Cresce lo spazio per nuovi canali tivù, si liberano le frequenze per i cellulari 5G. Ma la contropartita, nel passaggio alla nuova Tv digitale terrestre, è pesante: la qualità delle trasmissioni cala, nonostante le promesse. La responsabilità è delle nuove tecnologie di compressione del segnale digitale, certamente più efficienti nel rapporto tra frequenze occupate e qualità percepita. Sta di fatto che con l’obbligo di farsi spazio il segnale MPEG-4 AVC (altrimenti detto H.264), che prende progressivamente il posto dello standard MPEG-2, premia talmente tanto la riduzione dello spazio occupato nell’etere da imporci una qualità spesso inferiore, proprio mentre aumentano progressivamente le dimensioni degli schermi e le aspettative di tutti noi.
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Considerando che esiste comunque il problema di cambiare entro qualche mese un buon numero dei vecchi televisori, perché allora non transitare alla piattaforma gratuita satellitare Tivusat? I vantaggi sono innumerevoli: avremo quasi tutti i canali del normale digitale terrestre più tanti altri, italiani ed esteri, per giunta gratis. Nessun abbonamento ma il semplice acquisto di un decoder da collegare al nostro Tv, dotato di una scheda dedicata che si compra insieme al decoder o si può richiedere (magari per averne altre in aggiunta) alla Rai. Possibili effetti negativi? Quelli classici delle trasmissioni satellitari, che in caso di forti perturbazioni o i guasti di chi trasmette il segnale (guai che comunque possono colpire anche il digitale terrestre) possono temporaneamente oscurare il nostro Tv.
I costi e come fare
Tivusat è in ogni caso un eccellente soluzione per chi vuole conservare il suo vecchio televisore non più adatto al nuovo digitale terrestre ma dotato di una presa audio video HDMI (la vetusta “Scart” non va bene) per collegare il decoder esterno. Oppure, in alternativa, una “cam” con scheda Tivusat da inserire nell’apposito alloggiamento della Tv, se il nostro apparecchio Tv ne è dotato. Un centinaio di euro o poco più, sia per la prima soluzione che per la seconda, e il materiale di base è pronto.
Serve poi un collegamento all’antenna satellitare, che magari abbiamo già, o di nostra proprietà esclusiva o attraverso un impianto condominiale che raggiunge tutti gli appartamenti, puntata e calibrata (come praticamente sempre avviene) sul satellite Eutelsat Hot Bird 13 EST, che ci trasmette i segnali delle più diffuse piattaforme satellitari a pagamento, come Sky. I diversi dispositivi possono tranquillamente convivere nello stesso televisore o anche, con l’impianto adattato alla bisogna, su tutti i televisori di casa. E insieme al satellite possiamo naturalmente conservare anche il nostro digitale terrestre, pronto a intervenire in caso di problemi con il satellite.
Il costo dell’antenna satellitare, se già non la abbiamo? Tra i 200 e i 300 euro, tra materiale e istallazione, per gli impianti non particolarmente difficili da realizzare e se non servono opere murarie all’interno della nostra casa per far passare il cavo dell’antenna a “padella” da piazzare o sul tetto (la normativa ci dà il pieno diritto di farlo se non esiste un’antenna satellitare condominiale e se facciamo passare il cavo senza creare problemi ad altri) o sul balcone (in questo caso il regolamento condominiale può prevedere vincoli o divieti). La spesa, a ben vedere, è largamente conveniente, specie se in questo modo evitiamo l’acquisto di un nuovo televisore riciclando quello comprato magari pochi anni fa ma non più adatto al nuovo digitale terrestre.
Qualche confronto, gli esempi
Facciamo qualche confronto, più nel dettaglio, tra il digitale terrestre e ciò che ci offre Tivusat. La piattaforma satellitare italiana ci regala gratuitamente tutti i canali tradizionali del digitale terrestre oltre a centinaia di canali televisivi di ogni nazione. Scrutando bene il palinsesto troviamo per la verità almeno un’eccezione, dolorosa per gli amanti della racchetta: l’eccellente canale gratuito SuperTennis, offerto dalla nostra federazione tennistica (FIT) sul digitale terrestre, da qualche mese non compare più su Tivusat. Problemi commerciali che derivano dagli accordi con le piattaforme a pagamento, evidentemente. Per il resto troviamo praticamente tutto. Oltre ai normali canali nazionali del digitale terrestre ci sono addirittura sei canali gratuiti in altissima definizione (che il digitale terrestre ancora non ha), visibili per chi è dotato di un televisore 4k: tra questi c’è Rai 4K e la mirabolante NASA TV 4K che ci porta per praticamente a bordo come se fossimo astronauti. Davvero difficile che il digitale terrestre, con i suoi problemi di spazio nelle frequenze, possa fare lo stesso.