Le mani di Carlos Slim sul New York Times. Il miliardario messicano che, secondo la classifica dei Paperoni di Forbes, sarebbe il secondo uomo più ricco del mondo alle spalle di Bill Gates, ha esercitato il proprio diritto d’opzione su 15,9 milioni di azioni di classe A del prestigioso giornale newyorchese, diventandone, a tutti gli effetti, l’azionista di maggioranza.
L’opzione a disposizione del magnate messicano era la conseguenza di un prestito da 250 milioni di dollari che Slim aveva erogato alla Times. Co nel 2009, quando la storica testata, schiacciata dalla crescita dell’informazione online, navigava in acque torbide e aveva bisogno di una riorganizzazione profonda.
Riorganizzazione che è avvenuta e che si è rivelata decisamente efficiente: gli investimenti sul mercato digitale della Times Co. hanno, infatti, dato i loro frutti, riportando in auge, e al passo con i tempi, il New York Times che adesso, dunque, passa nelle mani di uno del tycoon messicano, in un’operazione che, per certi versi, ricorda l’acquisto del Washington Post da parte di Mr. Amazon, Jeff Bezos, nel 2013.
Essere diventato azionista di maggioranza del New York Times, del quale già deteneva l’8,1% delle azioni, non darà, però, a Slim il controllo del Consiglio di amministrazione del giornale. Un controllo che rimarrà nelle mani della famiglia Ochs-Sulzberger (proprietaria del giornale dagli anni ’60), che detiene l’88% delle azioni di classe B della società e può, sostanzialmente, indicare i due terzi del consiglio.