Alla vigilia del giorno dell’Indipendenza, il Nasdaq ha deciso di dare i numeri. Anzi, un numero: 123,47. È il prezzo cui, misteriosamente, si sono adeguati molti titoli, provocando rialzi e ribassi improvvisi: Apple, ad esempio, si è trovato a perdere il 14,3%, la capitalizzazione di Amazon è scesa di 398 miliardi. Microsoft, in cambio, è salita del 79,1%, Zynga del 3.200%. Un errore del sistema informatico ha provocato qualche colpo al cuore degli investitori. E’ capitato dopo la chiusura degli scambi ufficiali,lunedì sera, seminando scompiglio in giro per i listini collegati alla Borsa tech: la festività di oggi (Independence Day) arriva a proposito e darà tempo ai tecnici informatici di risolvere il problema.
Il Nasdaq nella giornata di ieri ha chiuso in calo (-0,49%) per la quinta volta nelle ultime sei sedute, attestandosi al livello più basso dell’ultimo mese. Nonostante la performance Year to Date (YTD) resti a favore del Nasdaq, quanto sta accadendo nelle ultime settimane ai colossi dell’indice tecnologico non è assolutamente da sottovalutare.
Il FAAMG (Facebook, Apple, Amazon, Microsoft, Google) sta lanciando messaggi poco rassicuranti, ora occorre attendere il corso degli eventi e sperare che non si ripeta quanto è successo nel marzo del 2000, quando l’indice Nasdaq raggiunse il suo massimo storico a 5132.52 punti ed i prezzi delle azioni dei titoli tech ebbero un’impennata, prima dello scoppio della Dot-Com Bubble.