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Il Nasdaq vola, Piazza Affari travolta dalle banche

FIRSTonline

A MILANO CROLLA MPS, VACILLANO LE POPOLARI.
IL NASDAQ OLTRE 4 QUOTA MILA, BRILLA IL LUSSO

Piazza Affari -0,20%, indice Ftse Mib a quota 18784 sotto la pressione delle vendite sulle banche, è stata l’unica Borsa europea negativa.

Diverso il quadro degli altri mercati spinte dall’accordo di Ginevra sul nucleare iraniano.

Londra sale dello 0,34%, Parigi +0,55%, Francoforte +0,88%. Madrid +0,12%.

Intanto Wall Street macina nuovi record. Già in avvio il Nasdaq si e’ portato sopra i 4.000 punti per la prima volta dal 2000, la stagione della bolla Internet. Microsoft sale dello 0,45% a 37,74 dollari dopo che nelle prime 24 ore dopo il lancio di venerdì ha venduto un milione di Xbox One mentre Apple guadagna lo 0,86% a 524,22 euro in seguito all’acquisizione della società israeliana PrimeSense per 350 milioni di dollari circa.

Il Dow Jones sale dello 0,27% a 16.108 punti e lo S&P avanza dello 0,1% a 1.806 punti.

Il petrolio reagisce con un netto cal: il Brent è scambiato a 109,3 dollari al barile (-1,5%), Wti a 93,8 dollari (-1%).

Scende anche l’oro (1.241 dollari all’oncia, -0,1%), dato che nell’accordo con Teheran è previsto che l’Iran possa tornare a commerciare il suo oro.

Si rafforza il dollaro con il cambio con l’euro a 1,350 da 1,355 della chiusura di venerdì.

Stabile il Btp: il rendimento del titolo di Stato a 10 anni è il 4,07%, spread invariato a quota 236.

Domani esordirà il nuovo Ctz, tra i 2,5 e i 3 miliardi , offerto domani dal Tesoro. Rispetto all’asta precedente, in cui i CTz spuntarono un rendimento dell’1,392%, e’ atteso un calo dei tassi nell’ordine di 20 punti base.

Frana in Piazza Affari il titolo Monte Paschi di Siena -7,52% a quota 0,1559. E’ stato convocato per domattina il cda della banca senese chiamato a discutere, tra le altre cose, in merito a “operazioni sul capitale della banca”.A spaventare gli operatori sono i tempi ravvicinati dell’operazione (gennaio, contro l’opinione della Fondazione) e il prezzo molto basso a cui dovrebbe essere effettuato l’aumento di capitale (da 2,5 miliardi, forse 3, necessari per ripagare i 4,1 miliardi di Monti bond). Si parla di un prezzo di emissione a sconto del 40% sul Terp, vale a dire circa 5 centesimi per azione.

Un report di Société Générale avverte che gli istituti italiani avranno necessità di nuovi e importanti accantonamenti per dare un’adeguata copertura alla crescente mole dei prestiti in sofferenza. I ribassi maggiori riguardano: Banco Popolare-4,51%, Ubi -3,1%, Pop.Milano-2,21%.

Sono meno pesanti le perdite di Unicredit -0,38%, Mediobanca -0,81%, in equlibrio Intesa.

Invariata Generali -0,4%, Fondiaria-Sai -0,36%.

La discesa del petrolio non aiuta le quotazioni di Eni, in calo dello 0,39%. Saipem sale dello 0,42%.

Telecom Italia -0,65%. Snam Rete Gas sale dell’1,09%, ad un passo dal massimo degli ultimi 2 anni.

Brilla il settore del lusso. Ferragamo guadagna il 3,89%, dopo essere salita la settimana scorsa dell’8,7%. Tod’s +3,92%, Brunello Cucinelli +3%. Luxottica -0,1% resiste nonostante Goldman Sachs abbia ribadito il giudizio “sell” e abbassato il target price.

Fra gli industriali, pesante discesa di Fiat -3,53% dopo la notizia che l’Ipo di Chrysler a Wall Street è stata rinviata ai primi mesi del 2014. Il cda della controllata Usa ha infatti ritenuto non fattibile il completamento dell’Ipo prima della fine di quest’anno. Il Lingotto si attende che Chrysler continui a lavorare per consentire il lancio di un’offerta nel primo trimestre del 2014, ma mette le mani avanti: l’operazione è subordinata alle condizioni di mercato e alle ulteriori valutazioni del caso.

Positive invece Pirelli +0,62%, StM +1,38%, Cnh Industrial +0,6%.

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