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Il nulla di fatto del summit europeo semina sfiducia nei mercati. Ma Milano tenta il rimbalzino

“La Grecia resti nell’euro” dicono i leader europei al vertice di Bruxelles ma lo stop sugli eurobond per l’opposizione tedesca semina sfiducia – Wall Street si è ripresa in vista di una possibile nuova operazione di liquidità in estate – Oro e petrolio giù – Strana corsa di Premafin: +23%.

Il nulla di fatto del summit europeo semina sfiducia nei mercati. Ma Milano tenta il rimbalzino

NULLA DI FATTO A BRUXELLES, LISTINI SOTTO TIRO. MA A WALL STREET L’ORSO SI CONCEDE UNA PAUSA

“Oggi non prenderemo decisioni” aveva anticipato al suo arrivo a Bruxelles Mario Monti sottolineando come il vertice Ue serva a fare “un elenco’ delle proposte, delle idee, delle ipotesi” per la crescita per poi  prendere decisioni chiare e condivise a giugno. Peccato che i mercati non intendano adeguarsi a metodi e tempi della politica Ue, come conferma la caduta dei listini in tutta Europa. La sfiducia, insomma, regna sovrana un po’ ovunque anche se gli esperti annusano aria di rimbalzino. Ecco come la vede un operatore di Hong Kong, piazza dove si è registrato il record di vendite allo scoperto da 13 anni a questa parte. “L’Orso domina il mercato – dice a Bloomberg Alex Wong di Ample Capital – Ma di qui a fine mese ci saranno ricoperture: le Borse Usa resteranno chiuse lunedì prossimo, 28 maggio, e non è escluso che l’Europa prenda qaulche iniziativa nel lungo week end. Meglio chiudere le posizioni”.

Nell’attesa, l’Europa va male. L’Italia peggio. Piazza Affari ha chiuso la giornata come la Borsa peggiore del Continente: l’indice FtseMib accusa una caduta del 3,6%. Parigi è scesa del 2,6%, Londra ha perso il 2,5%, Francoforte -2,3%.

La giornata era iniziata male anche a Wall Street, sia per i timori sulla tenuta dell’euro che per i segnali sinistri sulla tecnologia in arrivo con la deludente trimestrale di Dell -17%. Ma il clima si è rasserenato nel finale. Il merito va, in parte, alle notizie in arrivo da Bruxelles ed in particolare alla richiesta pressante di interventi pro-sviluppo da parte di Francia ed Italia. In parte, all’uscita del presidente della Fed di Minneapolis, Narajana Kocherlakota, che ha definito probabile un nuovo Quantitative Easing nell’estate.

Ma hanno influito i dati incoraggianti in arrivo da HP: il trimestre chiude con il fatturato in calo del 2,9%, ma l’azienda già stato reagendo con un drastico taglio dei costi. Alla fine della seduta il Dow Jones chiude a -0,05% sopo aver recuperato le perdite iniziali (-1,5%). In territorio positivo  lo Standard & Poor’s 500  +0,13% % e il Nasdaq Composite +0,39% per niente turbato dalla notizia delle prime class action contro il collocamento di Facebook.

Listini in rosso, invece, in Asia: Tokyo – 0,62%, Hong Kong -0,54%. Oltre ai timori per l’Europa pesa il rallentamento della macchina produttiva cinese, più marcato del previsto. L’Euro nei confronti del Dollaro ha toccato quota  1,256, un livello che non si registrava  dal luglio 2010. Stamane la moneta unica tratta a 1,2574. La moneta unica segna i minimi dal novembre 2008 contro la Sterlina inglese e dal febbraio di quest’anno contro lo Yen.

Il petrolio Wti è sceso a 90,5 dollari al barile (-1,5%), minimo dal novembre scorso. L’oro ha perso  l’1,8% a 1.539 dollari l’oncia. Infine lo spread  Btp/Bund decennale si è allargato a 425 punti (+17 punti base), il rendimento è salito al 5,64%. Intanto gli Schatz, ovvero i Bund a due anni, sono stati piazzati allo 0,07%.

In Piazza Affari si è salvata  Fiat +0,21% dopo l’annuncio dell’accordo con Mazda per la realizzazione di due coupe spider che saranno fabbricate nello stabilimento giapponese di Hiroshima. In terreno positivo anche Stm+1,18% che ieri ha tenuto l’Investor day a New York: il titolo capitalizza la commessa di Samsung alla controllata St-Ericsson.

Per il resto, sul listino è piovuta una raffica di segni negativi. Spicca il ribasso di Pirelli , scesa del 6% dopo che Goldman Sachs ieri mattina ha abbassato la raccomandazione a neutral da buy. Fiat Industrial  ha perso il 5,7%. Ribassi diffusi anche per gli altri titoli industriali: Finmeccanica è scesa del 5,2%, Prysmian -4,1%.

Parmalat  ha perso il 5% dopo la decisione di acquisire per 904 milioni di dollari le attività in Usa della controllante Lactalis, a un prezzo molto caro pari a 9,5 volte l’Ebitda, quando il titolo Parmalat che tratta a 4 volte l’Ebitda.

Oggi, intanto, Edison diventa ufficialmente francese sotto la guida di Edf. In cambio Edipower passa sotto il controllo di A2A– 0,3% ed Iren. Ora, per chiudere la partita iniziata 420 giorni fa con il veto di Giulio Tremonti alla vendita del secondo polo elettrico italiano, manca solo l’Opa sul flottante (il 20% di cui la metà in mano a Tassara) a 0,89 euro.

Scenario di ribassi diffusi fra i titoli finanziari: MontePaschi  ha perso il 7,6%, Banco Popolare  -5,7%, PopMilano  è arretrata del 6,8%, Unicredit  ha perso il 3,2% e Ubi  il 5,6%, Intesa -4,3%. Male anche Generali  -4,3%.

Continua la strana marcia di Premafin in Borsa. Ieri il titolo ha guadagnato il 23%, in due sole sedute dopo il verdetto Consob il titolo è salito del 60%. Ieri il board della società ha deciso, dopo quattro ore di discussione, di adeguarsi alle proposte sui concambi avanzate dal cda di Fonsai. Domani nuovi cda di Fonsai e Premafin definiranno la tempistica dei concambi in accordo con Unipol. Oggi, con la pubblicazione delle motivazioni della decisione Consob, si capirà meglio la reazione e le prossime mosse della famiglia Ligresti. La palla, comunque, sta per passare nel campo dell’Unipol che dovrà pronunciarsi sulle richieste di Fonsai e, soprattutto, della Consob che dovrà sciogliere la riserva sull’esenzione dall’Opa a cascata sulla Milano Assicurazioni.

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