Le buone notizie congiunturali in America (diminuzione dei nuovi sussidi di disoccupazione) hanno spinto Wall Street a nuovi record (sia per il Dow Jones che per lo S&P500), e nella notte il rigetto del referendum sull’indipendenza della Scozia ha ulteriormente rassicurato i mercati.
La sterlina è risalita, anche se rimane vicina ai livelli più bassi dell’anno, e lo yen ha continuato nella marcia trionfale (dal punto di vista dei produttori giapponesi) verso il deprezzamento, quotando 109,2 contro dollaro. Tanto è bastato per far salire il Nikkei dell’1,7% e l’indice regionale MSCI Asia Pacific, malgrado la perdita di peso della capitalizzazione giapponese (a causa della debolezza dello yen), sta salendo dello 0,4%. L’euro ha tenuto testa al dollaro, e quota 1,292, mentre l’oro, che ieri era crollato fino a 1216 $/oncia, segna 1226. Il greggio WTI quota 93,0 $/b e il Brent 97,6: il differenziale è sceso a meno di 5 punti. Positivi i futures azionari su Wall Street e ancor più su Londra.