“Il nuovo credito di imposta rischia di essere un autogol, per tutto il sistema Paese, che avviene in un momento delicato di ripresa del nostro settore”. Sono le parole del neo presidente di Confindustria Moda Ercole Botto Poala sui chiarimenti che il MISE ha dato sull’applicazione del credito d’imposta, che esclude finanziamenti alla ricerca e lo sviluppo per gli aspetti estetici o di design.
“Confindustria Moda, la Federazione che riunisce le imprese associate a SMI (Sistema Moda Italia), Assopellettieri, AIP (Associazione Italiana Pellicceria), ANFAO (Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici), Assocalzaturifici, Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Argentieri Gioiellieri Fabbricanti) e UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria), apprende con perplessità la nuova interpretazione del MISE ha dato sull’applicazione del credito d’imposta, che esclude finanziamenti alla ricerca e lo sviluppo per gli aspetti estetici o di design”, ha proseguito Poala aggiungendo che per oltre 60mila imprese che compongono il nostro tessuto industriale, il secondo per importanza nel Paese e il primo contributore alla bilancia commerciale italiana, questi aspetti sono ben lungi dall’essere secondari e, anzi, rappresentano uno dei principali punti di forza che la nostra industria sa e può offrire”.
Il presidente di Confindustria Moda si rivolge al Governo affinché proceda “nella direzione che si era concordata quando le nuove regole vennero scritte nel 2020, nell’ottica di valorizzare le eccellenze del Made in Italy e non porre freni alla competitività delle nostre imprese”.