un bilancio di come le big della Serie A si sono mosse sino a questo momento. C’è ancora tempo per rimediare alle insufficienze, mentre chi per ora si è ben comportato, deve stare attento a non scivolare proprio sul filo di lana, a ridosso dall’inizio di campionato.
ROMA, VOTO 8
Se a una squadra già forte aggiungi Iturbe, oggetto del desiderio di mezza Europa, il voto non può che essere alto, tenuto anche conto dei preziosi innesti del laterale Cole e del nazionale Astori, ottima alternativa alla coppia centrale titolare, formata da Castan e Benatia. Il voto della Roma è tale anche perché fino a questo momento Sabatini è riuscito nell’impresa di trattenere Benatia (lo stesso allenatore Garcia si è augurato che resti in giallorosso), per il quale il Chelsea ha già formalizzato un’offerta da 37,5 milioni. Se riuscirà a smorzare le sirene inglesi, questa valutazione sarà confermata anche a fine mercato, altrimenti il suo compito sarà quello di cercare un sostituto all’altezza (in pole position c’è Manolas, ma la Roma sta sondando anche per Basa del Lille e Chiriches del Tottenham), impresa tutt’altro che semplice.
JUVENTUS , VOTO 8
Ha perso Conte, ma non ha ancora ceduto Vidal. I campioni d’Italia, poi, hanno piazzato quattro colpi da tramortire le potenziali rivali: Morata, Romulo, Evra e Pereyra, alla faccia di tutte quelle squadre che annaspano alla ricerca di prestiti e parametri zero. Certo, sul giudizio finale peserà molto l’eventuale cessione di Vidal, anche se come consolazione ci sarebbe una plusvalenza di circa 50 milioni di euro, una manna dal cielo per le casse bianconere. A questo va aggiunto un regalo di fine mercato che Marotta e Paratici stanno cercando di fare al neo allenatore Allegri, con nomi niente male del calibro di Lavezzi per l’attacco e di Manolas e Luisao per la difesa, giusto per far capire al resto del gruppo che i favoriti per lo scudetto sono sempre loro.
INTER, VOTO 7
Nessun nome eccezionale, ma un mercato di sostanza e attento alle esigenze di Mazzarri. Vidic è arrivato a parametro zero, M’Vila, Dodò e Osvaldo sono in prestito, Medel alla fine di un’estenuante trattativa, è arrivato in nerazzurro. I tifosi forse si aspettavano un mercato dai toni più sfavillanti, ma considerando che siamo in piena fase di ricostruzione dopo l’addio in massa della colonia degli argentini e degli eroi del Triplete, Mazzarri può lavorare su una buona base. Certo, come fa spesso capire lo stesso allenatore, la qualità della rosa è determinante se si vogliono raggiungere certi traguardi, a patto di poter investire ingenti somme di denaro, cosa che al momento l’Inter non può fare. I possibili ulteriori innesti sono Biabiany dal Parma e Rolando dal Porto. Per entrambi le trattative sono in stato già avanzato. Il Parma non si accontenta di 3-4 milioni per l’esterno d’attacco e l’offerta andrà alzata, mentre il Porto sa di non poter più trattenere Rolando e, con una cifra attorno ai 5 milioni, l’affare potrebbe chiudersi.
MILAN, VOTO 6,5
Come per l’Inter, manca il nome di richiamo, quello che potrebbe far tornare la gente a San Siro. Vero, ma forse non del tutto, perché un nome simile in effetti il Milan ce l’ha: Pippo Inzaghi. In questo momento i tifosi lo considerano l’icona del nuovo Milan, e in lui ripongono sogni e speranze. Il mercato è stato low cost, ma gli innesti sono stati di buon livello: da Alex (parametro zero) a Rami (riscattato dal Valencia), da Menez (parametro zero) ad Armero (in prestito), senza dimenticare il regalo del Real Madrid, che per gentile concessione di Florentino Perez ha dato al Milan Diego Lopez, nuovo portiere titolare. Non male per una squadra che giocherà soltanto il campionato, in attesa di assegnare un punto in più se, come pare scontato, da qui alla fine del mercato arriverà il famoso “colpo”: la lotta sembra essersi ridotta a un testa a testa tra Cerci (solo se il Torino abbasserà le pretese perché 18-20 milioni sono troppi) e Douglas Costa, giovane talento 23enne dello Shakhtar, sempre che gli ucraini dicano di sì al pagamento in più rate dei 25 milioni del costo del cartellino.Da Milanello, intanto, Galliani ha chiuso la porta del mercato in uscita a proposito di Balotelli: “Posso dire che resta al 99,8% periodico. Non più al 99,9% perché i matematici mi hanno detto che è sbagliato”.
LAZIO, VOTO 6,5
Il nuovo allenatore Pioli ha potuto sperimentare fin da subito quello che possiamo definire un mercato “alla Lotito”: zero colpi di testa ma tanta sostanza e un buon fiuto per le occasioni. Non si spiegano altrimenti gli arrivi di Basta dall’Udinese, di Parolo dal Parma e, soprattutto, del giovane olandese De Vrij dal Feyenoord, una delle rivelazioni dell’ultimo Mondiale. Non è ancora finita, perché Lotito, archiviata a suo favore la campagna elettorale per la presidenza della Figc con l’elezione di Tavecchio, può nuovamente pensare al mercato, e tentare l’assalto a un paio di rinforzi. Sulla sua lista spiccano i nomi di Vlaar o Paletta come centrali.
NAPOLI, VOTO 5
La grande delusione di questo calciomercato. Ci aspettavano fuoco e fiamme da parte di De Laurentiis, invece niente. A parte l’innesto del forte difensore centrale Koulibaly, per il resto è la stessa squadra dello scorso anno. I tifosi stanno perdendo la pazienza, la città è in fermento e l’inizio ufficiale della stagione si avvicina. Si continua a dare la caccia a Fellaini del Manchester United (lo stesso Van Gaal gli ha dato il via libera dicendo che non rientra nei suoi piani), eppure anche una differenza di due milioni di euro per il prestito (il Napoli ne offre 2,5, lo United ne chiede 4,5) sta bloccando la trattativa. Ecco allora pronta l’alternativa, ovvero il centrocampista De Guzman del Villarreal. Non proprio un nome di spicco, non proprio quello che i tifosi partenopei sognavano per fare bella figura in campionato e in Champions League, Athletic Bilbao permettendo.